La dipendenza da ansiolitici, ipnotici e sedativi è un problema più comune di quanto non si pensi, in parte causato anche dalla facilità con cui certi trattamenti vengono prescritti.
Quando si parla di ansiolitici, ipnotici e sedativi si fa riferimento a un vasto gruppo di farmaci fra cui vanno senz’altro ricordati i barbiturici, le benzodiazepine, i carbammati ecc.
Tutte queste sostanze vengono prescritte per il trattamento di vari tipi di disturbo, da quelli del sonno a quelli ansiosi ecc.
Come nel caso delle sostanze alcoliche, anche gli ansiolitici, gli ipnotici e i sedativi possono deprimere il sistema nervoso centrale inducendo disturbi di vario tipo; dosaggi particolarmente elevati possono addirittura avere esito fatale, in particolar modo se tali sostanze vengono assunte insieme agli alcolici o ai superalcolici (un’evenienza non poi così rara).
Lo sviluppo della dipendenza
L’utilizzo prolungato dei farmaci in questione può condurre allo sviluppo di una dipendenza sia fisica che psichica da queste sostanze; il rischio che si sviluppi questa dipendenza psico-fisica aumenta con il dosaggio e con la durata del trattamento.
Tale rischio è superiore in coloro che hanno una storia di abuso di sostanze stupefacenti o di alcol.
Uno dei problemi più grandi è che, una volta che si è sviluppata la dipendenza, una brusca interruzione del trattamento produrrà la spiacevolissima sintomatologia da astinenza.
Prendiamo il caso delle benzodiazepine, fra i farmaci più prescritti in assoluto come ansiolitici o per il trattamento dei disturbi del sonno.
I soggetti che hanno sviluppato dipendenza alle benzodiazepine (alle dosi terapeutiche) generalmente sono accomunati dal medesimo “iter”:
- hanno assunto tali farmaci alle dosi considerate terapeutiche (invero generalmente basse) per molti mesi o addirittura per anni;
- hanno progressivamente avvertito l’esigenza di assumere questi farmaci per svolgere le comuni attività quotidiane;
- hanno continuato ad assumere i farmaci in questione, anche nel caso in cui il motivo che ne aveva originariamente determinato la prescrizione del medico fosse stato risolto;
- sviluppano, quando assumono principi attivi a emivita breve, i sintomi dell’ansia fra un’assunzione e l’altra o comunque provano un forte desiderio di assumere la dose successiva;
- sono in frequente contatto con il proprio medico curante o con lo specialista per ottenere le ricette necessarie alla continuazione del trattamento;
- devono essere sicuri di avere sempre a disposizione il farmaco;
- spesso assumono il farmaco prima di un evento che ritengono possa creare loro un sentimento di ansia o di stress;
- talvolta aumentano i dosaggi indicati dal medico senza consultare quest’ultimo.

Le benzodiazepine sono i farmaci più diffusi nella categoria degli ansiolitici
Intossicazione da ansiolitici, ipnotici e sedativi: criteri diagnostici
I criteri diagnostici che consentono di parlare di intossicazione da ansiolitici, ipnotici o sedativi sono diversi.
Innanzitutto, ovviamente, deve essere presente il ricorso recente di una di queste categorie farmaceutiche; devono essere presenti modificazioni disadattive (in psichiatria si definisce disadattivo un comportamento che compromette il normale adattamento e funzionamento della persona) psicologiche o di comportamento clinicamente significative (compromissione delle capacità critiche; comportamenti sessualmente inappropriati, comportamenti aggressivi ecc.) che si manifestano dopo l’assunzione dei farmaci in questione; presenza di uno o più segni clinici quali nistagmo, deficit di attenzione, deficit di memoria, marcia instabile, eloquio indistinto, scoordinazione; i segni e i sintomi non sono legati a una condizione medica di altro tipo e non sono giustificabili con la presenza di un altro disturbo mentale.
Astinenza da ansiolitici, ipnotici o sedativi: i criteri diagnostici
La diagnosi di astinenza si avvale di vari criteri fra cui la cessazione (o comunque la riduzione) dell’assunzione del farmaco; presenza di due o più segni che si sviluppano nel corso di un periodo di tempo che può andare da alcune ore ad alcuni giorni dopo il soddisfacimento del primo criterio (sudorazione, tachicardia, aumento del tremore delle mani, nausea e/o vomito, allucinazioni visive, tattili o uditive, agitazione psicomotoria, ansia, crisi di grande male); i sintomi del criterio precedente causano un disagio clinicamente significativo o la menomazione del funzionamento sociale, di quello lavorativo o di quello relativo ad altre aree importanti; le manifestazioni cliniche non sono legate a una condizione medica generali e non sono giustificabili con la presenza di un altro disturbo mentale.
È interessante notare come la sindrome da astinenza sia caratterizzata da una serie di segni e sintomi che sono solitamente opposti agli effetti acuti che di norma si osservano in coloro che consumano i farmaci in questione.
I farmaci che hanno una durata di azione di circa 10 ore possono produrre una sintomatologia da astinenza nel giro di 6-8 ore dalla riduzione dei livelli plasmatici del farmaco.
Tale sintomatologia, come nel caso di astinenza da alcol, potrebbe essere erroneamente interpretata come disturbi depressivi o da ansia non indotti dall’assunzione di sostanze.
Il delirium da astinenza da ansiolitici, ipnotici e sedativi è caratterizzato sia da disturbi di coscienza che cognitivi con presenza di allucinazioni visive, uditive o tattili.
Manifestazioni e disturbi associati alla dipendenza
La dipendenza da ansiolitici, ipnotici e sedativi è spesso associata ad altri tipi di dipendenza (alcol o altre sostanze).
Secondo quanto riportato da vari studi, gli effetti disinibenti di tali farmaci e sostanze spesso contribuiscono a slatentizzare comportamenti caratterizzati da notevole aggressività con tutto ciò che di negativo può comportare.
Ripetuti episodi di intossicazione possono essere associati a depressioni di notevole gravità che in alcuni casi possono sfociare in suicidio.
Trattamento
Le procedure per il trattamento della dipendenza da ansiolitici, sedativi e ipnotici consistono spesso in una sorta di “reintossicazione” del soggetto seguita da una sospensione del farmaco attraverso un rigoroso programma. Fondamentale il monitoraggio di eventuali segni di astinenza.