L’eiaculazione precoce (ejaculatio praecox) è considerata attualmente la più frequente disfunzione sessuale maschile; secondo alcuni studi infatti tale disfunzione colpisce circa il 25-40% degli uomini (praticamente un uomo su tre).
Com’è noto, eiaculazione è un termine col quale si definisce l’emissione di liquido seminale (altrimenti detto sperma) attraverso l’uretra peniena; tale emissione avviene grazie alle contrazioni dei muscoli che si trovano alla base del pene e dell’epididimo.
Cos’è veramente l’eiaculazione precoce?
Che l’eiaculazione precoce sia un disturbo dell’eiaculazione (altri disturbi del processo eiaculatorio sono l’eiaculazione ritardata, l’eiaculazione retrograda e l’anaeiaculazione) non è materia di discussione (anche se in passato non era così); ciò che risulta più difficile da stabilire è quando si può parlare di eiaculazione precoce. Non esistono infatti tempi codificati di eiaculazione e a tutt’oggi, nonostante i vari tentativi di inquadrare l’eiaculazione precoce in termini temporali in riferimento al momento della penetrazione o al numero di spinte coitali, la questione non trova d’accordo tutti gli autori.
Secondo il sessuologo William Masters (1915-2001) e la psicologa Virginia Eshelman Johnson può dirsi affetto da questo disturbo l’uomo che eiacula prima che il partner riesca a raggiungere l’orgasmo in più della metà dei rapporti sessuali.
Diversa la definizione data da Helen S. Kaplan, una famosa sessuologa statunitense di origine austriaca; secondo la Kaplan si può clinicamente suddividerla in tre forme:
- precoce di grado grave
- precoce di grado medio
- precoce di grado lieve.
Si parla di eiaculazione precoce di grado grave quando il soggetto eiacula prima della penetrazione (eiaculazione ante portam) oppure se lo fa entro quindici secondi o dopo tre spinte coitali.
Si parla di eiaculazione precoce di grado medio quando il soggetto eiacula entro quindici-trenta secondi o dopo otto spinte coitali.
Si parla di eiaculazione precoce di grado lieve quando il soggetto eiacula entro uno o due minuti o dopo dieci spinte coitali.
Alcuni autori ritengono estremamente “generosa” la classificazione proposta dalla Kaplan perché da essa restano esclusi tutti coloro che ritardano l’eiaculazione soltanto con l’ausilio di notevoli sforzi di tipo psicofisico che snaturano il rapporto sessuale o tutti coloro che eiaculano comunque prima che la/il loro partner raggiunga l’orgasmo e che non rientrano nei parametri sopracitati.
Altri autori ritengono invece che si può parlare di eiaculazione precoce quando l’uomo raggiunge l’orgasmo prima della (o del) partner a prescindere dalla “durata”; si tratta di una teoria che alcuni considerano quanto meno “azzardata”.
Classificazioni cliniche
Una nota suddivisione clinica dell’eiaculazione precoce è quella che tiene conto del periodo in cui il disturbo insorge; basandosi su questo criterio si parla di eiaculazione precoce primaria e di eiaculazione precoce secondaria.
La forma primaria (la più frequente, circa il 70% dei casi) è quella che compare in occasione dei primi rapporti sessuali, mentre la forma secondaria (30% dei casi circa) è quella che insorge dopo un periodo di normalità dei rapporti sessuali.
A seconda della situazione nella quale il problema fa la sua comparsa si può distinguere fra eiaculazione precoce situazionale ed eiaculazione precoce generalizzata. Nel primo caso si fa riferimento a un’eiaculazione precoce che sopraggiunge in relazione al(la) partner e in base alla situazione che instaura fra i due, mentre nel secondo caso si fa riferimento a quella che si presenta ogniqualvolta si viene a creare una situazione d’intimità con l’altro.
Eiaculazione precoce: le cause
Le cause vengono generalmente suddivise (analogamente a quanto si fa quando si trattano i casi di disfunzione erettile) in cause di tipo organico e cause di tipo psicogeno. Le cause dell’eiaculazione precoce di tipo organico possono essere ricercate in disturbi di natura urologica, neurologica, sistemica e iatrogena (uso di farmaci, in particolar modo quelli utilizzati nel trattamento della malattia di Parkinson).

L’eiaculazione precoce è sicuramente la disfunzione sessuale più comune tra gli uomini, visto che ne interessa quasi il 25%
Cause urologiche dell’eiaculazione precoce sono l’ipersensibilità del grande e la brevità del frenulo del prepuzio; altre cause di tipo urologico possono essere ricercate in condizioni patologiche quali l’uretrite, la prostatite, le infezioni delle vie urinarie ecc.
Fra i disturbi di origine neurologica e quelli di origine sistemica che possono essere causa di eiaculazione precoce vi sono la sclerosi multipla, le neoplasie del sistema nervoso centrale, l’aterosclerosi, il diabete ecc.
Anche l’abuso di sostanze alcoliche e superalcoliche, nonché quello di sostanze stupefacenti e determinati farmaci può predisporre alla comparsa di eiaculazione precoce.
Nell’eiaculazione precoce però è più spesso chiamata in causa la componente di tipo psicogeno.
Sono molti gli autori che hanno indagato le cause psicogene dell’eiaculazione precoce; uno dei lavori più seguiti è quello della già citata dottoressa Helen S. Kaplan; secondo la Kaplan la stragrande maggioranza dei soggetti che soffrono di eiaculazione precoce non hanno particolari problemi di tipo psichico, ma vivono però diversi conflitti di tipo interiore che provocano un’alterazione della loro cognizione sensitiva sensuale; tale alterazione ha come conseguenza la perdita del controllo volontario dell’eiaculazione.
La differenza fondamentale fra un soggetto affetto da eiaculazione precoce e un altro soggetto non colpito da tale disturbo è la capacità di mantenere la condizione di massima eccitazione prima dell’orgasmo; tale capacità è minima nel primo.
Una visione più moderna del problema
Ferme restando le considerazioni in letteratura, l’esperienza del sito con decine di mail riguardanti il problema ci ha portato a riformulare la genesi dell’eiaculazione precoce in termini statistici. Questa disfunzione sessuale nella gran parte dei casi deriva dall’incapacità delle esperienze sessuali di soddisfare la grande pulsione sessuale del soggetto. Questa spiegazione già presente in letteratura per l’eiaculazione precoce primaria tipica degli adolescenti è valida anche per adulti che non hanno una vita sessuale in grado di spegnere le pulsioni sessuali, per esempio per una frequenza dei rapporti decisamente inferiore a quella da loro desiderata; in quest’ottica particolare importanza ha l’esame del rapporto di coppia per escludere che alla base dell’eiaculazione precoce ci sia una sessualità del partner non “compatibile” con quella del soggetto: rapporti troppo rapidi e/o vissuti con vincoli, poco frequenti e/o scarsa disponibilità al rapporto stesso ecc.
Il problema è lui – L’uomo è sessualmente ancora immaturo o ha rapporti troppo occasionali che gli fanno vivere il sesso in modo poco naturale, si potrebbe dire addirittura “eccezionale”, un evento molto desiderato che non si sa gestire con opportuna padronanza. Condizione tipica degli adolescenti e di chi non ha maturato esperienze sessuali tali da riportare il sesso in una dimensione che si sa controllare.
Il problema è lei – La donna vive il sesso occasionalmente, ma quando lo vive si aspetta dal partner la massima collaborazione. La scarsa frequenza dei rapporti può essere dovuta a cause fisiologiche (per esempio la donna ha una libido sufficiente solo a metà ciclo) oppure psicologiche (si aspetta un ambiente molto romantico, deve essere sicura dell’amore per il partner ecc.) o legate al contesto del rapporto, ma in ogni caso genera nell’uomo una totale insicurezza sulla propria vita sessuale che si trasforma poi in eccitazione eccessiva quando capita la possibilità di viverla.
Rimedi per l’eiaculazione precoce
Ricordiamo innanzitutto che la figura di riferimento nel caso di disturbi relativi all’apparato sessuale maschile è l’andrologo.
I rimedi devono ovviamente avere un approccio diverso a seconda delle cause. Se il disturbo in questione è secondario a problemi di tipo organico è ovviamente necessario rimuovere la causa primaria (urologica, neurologica, sistemica o iatrogena che sia).
Nel caso specifico dovuto all’ipersensibilità del glande, è possibile prendere in considerazione la possibilità della circoncisione.
L’intervento di circoncisione per ovviare alla disfunzione sessuale in questione è effettuato contestualmente alla neurotomia glandulare; si parla appunto di circoncisione con neurotomia glandulare. L’intervento consiste nella rimozione del prepuzio e nel sezionamento di alcuni fasci di fibre nervose che decorrono in determinati punti nel solco del glande. Sia la rimozione del prepuzio che la neurotomia contribuiscono alla riduzione della sensibilità locale.
Nel caso in cui, invece, l’eiaculazione precoce sia dovuta a problemi di tipo psicologico è consigliabile intraprendere una psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale. Scopo di tale approccio è quello di insegnare al soggetto a controllare in modo volontario il riflesso eiaculatorio senza ricorrere a stressanti sforzi di tipo psicofisico che possono snaturare il rapporto sessuale.