La dermatite atopica (nota anche come eczema costituzionale) è una patologia dai numeri piuttosto consistenti, specie nel nostro paese, e, si ritiene, in aumento. Si tratta di una un’infiammazione cutanea legata ad una predisposizione individuale e fortemente connessa con le reazioni allergiche.
La dermatite atopica si manifesta generalmente in età infantile e fortunatamente tende a regredire con la crescita del bambino, purtroppo però in una percentuale non trascurabile di soggetti colpiti il disturbo permane anche in età adulta. Il sintomo principale è l’arrossamento e la desquamazione cutanea, tendenzialmente in specifici siti, ma in particolare sulle mani, nonché il prurito, che può essere anche molto persistenze e indubbiamente fastidioso.
Purtroppo, non vi sono cure specifiche per questo disturbo, dal momento che esso deve ancora essere adeguatamente compreso e studiato, e pertanto non è nemmeno corretto alimentare illusioni relativamente all’esistenza di rimedi naturali miracolistici. È tuttavia possibile ricorrere ad alcuni rimedi e accortezze che possono migliorare la propria situazione e i sintomi che si accompagnano a questo disturbo.
Per approfondimenti, consultare l’articolo sulla dermatite atopica. Inoltre, nel presente articolo non vengono citati rimedi, genericamente classificati come naturali, ma che non hanno validità scientifica e appartengono alla medicina alternativa (come l’omeopatia e i fiori di Bach).
Rimedi naturali
Olio di jojoba – Uno dei sintomi principali della dermatite atopica è la secchezza cutanea. Dal momento che in soffre di questo disturbo è importante avere un utilizzo limitato di cosmetici, l’utilizzo di specifici prodotti naturali e di buona qualità può favorire un effetto emolliente per la pelle. Un altro prodotto impiegabile è burro di karité.
Rimedi fitoterapici– Esistono prodotti lenitivi di origine vegetale in grado di diminuire quello che forse è il sintomo più fastidioso di questa condizione sono i prodotti a base di olio di enotera, malva, calendula e camomilla, sebbene ogni prodotto debba essere testato individualmente per assicurarsi che invece non sia causa di un aggravamento dei sintomi in funzione di una reazione allergica (a cui la dermatite atopica è legata) causata da qualcuno dei componenti presenti nel prodotto.
Evitare di grattarsi – Questo consiglio ovviamente può suonare un po’ stupido, dal momento che chiaramente non è semplicissimo rinunciare al sollievo che il grattarsi fornisce ad una cute molto pruriginosa, tuttavia occorre cercare di evitare il più possibile di grattarsi in quanto tale azione può esacerbare l’infiammazione, provocare infezioni e creare segni permanenti sulla cute.
Bagni solari – L’esposizione al sole, con buonsenso (meglio nelle ore del tardo pomeriggio e serali), con adeguate protezioni di buona qualità, e avendo cura di non scottarsi, possono migliorare la situazione.
Evitare capi di lana e sintetici – Preferire invece capi di cotone o lino. Anche la seta va bene.

L’8% di italiani soffre di dermatite atopica
Evitare detergenti aggressivi – Limitare il più possibile l’impiego di detergenti e saponi aggressivi o ricchi di ingredienti che possono risultare irritanti per la pelle. Non strofinare la pelle per asciugarla, bensì la si tamponi delicatamente.
Lavarsi con acqua tiepida – È preferibile impiegare acqua tiepida per lavarsi e limitare il più possibile il contatto con l’acqua per esempio durante la pulizia della casa e dei piatti, in particolare sulle mani che sono uno dei punti principalmente colpiti dal disturbo. Evitare lavaggi troppo frequenti, ovviamente però senza trascurare in generale l’igiene personale.
Probiotici – Secondo alcuni l’assunzione di prodotti contenenti probiotici può migliorare la dermatite atopica. I probiotici sono batteri che possono migliorare la salute umana grazie alla loro capacità di colonizzare transitoriamente il colon riequilibrando la composizione microbica sempre presente in questo distretto corporeo. Alimenti ricchi di probiotici sono speciali yogurt addizionati di bifidobatteri o specifici lattobacilli e prodotti fermentati come il kefir. Lo yogurt non contiene veri probiotici, ma risulta comunque un alimento molto interessante da questo punto di vista.