Cervicale è un termine che molto comunemente, anche se impropriamente, è utilizzato quale sinonimo di cervicalgia; con esso si fa riferimento a un generico dolore al collo dalla durata estremamente variabile e che può essere scatenato da diverse cause. Altri termini, invero utilizzati rarissimamente, per riferirsi a tale condizione sono cervicodinia o trachelodinia.
Il dolore cervicale è, senza ombra di dubbio, uno dei più diffusi disturbi muscolo-scheletrici; è un dolore, generalmente lieve per quanto fastidioso, con il quale molte persone convivono per mesi o addirittura anni.
Prima entrare nel vivo dell’argomento riteniamo opportuno fornire qualche informazione sull’anatomia della zona interessata dal problema, ovvero la regione cervicale; quest’ultima è la parte più mobile della colonna vertebrale; consta di 7 vertebre (vertebre cervicali, da C1 a C7) che sono distinguibili in una regione superiore e in una regione inferiore.
Si parla quindi di rachide cervicale superiore, costituito da atlante (C1) ed epistrofeo (C2), e di rachide cervicale inferiore che è costituito dalle5 vertebre cervicali rimanenti (da C3 a C7). Atlante ed epistrofeo sono vertebre molto diverse dalle altre al fine di permettere i movimenti della testa.
Cervicalgia – Le varie forme
Si possono distinguere tre tipologie di cervicalgia:
- cervicalgia vera e propria
- sindrome cervico-cefalica
- sindrome cervico-brachiale.
A seconda del tipo di cervicalgia le manifestazioni dolorose interessano, oltre a quella cervicale, anche altre zone.
Nel caso di cervicalgia vera e propria, il dolore colpisce soprattutto la regione cervicale; in caso di sindrome cervico-cefalica invece, oltre al dolore cervicale si possono manifestare cefalea, vertigini, disturbi della vista e dell’udito e problemi nella deglutizione.
Se invece il soggetto è affetto da sindrome cervico-brachiale, si avverte dolorabilità alla nuca e al braccio e, talvolta, anche alla mano.
Dolore cervicale – Cause
Come accennato in apertura di articolo, le cause scatenanti il dolore alla zona cervicale sono numerose ed eterogenee; i principali fattori eziologici della “cervicale” sono la sedentarietà, gli errori nella postura e i colpi di freddo, ma può soffrire di tale disturbo anche chi ha praticato o pratica sport di tipo traumatico (boxe, rugby, football americano) o attività sportive di potenza con sovraccarichi (vedasi, per esempio, il body building); altri soggetti interessati dal problema sono anche coloro che subiscono il cosiddetto colpo di frusta (il trauma distorsivo del rachide cervicale).
Si debbono poi considerare i fattori predisponenti; in particolare i difetti di postura come la cifosi dorsale o l’iperlordosi lombare.
Tra le altre cause di cervicalgia possiamo annoverare anche i processi degenerativi dei dischi intervertebrali (le cosiddette discopatie), le lesioni traumatiche pregresse, l’ernia cervicale, l’artrosi cervicale (anche spondilosi cervicale o cervicoartrosi), l’osteofitosi ecc.
Per quanto si sia comunemente propensi a ritenere la cervicalgia un problema dell’età più matura, non mancano i casi di cervicale in età giovanile, anche se, a onor del vero, nella stragrande maggioranza dei casi, in questa fascia anagrafica le cervicalgie sono generalmente dovute a semplici contratture muscolari piuttosto che a problemi di tipo osseo e/o cartilagineo.
Fattori aggravanti
I fattori che possono aggravare una condizione di cervicalgia sono diversi. Il dolore alla zona cervicale può essere accentuato, per esempio, dal riposo su un materasso eccessivamente morbido (scoprite come scegliere quello migliore) o dall’uso di cuscini inadeguati.
Anche la posizione assunta durante la guida di autoveicoli, se non adeguata, può determinare un aumento delle sensazioni dolorose; soggetti particolarmente a rischio sono quindi tutti coloro che, a motivo della loro professione, sono costretti a restare molte ore al volante (autisti, agenti di commercio, camionisti, tassisti ecc.).
A rischio di cervicalgia sono ovviamente anche tutte le persone che effettuano lavori sedentari, in particolar modo coloro che passano molto tempo lavorando ai videoterminali (scopri l’importanza della postura).
Un fattore che può aggravare il problema è infine lo stress; per quanto troppo spesso lo stress venga chiamato impropriamente in causa per spiegare le problematiche più disparate, è indubbio che la tensione muscolare e determinate posture scorrette alla base di dolori cervicali siano spesso semplicemente reazioni da stress.
Dolore cervicale – Sintomi e segni associati
I segni e i sintomi legati alla cervicalgia sono molti, uno dei più frequenti è il cosiddetto torcicollo, una condizione decisamente fastidiosa che non consente di muovere normalmente la zona cervicale.
Altri sintomi frequenti sono il formicolio e l’intorpidimento degli arti superiori, manifestazioni spesso accompagnate da una certa sensazione di debolezza di braccia e mani.
Come abbiamo visto nel paragrafo relativo alle varianti di cervicalgia, a seconda che si tratti di cervicalgia vera e propria oppure di sindromi cervico-cefalica o cervico-brachiale, il soggetto può riferire anche cefalea, vertigini, sensazione di sbandamento e altri vari disturbi.
Nel caso in cui il dolore cervicale sia particolarmente intenso e associato a un continuo formicolio degli arti superiori e a una perdita di forza sia a livello di arti superiori che inferiori è necessario rivolgersi quanto prima al proprio medico o a una struttura sanitaria; può essere infatti opportuno effettuare una visita neurologica.
Importanza della diagnosi
La diagnosi è di fondamentale importanza per un corretto trattamento di questa condizione dolorosa, soprattutto per la scelta fra l’opzione farmaci/fisioterapia e quella chirurgica.
Vi sono peraltro casi in cui è necessaria una valutazione neurochirurgica, per verificare la presenza di una compressione della radice nervosa o del midollo spinale.
A scopo diagnostico si ricorre solitamente a una serie di radiografie per valutare lo stato della colonna vertebrale, alla TAC o alla risonanza magnetica nucleare per individuare eventuali compressioni del midollo spinale o la presenza di ernie discali con compressione delle radici nervose.
Dolore cervicale – Rimedi
In caso di cervicalgia, i rimedi generalmente adottati si basano sul ricorso iniziale, durante la fase acuta, ad analgesici e antiflogistici e, in alcuni casi, a infiltrazioni di anestetici locali o corticosteroidi. Fra i farmaci ad effetto analgesico e antinfiammatorio più spesso prescritti in caso di cervicalgia troviamo l’ibuprofene e il naprossene.
L’assunzione di corticosteroidi, farmaci che svolgono una potente azione antinfiammatoria, può avvenire sia oralmente sia tramite iniezione praticata in prossimità delle zone interessate dal problema; quest’ultima azione viene generalmente riservata ai casi di cervicalgia in cui il dolore è particolarmente intenso.
Un’altra tipologia di farmaci che viene talvolta prescritta è quella dei miorilassanti.
Nel caso in cui la cervicalgia sia stata provocata da un trauma come, per esempio, il colpo di frusta, si può ricorrere al collare ortopedico che, salvo indicazione contraria, non dovrebbe essere portato per più di due-tre settimane.
Risolta la fase acuta si può passare alla fisioterapia, studiata a seconda della situazione. In alcuni casi si utilizzano anche altri tipi di terapie, come l’elettroanalgesia, la massoterapia, la termoterapia e la manipolazione.
Il ricorso alla chirurgia è riservato soltanto a casi particolarmente gravi e non altrimenti risolvibili.

Il dolore cervicale è, senza ombra di dubbio, uno dei più diffusi disturbi muscolo-scheletrici.
Prevenzione
Dal punto di vista della prevenzione, è indispensabile controllare i fattori di rischio; è dunque necessaria la correzione della postura, soprattutto per chi, come gli operatori al computer, tende ad assumere posizioni fisse per molto tempo, con affaticamento generale dei muscoli di collo, braccia e spalle. Anche l’esercizio fisico e lo stretching sono ottime terapie preventive per evitare l’insorgenza delle cervicalgia.