La senna (Cassia angustifolia o Senna alexandrina), nota anche semplicemente come cassia, è una pianta originaria dell’India e dell’Egitto e appartenente alla famiglia delle Fabacee. Oltre che nel Paese di origine, la senna viene intensamente coltivata anche in Pakistan; è comunque ormai diffusi in molti altri Paesi.
Uso in fitoterapia
Le parti della pianta che sono utilizzate in fitoterapia sono le foglie e i frutti; i costituenti di queste due parti sono sostanzialmente simili, anche se vi sono differenze di tipo quantitativo; trattasi di derivati dell’antracene, derivati del naftacene, mucillagini, flavonoidi, olio essenziale, glicidi, resine ecc.
La senna viene utilizzata per la sua azione lassativa; sulla sua efficacia in questo senso non vi sono dubbi di sorta; a differenza di molti rimedi fitoterapici i cui effetti attribuiti sono spesso molto blandi, l’azione purgante di questa pianta è decisamente intensa tant’è che spesso può provocare nausea e dolori crampiformi di notevole intensità; vista la sua potenza d’azione, difficilmente viene somministrata da sola; più spesso infatti gli erboristi consigliano di associarla ad altri rimedi fitoterapici (cannella, carvi, chiodi di garofano, zenzero ecc.).
L’azione purgante è dovuta alla presenza di antrachinoni; gli antrachinoni non sono ben assorbiti e idrolizzati a livello di intestino tenue, mentre vengono attaccati dalla flora batterica presente a livello del colon; si ha così la formazione di antrachinoni liberi che sono responsabili dell’azione lassativa.
Tra l’assunzione di senna e la manifestazione degli effetti lassativi il lasso di tempo non è minimale (occorrono generalmente dalle 12 alle 16 ore). L’azione della senna, massima a livello del colon sinistro e del sigma, provoca un riassorbimento di acqua, cloro e sodio e un innalzamento della secrezione del potassio da parte della mucosa del grosso intestino; si ha quindi aumento dei liquidi in sede intestinale e conseguentemente un aumento del volume della massa fecale; la pianta agisce inoltre stimolando i plessi nervosi presenti nel grosso intestino aumentando la motilità intestinale.
La senna costituisce molto spesso un componente dei molti lassativi reperibili sui banchi delle farmacie.

Le parti della senna utilizzate in fitoterapia sono le foglie e i frutti
Senna – Controindicazioni e interazioni
Se l’indicazione all’uso di questo rimedio fitoterapico è, di fatto, soltanto la costipazione, le controindicazioni al suo utilizzo sono molte; è infatti sconsigliabile ricorrere all’uso della senna se si è affetti da appendicite, colite, disturbi intestinali e ulcera peptica. La senna è anche controindicata alle donne in stato interessante e a quelle che allattano.
L’utilizzo non è poi scevro da interazioni farmacologiche. L’ipopotassiemia secondaria all’utilizzo di questo rimedio erboristico può potenziare l’azione dei glicosidi cardiaci, farmaci derivati dalla digitale che sono utilizzati per aumentare la contrazione cardiaca e rallentare la conduzione del nodo atrio-ventricolare.
La senna interagisce inoltre con i farmaci corticosteroidei e con i diuretici. Si deve inoltre tener presente che la riduzione dei tempi di transito intestinale può essere causa di un ridotto assorbimento dei farmaci assunti per via orale.
Sull’opportunità di utilizzo di rimedi ad azione lassativa rimandiamo alle considerazioni che vengono fatte nel nostro articolo Stitichezza (stipsi).