Ogni giorno moltissime persone nel mondo vengono coinvolte in incidenti automobilistici, soprattutto tamponamenti, riportando un trauma contusivo-distorsivo al rachide cervicale che viene chiamato semplicemente colpo di frusta.
Colpo di frusta è una curiosa espressione coniata nel 1928 dall’ortopedico statunitense H. E. Crowe con la quale, in campo medico, ci si riferisce a un evento traumatico la cui definizione corretta dovrebbe essere “distorsione del rachide cervicale”. È corretto precisare che non tutti gli autori concordano con il considerare equivalenti colpo di frusta e distorsione del rachide cervicale, di qui il nostro uso del condizionale. Vi sono poi diverse altre locuzioni con le quali si indica il colpo di frusta: trauma da iperestensione/iperflessione, trauma da accelerazione/decelerazione e lesione da contraccolpo; in diversi fonti si utilizza addirittura l’espressione in uso nei Paesi di lingua anglosassone: whiplash injury.
La meccanica del colpo di frusta
Nella stragrande maggioranza dei casi il colpo di frusta si verifica a seguito di un improvviso e inaspettato movimento del capo che va oltre quelli che sono i limiti fisiologici dell’escursione articolare.
Il caso classico di colpo di frusta è quello che si verifica negli incidenti stradali, soprattutto in coloro che si trovano in autoveicolo che viene violentemente tamponato (ma le stesse conseguenze possono verificarsi anche in caso di scontro frontale).
Quando un veicolo subisce un tamponamento di una certa entità, i passeggeri subiscono un’accelerazione che li spinge in avanti; la situazione che viene a verificarsi è generalmente la seguente: il corpo viene proiettato in avanti, mentre il collo, a motivo dell’inerzia data dal capo, subisce una brusca iperestensione; successivamente il capo subisce a sua volta una proiezione in avanti con una velocità che è maggiore di quella del resto del corpo con conseguente danno da iperflessione. I danni da iperestensione saranno più gravi nel caso in cui l’autoveicolo sia privo di poggiatesta (oppure nel caso in cui questi siano posizionati in modo inidoneo), mentre i danni da iperflessione saranno più gravi se l’autovettura non è dotata di airbag; la flessione in avanti della testa, infatti, non verrà frenata con conseguente impatto contro il volante.
Purtroppo la cintura di sicurezza, che è un dispositivo fondamentale, aggrava il problema perché blocca il tronco, e la forza di impatto si scarica completamente sul rachide cervicale in quanto unico distretto “libero di muoversi in avanti”.
Va detto che il colpo di frusta non è un’affezione esclusiva degli urti posteriori, ma può verificarsi anche durante attività sportive o in altre condizioni in cui la testa viene “gettata” da una forza improvvisa.
Il video che segue esplica in maniera perfetta il meccanismo patogenetico e traumatico alla base di questo infortunio:
Fortunatamente, il colpo di frusta, non è un tipo di infortunio che mette a repentaglio la vita di una persona, ma certamente, maggiore è la violenza dell’impatto, e maggiori saranno i danni subiti dal soggetto che ne è vittima.
Si calcola che solo negli Stati Uniti, il costo sociale si aggiri intorno ai 30 miliardi di dollari, a causa di:
- cure mediche
- disabilità
- assenze dal lavoro
- perdita di produttività
- contenziosi legali e assicurativi.
La maggior parte delle persone coinvolte in incidenti automobilistici minori recupera rapidamente senza sintomi cronici, ma alcune di queste continuano ad avere sintomi per anni dopo l’infortunio. Questa ampia variazione dei sintomi dopo le lesioni di lieve entità ha portato alcuni a ritenere che, in molti casi, il colpo di frusta non è tanto un vero e proprio infortunio, piuttosto una patologia i cui sintomi sono più creati artificialmente per un potenziale guadagno economico grazie ai risarcimenti delle compagnie assicurative.
Purtroppo, mentre ci saranno sempre persone disposte a tentare di ingannare il sistema per un guadagno personale, il colpo di frusta è una vera e propria condizione patologica caratterizzata da sintomi reali.
Segni e sintomi del colpo di frusta
Nella stragrande maggioranza dei casi le lesioni da colpo di frusta si verificano a carico dei cosiddetti tessuti molli, ma non si possono escludere danni a carico di vertebre o dischi intervertebrali.
La sintomatologia legata al colpo di frusta viene classicamente distinta in sintomatologia immediata e sintomatologia tardiva.
La sintomatologia immediata è generalmente costituita da limitazione nell’escursione, debolezza muscolare, parestesia, disfagia, acufeni e vertigini.
La sintomatologia tardiva è decisamente ampia e determinate manifestazioni dipendono ovviamente dall’entità del trauma. Oltre all’inevitabile dolenzia alla base del collo possono registrare mal di testa, rigidità cervicale, brachialgia, vertigini, disturbi uditivi ecc.
È corretto precisare che, nei casi meno gravi di colpo di frusta, le lesioni sono generalmente interessanti le strutture muscolari e legamentose (il coinvolgimento articolare è generalmente marginale), mentre nei casi più seri possono verificarsi danni anche a carico delle strutture nervose. Se la situazione è particolarmente seria si possono registrare anche alterazioni a carico della colonna vertebrale, del bacino e delle articolazioni temporo-mandibolari. I maggiori problemi si verificano quando al colpo di frusta sono associate rotture dei legamenti, ernia dei dischi e fratture vertebrali. Ovviamente in questi casi, parlare di colpo di frusta è decisamente riduttivo e inappropriato.
Esistono in letteratura diverse classificazioni dei disturbi legati al colpo di frusta; la più nota e utilizzata è quella della Quebec Task Force risalente al 1995. In base a tale classificazione si distinguono 5 gradi di gravità:
- colpo di frusta di grado 0: non sono presenti disturbi al collo e nemmeno segni fisici
- colpo di frusta di grado 1: non sono presenti segni fisici, ma si registrano dolore e rigidità o iperestesia del collo
- colpo di frusta di grado 2: sono presenti disturbi al collo e segni a livello muscolo-scheletrico (ridotta articolarità e zone di iperestesia)
- colpo di frusta di grado 3: sono presenti disturbi al collo e segni di tipo neurologico (riflessi tendinei profondi ridotti o assenti, debolezza e deficit sensitivi)
- colpo di frusta di grado 4: disturbi al collo e frattura o lussazione.
Per prima cosa, è bene rivolgersi a un Pronto Soccorso locale, per essere visitati, e sottoporsi ad una radiografia, per escludere fratture, o altri danni. La radiografia, eseguita anche dopo poche ore dimostra una rettilineizzazione del tratto cervicale, sintomo di una forte contrattura muscolare.
Tempi di guarigione
Come già detto, nella maggior parte dei casi, bastano pochi giorni per guarire da un colpo di frusta, ma alcune accortezze possono ridurre l’impatto doloroso, e quindi favorire il recupero.
Ghiaccio – Può essere applicato per ridurre il dolore e il gonfiore, subito dopo il trauma e nei giorni successivi. Consigliamo di applicarlo per 20 minuti circa (non esagerare) ogni 3-4 ore, per una settimana circa. Per evitare lesioni cutanee da freddo, è bene usare una borsa apposita, o comunque avvolgere il ghiaccio in un asciugamano o un panno.
Farmaci antinfiammatori – Generalmente già in pronto soccorso, vengono prescritti tali farmaci, ed è buona norma attenersi alla prescrizione medica. Si usano generalmente farmaci FANS (ibuprofene, naprossene ecc.), che aiutano molto nel contenere il dolore, e miorilassanti per decontrarre la muscolatura (è consigliabile non guidare per il rischio di sonnolenza e di ritardo nei riflessi). Può essere assunta arnica per via orale o mediante creme.
Tutori – A causa del peso della testa, spesso si ha l’impressione di non sostenerla appieno, per cui può essere di aiuto un collare rigido di Schanz, da indossare esclusivamente poche ore al giorno e solo per pochi giorni. Infatti l’uso prolungato, può realmente indebolire i muscoli del collo, determinando ipotonia muscolare.
Fisioterapia – La riabilitazione è una tra le armi maggiormente efficaci per contenere un disturbo distorsivo del rachide cervicale.
Va precisato che non ci si deve mai rivolgere a un fisioterapista in fase acuta.
Bisogna prima aspettare 2-3 giorni e attenersi alle prescrizioni sopra descritte.
In prima istanza compito di un fisioterapista è sicuramente valutare il soggetto, prestando attenzione all’intensità dei sintomi e soprattutto alla mobilità del tratto cervicale.
Possono essere di aiuto gli infrarossi, per alleviare la contrattura cervicale. Gli infrarossi sono una terapia efficacissima per rilassare il paziente, che a “freddo” sarebbe molto più rigido: mettere le mani su un collo offeso gravemente è più complesso di metterle su un collo che è stato preventivamente “riscaldato”!
Il massaggio va effettuato in maniera cauta soprattutto le prime sedute e può dare sollievo usare creme medicamentose, per unire l’effetto decontratturante con un effetto antinfiammatorio.
Utilizzare terapie fisiche come la tecarterapia, il laser, o l’ipertermia possono velocizzare i processi riparativi.
Purtroppo spesso, la rettilineizzazione del rachide cervicale, determina un problema funzionale anche a “distanza” sul distretto dorsale, per cui prima di manipolare le vertebre cervicali, può essere interessante agire direttamente sulle vertebre disfunzionali dorsali.

Il colpo di frusta interessa le vertebre cervicali
In questi casi, importante è certamente non avere fretta di guarire, in quanto, potrebbero volerci anche parecchie sedute prima di ottenere un miglioramento importante. Consigliamo sempre di sospendere la fisioterapia solo a sintomatologia dolorosa scomparsa, in quanto residui infiammatori potrebbero riaccendere focolai di infiammazione.
Nei casi più difficili, può inserirsi correttamente in un piano riabilitativo, un ciclo di rieducazione posturale, per reintegrare correttamente il tratto cervicale nella dinamica fisiologica di tutta la colonna.
Colpo di frusta da incidente automobilistico: qualche consiglio preventivo
Il colpo di frusta è spesso conseguente a incidenti automobilistici, appare quindi sensato fornire qualche consiglio di tipo preventivo in tal senso, fermo restando che in caso di incidenti molto gravi non esistono misure preventive in caso azzerare il rischio di colpo di frusta.
La prima cosa da fare prima di intraprendere un viaggio è quella di controllare la regolazione del poggiatesta; questo deve essere posizionato in modo che la sua parte superiore disti circa 5 cm dal margine superiore dell’orecchio.
Quando si sta guidando, o comunque viaggiando in automobile, è buona norma tenere la schiena correttamente appoggiata al sedile; busto e capo non devono essere curvi in avanti, ma essere ben dritti.
Nel caso si stia guidando in condizioni di visibilità non ottimali (con un rischio quindi più elevato di incorrere in un tamponamento) è necessario adottare tutte le precauzioni possibili (illuminazione corretta, fari antinebbia, velocità adeguata ecc); è altresì consigliabile evitare tutte quelle situazioni che possano costringerci a manovre a rischio (per esempio una brusca frenata a causa di un’eccessiva velocità).
Infine, è consigliabile adottare un corretto stile di vita; infatti, praticando in modo regolare una corretta attività fisica tutta la nostra muscolatura (anche quella cervicale) sarà più forte ed elastica e, in caso di trauma, l’effetto protettivo sarà maggiore.
Crediti
David Di Segni