La curcuma ha suscitato molto interesse nel mondo della medicina e del benessere per i molteplici benefici che sarebbero attribuiti al suo utilizzo regolare. Nel sito, sono trattate negli articoli corrispondenti le caratteristiche generali di questa spezia, gli utilizzi più comuni in cucina e gli impieghi in ambito salutistico o medico, legati a molteplici proprietà, come quelle antiinfiammatorie o antibatteriche. Tuttavia, il consumo della curcuma, sia essa naturale (fresca o in polvere) o sotto forma d’integratore alimentare ha alcune controindicazioni ed effetti collaterali da tener ben presenti.
Per quanto riguarda le controindicazioni, il consumo di curcuma andrebbe evitato nel caso si soffra di patologie biliari, perché la curcumina può provocare spasmi alla cistifellea e aggravare i sintomi di patologie come i calcoli. È inoltre controindicato nel caso di reflusso gastroesofageo. La capacità della curcumina di abbassare i livelli di testosterone potrebbe inoltre essere controindicata nel caso di infertilità maschile.
Inoltre, le sostanze efficaci dal punto di vista biologico, i curcuminoidi, sono in gradi di potenziare gli effetti dei farmaci anticoagulanti, quindi la curcuma non dovrebbe essere consumata in caso si assumano farmaci di questo tipo oppure, in generale, si soffra di disturbi della coagulazione, anche di tipo ereditario. Per lo stesso motivo, non dovrebbe essere consumata prima di un intervento chirurgico.
La curcumina ha inoltre la capacità di interagire con la resistenza all’insulina e andrebbe consumata con attenzione (o addirittura evitata) se si assumono farmaci antidiabetici. Anche se la curcuma è proposta come rimedio a gastriti e infiammazioni del tratto digerente, un uso eccessivo può avere, al pari di altre spezie, l’effetto opposto, provocando nausea o diarrea. In letteratura, è riportato un solo caso di assunzione eccessiva di curcuma (pari a 3.000 mg il giorno) che ha dato origine ad aritmie cardiache.
Infine, il consumo di curcuma in gravidanza dovrebbe essere evitato (e anche durante l’allattamento), specie se assunto come integratore a dosi elevate, perché questa spezia ha effetti simili ai principali ormoni femminili, gli estrogeni.