L’argento colloidale è da molti ritenuto una panacea per moltissime patologie. Basta farsi un giro in Rete per rendersene conto; su Internet, infatti, si trovano molti contributi (spesso copiati uno dall’altro) che elencano decine di malattie trattabili con questa sostanza (raffreddore, tosse, sindrome influenzale, catarro, polmonite, pleurite, patologie tiroidee, sinusite, tonsillite, rinite allergica, asma e via discorrendo).
Da un punto di vista scientifico, questi articoli sono di spessore scarsissimo e, cosa ancora più grave, non fanno altro che ingenerare false speranze in malati anche gravi.
Premesso che non si osserva la legge di guarigione totale, qualunque persona dotata di spirito critico capirebbe l’assurda enfasi data alla sostanza. Se l’argento colloidale funzionasse veramente come mai tutte queste malattie sono ancora presenti nella popolazione? Se l’argento colloidale fosse più potente dei normali antibiotici, come mai si è dovuto aspettare la scoperta di questi ultimi per debellare molte gravi malattie infettive? E che dire dell’assurda pretesa di trattare il cancro con argento colloidale? Anche in questo caso chi avesse veramente ottenuto risultati avrebbe avuto il passaparola dei pazienti guariti e il cancro sarebbe stato debellato a livello planetario.
Quindi ragionate e non fatevi prendere da illogiche speranze. Vediamo comunque cosa c’è di vero (e di positivo) nella favola dell’argento colloidale.
L’argento colloidale in medicina: puro e ionico
Già nell’antichità l’argento era usato in molte patologie, sopratutto di carattere infettivo. Ai giorni nostri la Nasa lo utilizza a scopi disinfettanti nelle navette Shuttle poiché una soluzione di argento con una parte su 100 milioni ha già un effetto antimicrobico. Sembra che gli ioni argento blocchino il sistema respiratorio enzimatico dell’agente patogeno e che ne alterino la parete cellulare, mentre non hanno effetti tossici sulle cellule umane.

Preparazione di argento colloidale con aste in argento con cavi per acqua distillata e batteria da nove volt
Poiché l’argento cristallino è insolubile in acqua è necessario utilizzare una forma colloidale; questa fu ottenua per la prima volta attorno al 1920, facendo passare una carica elettrica attraverso l’acqua e i cristalli d’argento. La sostanza fu subito impiegata come antimicrobico locale e in dermatologia per la cura di determinati tipi di lesione.
La forma colloidale è quindi costituita da una sospensione di particelle d’argento in acqua: in commercio si trovano spesso formulazioni che vanno sotto il nome di argento colloidale puro e argento colloidale ionico (cioè sottoposto a un processo di elettrolisi e contiene ioni positivi). Quest’ultimo, a detta dei produttori, sarebbe più efficace grazie alle dimensioni più piccole e meglio assimilabili degli ioni. In commercio si trovano altri prodotti a base di argento proteinato, in cui l’argento è unito a molecole di natura organica (di solito in formulazioni spray per le affezioni del naso). Tuttavia, non si hanno evidenze scientifiche di quale formulazione sia migliore né della reale efficacia di tali prodotti.
In particolare, negli Stati Uniti sono molto più scettici sui benefici dell’argento colloidale, arrivando anche a sconsigliarne l’uso. I produttori di prodotti a base di argento colloidale spesso vi attribuiscono proprietà notevoli, come rafforzare il sistema immunitario, combattere batteri e virus e, addirittura, di curare il cancro, l’HIV / AIDS, l’herpes zoster, i disturbi oculari, la candida e la prostatite.
Tuttavia, non sono stati pubblicati studi scientifici validi per validare questi effetti indicazioni sulla salute. Già parecchi anni fa, la Food and Drug Administration ha intrapreso un’azione legale contro alcuni produttori di prodotti di argento colloidale per aver fatto affermazioni sulla salute non comprovate. Dal 1999, lo stesso organismo federale statunitense ha messo in guardia sull’uso di argento colloidale, non ritenuto né sicuro né efficace.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Fra gli effetti collaterali si deve ricordare l’argirosi (o argiria), un disturbo cutaneo caratterizzato da una permanente colorazione grigio-bluastra della pelle dovuta alla precipitazione dei sali d’argento. Questo effetto può essere irreversibile ed è peggiorato dall’esposizione al sole. Per evitare questo effetto (e permanendo il dubbio che alte concentrazioni di argento nei tessuti potessero essere dannose), nel 1965 C. Moyer introdusse la pomata al nitrato d’argento allo 0,5%, molto più stabile dell’argento colloidale. Parallelamente C. Fox formulò un nuovo composto di argento, la sulfadiazina d’argento, una crema idrosolubile. La sulfadiazina è diventata negli ultimi decenni il più apprezzato sistema di emissione dell’argento antimicrobico.
Non si deve poi dimenticare che l’argento colloidale può interferire con l’assorbimento di alcuni medicinali (con alcuni antibiotici e con la tiroxina) e, in alcuni soggetti, dar luogo a reazioni allergiche.
Proprietà
Le proprietà sarebbero, a detta dei suoi sostenitori, molteplici:
- antibatteriche
- antiinfiammatorie
- antifungine
- stimolante della crescita di tessuti e della cicatrizzazione
È quindi spesso consigliato per:
- infezioni oculari
- infezioni della pelle
- sinusite
- raffreddore
- influenza
Come già evidenziato precedentemente, tuttavia, l’argento colloidale deve ritenersi una forma di argento superata (il classico rimedio della nonna), le cui proprietà possono esplicarsi comunque solo in sede topica, cioè locale. Il principale impiego è pertanto in dermatologia per la cura di infezioni della pelle, ustioni, rigenerazione cutanea ecc.
Le più moderne nanotecnologie hanno permesso di realizzare argento nanocristallino che è sotto esame per evidenziare eventuali pregi rispetto alla sulfadiazina (Demling, Harvard Medical School).
Argento colloidale: i prezzi
Se, dopo quanto detto sulla reale efficacia e sugli effetti indesiderati dell’argento colloidale si volesse ancora acquistarlo, si tenga presente che i prezzi dei preparati sono molto variabili, a seconda della concentrazione e della formulazione. Per i prodotti più comuni che vanno da 10 a 20 ppm, si va da un minimo di 100 euro a un massimo di 150-180 per litro.
Non essendo un farmaco, è acquistabile in farmacia senza ricetta medica o nelle parafarmacie ed erboristerie, oppure on line.