Il coma etilico è uno stato di profonda incoscienza derivante dalla presenza di quantità elevate di alcol etilico nel sangue. Il termine etilico è usato in medicina per discriminare tra l’alcol e altre tossine. Tecnicamente, una persona è definita in coma quando lo stato d’incoscienza supera le sei ore. Tuttavia, se si ha il sospetto che una persona che ha bevuto troppo sia in coma etilico (o stia per entrarvi), occorre chiamare immediatamente l’ambulanza, perché l’intervento immediato può scongiurare gli effetti più gravi. Infatti, il coma etilico, se non adeguatamente trattato, porta alla morte del soggetto. Ogni anno in Italia si stima che ci siano circa settecentomila casi d’intossicazione grave da alcol, anche se non tutti fortunatamente raggiungono la fase più pericolosa del coma.
L’alcol etilico, o etanolo, è un alcol a catena alchilica lineare: uno degli effetti principali dell’assunzione di alcol è quello di deprimere l’attività cerebrale, agendo sui recettori neuronali. La sua azione è duplice:
- potenzia l’effetto dei recettori del GABA (acido gamma-aminobutirrico), provocando un’azione inibitoria sul sistema nervoso;
- inibisce i recettori del glutatione (che invece hanno un effetto eccitatorio). L’azione dell’etanolo sui recettori del glutatione influenza anche la memoria.
Questi effetti sono rilevabili anche a dosi molto basse di etanolo, ma sono deleteri per il sistema nervoso centrale a seguito dell’assunzione costante di alcol (alcolismo). Il coma può essere la conseguenza di un’intossicazione acuta di etanolo.
Coma etilico – Cause
Si arriva al coma etilico quando la concentrazione dell’alcol nel sangue (anche indicata con il termine alcolemia) è superiore a 3,5-4 g per litro di sangue, anche se già a 2 g per litro si hanno conseguenze gravi, come la perdita del tono muscolare, l’incapacità di comunicare verbalmente e l’indifferenza all’ambiente circostante, nonché sostanziale assenza di reazione agli stimoli e immobilità. Tali valori sono meramente indicativi, perché per alcuni soggetti, come le donne o in generale gli adolescenti, anche una concentrazione di 2,5 g/L può portare al coma e alla morte. Si ricorda, a titolo di confronto, che in Italia il limite massimo di alcolemia per guidare dopo aver bevuto è di 0,5 g/L.

Negli ultimi dieci anni si stima che in Italia ci siano stati circa 435.000 morti per le conseguenze dell’abuso di alcol, di cui il coma etilico rappresenta l’evento acuto più grave
La concentrazione di alcol nel sangue è il bilancio tra l’alcol etilico assunto bevendo e la capacità del fegato di metabolizzarlo, cioè di trasformarlo in acetaldeide e, poi, in acido acetico. Pertanto la concentrazione di etanolo nel sangue, pur essendo correlata ovviamente alla quantità di alcol assunta, dipende anche dalla capacità del proprio corpo di eliminarlo. Sfortunatamente, il bilancio è sempre a sfavore, perché tramite esofago, stomaco e intestino il corpo, assorbe l’alcol a una velocità sempre maggiore di quella con cui riesce a smaltirlo. Di fatto, quindi, l’etanolo rimane in circolo nel sangue per una durata di tempo variabile, perché la velocità di smaltimento è intorno a 0,1 g/L l’ora, ma non è costante. La capacità dell’organismo di eliminare l’alcol dipende, infatti, da elementi soggettivi, tra i quali l’età e il sesso (le donne hanno una velocità di trasformazione dell’etanolo più bassa). Inoltre è importante capire che ciò che conta è la percentuale di etanolo della bevanda, non nella quantità della stessa (per esempio il numero di bicchieri), e neppure dal tipo (per esempio, birre diverse possono avere una gradazione alcolica differente). Infine, altre caratteristiche soggettive che abbassano la soglia di alcolemia che può causare il coma etilico sono:
- il peso: chi pesa di meno ha una velocità inferiore di smaltimento dell’etanolo;
- l’assunzione contemporanea di farmaci, come ansiolitici e antistaminici, e/o droghe;
- l’appartenenza etnica (alcune razze sembrano avere una capacità più ridotta di metabolizzare l’etanolo, come gli asiatici e i nativi americani).
Coma etilico – Sintomi
In una persona che ha consumato alcol, i sintomi e i segni che possono far sospettare un coma etilico sono i seguenti:
- occhi chiusi e nessuna risposta a stimoli uditivi o visivi (voce, luce);
- nessuna risposta sollecitando gli arti, a eccezione dei movimenti riflessi;
- nessuna risposta agli stimoli dolorosi, a eccezione dei movimenti riflessi.
A questi, che descrivono, di fatto, la perdita di conoscenza, si aggiungono contemporaneamente sintomi quali respiro irregolare o molto rallentato, bradicardia, ipotensione arteriosa, ipoglicemia e acidosi (abbassamento del pH del sangue).
Prima di entrare in coma, il soggetto può mostrare segni e sintomi chiari di avvelenamento da alcol, che possono preludere al coma etilico propriamente detto: vomito, confusione, incapacità di coordinamento dei movimenti, ipotermia, disidratazione. Va inoltre precisato che la concentrazione dell’alcol nel sangue continua a salire per circa 30-40 minuti da quando si smette di bere, quindi, anche se s’interrompe l’assunzione di alcol, il coma etilico può sopraggiungere in un secondo momento, con l’aggravamento della situazione iniziale e la perdita definitiva di conoscenza.
Coma etilico – Cosa fare
Se si sospetta di essere alla presenza di una persona in coma etilico, la prima cosa da fare è chiamare immediatamente i soccorsi dell’emergenza sanitaria. Nel frattempo, può essere utile disporre il soggetto su un fianco e coprirlo con una coperta per scaldarlo e contrastare l’ipotermia.
Nel caso di eccessiva assunzione di alcol, se il paziente è ancora cosciente, si ricorre alla lavanda gastrica, per evitare che la situazione peggiori e si arrivi al coma etilico propriamente detto.
Terapia
Non esiste un antidoto all’alcol: tutto ciò che si può fare è contrastare gli effetti negativi della sua eccessiva assunzione e facilitare, per quanto possibile, lo smaltimento dell’etanolo ancora presente nel sangue.
La terapia per il coma alcolico inizia con la stabilizzazione del paziente, il controllo delle vie respiratorie e il mantenimento della circolazione e della respirazione. Si somministrano sostanze in grado di contrastare i principali effetti negativi del consumo di etanolo, in altre parole l’acidosi, la disidratazione e l’ipoglicemia. Il glucosio è iniettato per via endovenosa, assieme ad alcune sostanze in grado di accelerare il metabolismo dell’alcol, come la metadoxina (o metadossina) e l’acido piroglutammico (un derivato dell’acido L-glutammico).
L’acidosi metabolica è contrastata con la somministrazione di bicarbonato di sodio, mentre la disidratazione con soluzioni saline. Poiché il coma etilico è conseguenza dell’intossicazione da alcol, per riparare il danno epatico si somministra glutatione. Generalmente, per recuperare la funzionalità respiratoria si procede a intubare il paziente.
Conseguenze a lungo termine
Le conseguenze a lungo termine sulla vita di un paziente che esce dal coma etilico dipendono dai danni permanenti riportati, che possono essere a carico del fegato, dei sistemi cardiovascolare, respiratorio o nervoso. Alcuni pazienti avranno bisogno di terapie per il resto della loro vita, mentre altri potrebbero riprendersi completamente.

Si arriva al coma etilico quando la concentrazione dell’alcol nel sangue (anche indicata con il termine alcolemia) è superiore a 3,5-4 g per litro di sangue, anche se già a 2 g per litro si hanno conseguenze gravi.