Come riconoscere un melanoma? In Rete le indicazioni per riconoscere questa temibilissima forma di cancro attraverso un’autodiagnosi sono diverse; noi presentiamo quelle che vengono proposte nel sito web del National Cancer Institute statunitense.
Innanzitutto dobbiamo iniziare a parlare dei nei comuni; si tratta di piccole neoformazioni cutanee di dimensioni, forma e colore variabili essenzialmente costituite da un accumulo di melanociti, le cellule che producono la melanina. Si tratta di lesioni innocue molto comuni (la gran parte delle persone adulte hanno tra i 10 e i 40 nei circa). Nella gran parte dei casi i nei si riscontrano al di sopra della vita nelle zone maggiormente esposte al sole; più rari i nevi su glutei, seno o cuoio capelluto.
I nevi comuni hanno una dimensione generalmente piuttosto contenuta, di solito inferiore ai 5 mm di larghezza; si tratta spesso di piccole “cupole” dalla forma ovale o rotonda con una superficie liscia e dai bordi ben definiti; possono essere di colore rosaceo, marrone chiaro o marrone. I soggetti che di fototipo 4, 5 e 6 (quelli con la pelle più scura, per intendersi) hanno la tendenza ad avere nevi di colore più scuro rispetto alle persone di fototipo 1, 2 e 3, ma non è una regola assoluta.
Nelle immagini sottostanti ecco alcuni esempi di nevi comuni (fonte: www.cancer.gov):
Possono i nevi comuni trasformarsi in melanoma?
La risposta è: sì, è possibile, ma è bene sapere che si tratta di un’evenienza molto rara; in sé i nevi comuni non sono lesioni cancerogene, ma i soggetti che ne hanno più di 50 corrono rischi maggiori di sviluppare un melanoma.
È necessario contattare il proprio dermatologo quando si nota uno dei seguenti cambiamenti in uno dei propri nevi:
- variazione di colore
- variazioni nella dimensione (diventano più piccoli o più grandi senza uniformità, diversamente da quanto accade con i nevi comuni nei bambini che diventano più grandi in modo uniforme)
- variazioni nella forma, nella consistenza o nell’altezza
- la pelle in superficie diventa secca o squamosa
- il nevo diventa duro o grumoso
- il nevo comincia a prudere
- il nevo sanguina o trasuda.
I nevi displastici
I nevi displastici sono nevi diversi dai citati nevi comuni; vengono anche detti nevi atipici; rispetto ai nevi comuni il loro aspetto è più irregolare; in particolar modo si tratta di lesioni con bordi non nettamente definiti, colore irregolare e diametro superiore ai 5 mm.
I portatori di nevi atipici hanno un rischio maggiore di sviluppare un melanoma e tale rischio è legato al numero dei nei displastici presenti; coloro che hanno più di 10 nevi displastici hanno un rischio 12 volte superiore di sviluppare un melanoma rispetto alla popolazione generale. Nella razza caucasica, i nevi displastici sono presenti in circa il 2-8% della popolazione; l’ereditarietà
Cosa fare se si hanno dei nevi displastici? A maggior ragione, coloro che hanno dei nevi displastici devono informare il loro dermatologo qualora notino variazioni di colore, di forma o di grandezza, formazione di croste, sanguinamento, gonfiore, presenza di essudato, dolore, prurito, ulcerazioni ecc.
I nevi comuni o quelli displastici vanno rimossi a scopo preventivo?
Questa è una domanda che molti si pongono. La risposta è no. Una delle ragioni risiede nel fatto che, comunque, la trasformazione di nevi comuni o displastici in melanoma, pur essendo possibile, rimane un’evenienza poco frequente; un’altra ragione è che se anche, per ipotesi, si rimuovessero tutti i vari nei presenti sul corpo, ciò non basterebbe a impedire la formazione di un melanoma. Diverso invece il caso di neoformazioni che il dermatologo potrebbe ritenere opportuno rimuovere.
Il melanoma e la regola ABCDE
Il melanoma è la forma di cancro cutaneo più temibile; è una neoplasia dei melanociti e la sua pericolosità sta essenzialmente nel fatto che tende diffondersi in varie parti del corpo; le principali sedi di metastasi da melanoma sono i linfonodi extraregionali, i polmoni, il fegato, il cervello e le ossa. In letteratura sono stati descritti anche casi di metastasi all’esofago e ad altri tratti del canale digerente. La diffusione delle metastasi può avvenire sia per via linfatica che per via ematica.
Allo scopo di individuare la possibile insorgenza di questo temibile tumore cutaneo viene consigliata la memorizzazione della regola ABCDE (il cosiddetto alfabeto dei nevi); la regola viene così denominata perché, solitamente, i melanomi hanno:
- A – forma asimmetrica (tracciando una linea immaginaria passante per il centro della lesione, si ottengono due metà non sovrapponibili)
- B – bordi irregolari e frastagliati
- C – colore scuro, nero o variegato
- D – dimensione variabile
- E – evoluzione con tendenza ad aumentare di dimensioni.
L’autoesame dei nevi, da effettuarsi trimestralmente, è una pratica che tutti i soggetti che presentano rischi più elevati di sviluppare un melanoma cutaneo dovrebbero prendere in considerazione e lo schema ABCDE soprariportato può essere di notevole aiuto.
NOTA IMPORTANTE – Ovviamente l’autoanalisi non sostituisce il controllo dermatologico da effettuarsi presso uno specialista, ma può essere molto utile a livello preventivo, nel caso si notino modificazioni sospette a livello cutaneo.
Per quanto concerne tutti gli aspetti relativi al melanoma, dalle cause, ai sintomi, alla diagnosi e alle varie possibilità di trattamento, rimandiamo al nostro articolo Melanoma nel quale i vari aspetti sono trattati nel dettaglio.
Come si fa l’autoanalisi della pelle
Ecco come eseguire un’autoanalisi della pelle:
- dopo aver fatto il bagno o la doccia, ci si metta davanti a uno specchio nel quale sia possibile vedersi per intero e ci si munisca di un secondo specchio, più piccolo, da utilizzare per analizzare le parti più nascoste;
- si parta dal volto e dal cuoio capelluto e si proceda verso il basso; si controllino testa, collo, spalle, schiena, torace ecc. (per le zone più difficili si può richiedere l’aiuto di un familiare);
- si controllino accuratamente braccia, gambe, davanti, dietro e sui lati;
- si controllino inguine, palmi delle mani e dei piedi e le zone fra un dito e l’altro;
- si prendano un appunto della posizione e dell’aspetto dei nevi; man mano che si effettueranno autoanalisi si prenderà confidenza con l’aspetto della gran parte dei nevi e si potranno notare eventuali cambiamenti (gli appunti scritti saranno senz’altro di aiuto);
- bisogna porre una particolare attenzione alle variazioni di forma, colore, dimensioni, profilo ecc.
- a maggior ragione bisogna insospettirsi se si nota una neoformazione (ovvero una lesione che non era presente al precedente esame).
Se si sono notate anche variazioni minime è opportuno consultarsi subito con il proprio dermatologo di riferimento.
L’autoanalisi dei nevi dovrebbe essere particolarmente accurata in determinati periodi della vita quali adolescenza, stato interessante e menopausa, ovvero durante quei periodi in cui si verificano cambiamenti importanti dei livelli ormonali.

Melanoma sul cuoio capelluto di un anziano
La prevenzione
Per quanto concerne gli aspetti preventivi, oltre alla fondamentale autoanalisi periodica, anche nel caso del melanoma sono validi i consigli che vengono sempre dati per la prevenzione delle varie forme tumorali che interessano la cute (basalioma, carcinoma spinocellulare, lentigo maligna ecc.) ovvero:
- limitare l’esposizione alle radiazioni solari (in particolar modo nelle ore più calde della giornata);
- limitare (se non abolire) il ricorso alle lampade abbronzanti;
- coprire, nei limiti del possibile, le aree del corpo più esposte alle radiazioni solari ed eventualmente indossare occhiali da sole;
- utilizzare creme protettive, in particolar modo se si svolgono attività che necessariamente ci espongono ai raggi del sole.