Qual è, se esiste, la differenza fra medicina complementare e medicina alternativa? Questo articolo si propone di dare le esatte definizioni delle medicine in oggetto per evitare fraintendimenti. Purtroppo il concetto di alternativo si è diffuso a sproposito, demonizzando la medicina tradizionale, senza essere comunque in grado di sostituirla. I primi insuccessi della medicina alternativa hanno fatto sì che si iniziasse a parlare di medicina complementare che affianca la tradizionale per integrarla ed eventualmente potenziarla.
Vediamo le definizioni.
- Medicina alternativa (definizione confusa) – Forma di medicina diversa dalla tradizionale.
- Medicina alternativa (definizione errata) – Forma di medicina che impiega solo metodi di cura naturali, perciò innocui e senza controindicazioni.
- Medicina alternativa (definizione esatta) – Forma di medicina che si contrappone a quella tradizionale.
- Medicina complementare (definizione esatta) – Forma di medicina non convenzionale (non tradizionale) che completa le metodiche di cura di una patologia.
È fondamentale comprendere che
una medicina può essere sia alternativa sia complementare: dipende da come la valuta il soggetto che la usa.
Da un punto di vista logico si deve scartare subito la definizione 2) in quanto inesatta. Ormai dovrebbe essere noto a tutti che naturale non significa “senza controindicazioni”. Per avere qualche esempio…
La definizione 1) è inesatta, ma è la più diffusa e si deve impiegare se non si sa la valutazione che il terapeuta dà della sua disciplina.
Il delirio di onnipotenza – La definizione 1) e la 3) si equivalgono quando il terapeuta (o il paziente) ritengono che la medicina in questione possa o sostituire la medicina tradizionale o essere comunque impiegata per un numero praticamente illimitato di patologie. La definizione di medicina complementare è invece la rinuncia al delirio di onnipotenza e il riconoscimento che la medicina in questione può essere solo complementare a quella tradizionale, potendosi applicare solo in un numero limitato di patologie dove è riconosciuta la sua efficacia. Questo sito è contro le medicine alternative perché il delirio di onnipotenza è scientificamente riprovevole (è come se un medico tradizionale, scoperta l’efficacia del cortisone in molte patologie, lo volesse usare per ogni malanno…). È contro anche la filosofia del “tentar non nuoce”, visto che molte medicine alternative non hanno controindicazioni. In realtà, hanno controindicazioni “cerebrali”: chi si affida a tutto senza capire e senza applicare il proprio spirito critico non potrà mai possedere la propria vita.

Modello per agopuntura
Dove si possono usare le medicine alternative/complementari
Agopuntura: azione antidolorifica (lombalgie, torcicollo, mal di schiena, dolori articolari ecc.; sindromi premestruali e menopausa).
Chiropratica: mal di schiena (controindicata in presenza di ernia del disco grave che va dunque esclusa), dolori a collo-spalla-braccio, sciatica, torcicollo, dolori alle articolazioni, alcune forme di cefalea.
Fitoterapia: forme leggere di ansia, di depressione, di allergie, di patologie gastrointestinali, di insonnia. La discriminante è la gravità della patologia. quanto più è seria, tanto meno la fitoterapia è indicata.
Omeopatia: nessuna patologia è sicuramente guarita dall’omeopatia. In base alla legge di guarigione totale la sua efficacia non è pertanto scientificamente provata (esistono ricerche che ne dimostrano l’efficacia in una patologia e altre che sconfessano le prime…).
Poco? Purtroppo questa è la realtà…