L’emorragia cerebrale è una sindrome neurologica di tipo acuto caratterizzata da un’improvvisa perdita di sangue che si verifica all’interno del cranio con conseguente versamento nei tessuti cerebrali (si parla in questo caso di ematoma intraparenchimale), nelle cavità ventricolari cerebrali (si parla allora di inondamento ventricolare) oppure negli spazi subaracnoidei (emorragia subaracnoidea).
L’emorragia cerebrale non è un evento poi così raro e la sua incidenza è aumentata negli ultimi anni, complice, fra le altre cose, la crescente diffusione di serie patologie come il diabete, l’ipertensione arteriosa (pressione alta) e l’ipercolesterolemia.
La principale suddivisione delle emorragie cerebrali è quella che distingue fra emorragie cerebrali spontanee ed emorragie cerebrali traumatiche; le prime sono quelle emorragie cerebrali che non sono state causate da un trauma cranico, mentre le seconde sono legate a un evento traumatico a carico del cranio.
Emorragia cerebrale spontanea – Cause
Un’emorragia cerebrale spontanea può avere molteplici cause; in molti casi è dovuta alla rottura di un vaso sanguigno (di norma si tratta di un vaso arterioso) dovuta alle lesioni subite nel corso del tempo a causa dell’arteriosclerosi; solitamente queste emorragie colpiscono soggetti adulti piuttosto anziani (in particolar modo coloro che sono affetti da diabete o da aterosclerosi o che vengono trattati con farmaci ad azione anticoagulante) e il meccanismo di innesco è solitamente rappresentato da un picco ipertensivo.
In altri casi, l’emorragia cerebrale spontanea è causata dalla rottura di un aneurisma di un’arteria intracranica oppure da quella di un vaso sanguigno malformato nel contesto di una malformazione della disposizione e della connessione fra vene e arterie (malformazione artero-venosa, spesso abbreviata in MAV), un problema di natura congenita. La rottura dei vasi può essere legata o a un picco ipertensivo oppure a un brusco innalzamento della pressione venosa legato a uno sforzo di una certa entità.
In altri casi l’emorragia cerebrale spontanea è provocata dall’embolia di un’arteria del cervello; inizialmente si verifica un fenomeno ischemico e in seguito un infarcimento emorragico nella zona dell’arteria coinvolta; in genere queste emorragie cerebrali colpiscono coloro che sono affetti da fibrillazione, endocardite valvolare, vasculite o da gravi forme di arteriosclerosi carotidea.
Un breve cenno va infine alle cosiddette emorragie cerebrali spontanee sine materia; si tratta invero di forme rare che non hanno una causa apparente, ovvero si tratta di una forma di emorragia cerebrale la cui causa non è evidenziabile dai mezzi diagnostici attualmente a disposizione.

Ogni anno il numero di persone che hanno un evento di emorragia cerebrale sono 50-15 ogni 100.000 abitanti
Vanno poi segnalate diverse patologie che, per la loro natura, possono dare luogo a emorragia cerebrale; fra queste ricordiamo l’angiopatia amiloide cerebrale (una patologia che si caratterizza per la formazione di depositi di materiale amiloide sulle pareti dei vasi sanguigni del sistema nervoso centrale; tali depositi predispongono a lesioni i vasi sanguigni coinvolti e aumentano il rischio di emorragia), l’emofilia (l’emorragia cerebrale è una delle più severe complicanze dell’emofilia e può presentarsi dopo traumi cranici anche minimi; ricordiamo che le emofilie sono patologie caratterizzate da disfunzioni nella sintesi di proteine del sangue coinvolte nel processo di coagulazione), le malattie che causano piastrinopenia (riduzione dei livelli di piastrine circolanti), l’anemia falciforme, le leucemie, le neoplasie cerebrali e molte patologie epatiche.
Emorragia cerebrale traumatica – Cause
Si parla di emorragia cerebrale traumatica nel caso in cui la perdita di sangue sia stata provocata da un evento traumatico a carico del cranio (trauma cranico); alla base di un trauma cranico possono esserci numerosi eventi (incidenti stradali, colluttazioni, ferite da arma da fuoco ecc.).
Per amor di precisione, va detto che un trauma cranico può generare un’emorragia cerebrale in quanto provoca una rottura di un vaso già problematico di per sé (malformazione artero-venosa, presenza di un aneurisma).
Emorragia cerebrale – Sintomi
I segni e i sintomi legati a un’emorragia cerebrale possono essere moltissimi e variare a seconda della gravità dell’evento e della localizzazione dell’emorragia.
Dal momento dell’esordio, la sintomatologia può peggiorare in modo progressivo oppure può avere un’evoluzione molto rapida. Quel che è certo è che comunque si tratta di un evento di particolare gravità e che deve essere trattato nel modo più tempestivo ed efficace possibile.
L’emorragia cerebrale, infatti, può causare la morte del soggetto o avere comunque eviti gravissimi per la sua autonomia; l’accumulo di sangue all’interno del cranio, infatti, può causare una notevole compressione dei tessuti cerebrali nonché limitare l’apporto sanguigno e provocare anche una notevole pressione intracranica, un evento che può essere causa di svenimento, coma o addirittura morte.
Fra i vari segni e sintomi che si manifestano in caso di emorragia cerebrale i più comuni sono un improvviso e violento mal di testa, nausea, vomito, debolezza improvvisa, formicolio o intorpidimento a livello degli arti o del volto, riduzione o perdita temporanea della vista, convulsioni, stato confusionale, riduzione della vigilanza, letargia, afasia, difficoltà nella lettura e nella scrittura o nella comprensione, alterazione del gusto, perdita di coscienza, riduzione o perdita delle abilità motorie fini, perdita di coordinazione e dell’equilibrio.
Ovviamente questi sintomi e segni difficilmente si verificano tutti contemporaneamente e inoltre si deve ricordare che molti di essi si riscontrano anche in diversi altri tipi di condizioni patologiche.
Diagnosi
A seconda della presentazione del quadro clinico, il medico può talvolta determinare la zona del cervello che è stata coinvolta dall’emorragia.
La certezza diagnostica richiede l’esecuzione di varie indagini quali la tomografia assistita dal computer, la risonanza magnetica, l’angiografia ecc.
Per verificare l’eventuale presenza di sangue nel fluido cerebrospinale, i medici possono disporre l’esecuzione di una rachicentesi (puntura lombare).
I vari esami effettuati permetteranno di identificare l’esatta forma di emorragia cerebrale così da poter pianificare il più opportuno intervento terapeutico.
Emorragia cerebrale – Terapia
Il trattamento di un’emorragia cerebrale non è affatto semplice e dipende da molti fattori ovvero dalla gravità del quadro clinico, dalle condizioni generali di salute del soggetto colpito dall’evento, dalla localizzazione dell’emorragia e dalla sua estensione.
L’approccio terapeutico all’emorragia cerebrale può essere farmacologico e/o chirurgico.
Una volta appurata la causa dell’emorragia, gli obiettivi della terapia sono quelli di diminuire per quanto possibile i rischi di un allargamento dell’emorragia e intervenire sulle lesioni vascolari che comportano un elevato rischio di sanguinamento acuto.
Ovviamente è necessario stabilizzare il quadro clinico che, in caso di emorragia cerebrale, può essere particolarmente precario a seguito delle lesioni neurologiche; si possono avere, infatti, problemi cardiorespiratori, edema polmonare, instabilità della pressione arteriosa, iperpiressia ecc.
In molti casi di emorragie cerebrali di lieve entità, il trattamento può essere di tipo farmacologico; diverso è ovviamente l’approccio nel caso di quelle emorragie cerebrali particolarmente estese che causano una notevole compressione dei tessuti del cervello e possono provocare idrocefalo.
L’operazione chirurgica è praticamente obbligatoria quando si deve ridurre il gonfiore e prevenire una probabile nuova perdita ematica.
Nei soggetti in coma profondo si deve procedere il prima possibile con l’intubazione oro- o naso-tracheale e alla ventilazione con autorespiratore; questi interventi si rendono necessari per garantire un adeguato livello di pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso in modo da preservare, nei limiti del possibile, i tessuti cerebrali da ulteriori danni.
Emorragia cerebrale – Conseguenze
L’emorragia cerebrale è un evento gravissimo che spesso risulta fatale o accompagnato da conseguenze molto pesanti fra cui deficit fisici e/o cognitivi la cui importanza dipende da vari fattori fra cui la gravità dell’emorragia, l’adeguatezza e la rapidità dei soccorsi, le aree cerebrali interessate, l’età, le precedenti condizioni generali di salute ecc. In alcuni casi rimarranno i segni di un deficit motorio, problemi del linguaggio, alterazioni della memoria o altri tipi di danno neurologico; in altri casi, quelli meno gravi, molti danni causati dall’emorragia potranno essere, perlomeno parzialmente, risolti grazie gli interventi di riabilitazione.
Il percorso post-operatorio
Nei soggetti che sono stati colpiti da emorragia cerebrale è di fondamentale importanza anche il percorso post-operatorio.
Di norma, è prevista una terapia farmacologica di copertura per la prevenzione di eventuali problematiche epilettiche che potrebbero manifestarsi nelle settimane successive all’emorragia. Periodicamente dovranno essere eseguiti accertamenti elettroencefalografici ed esami ematici per verificare che la terapia antiepilettica sia dosata correttamente.
Periodicamente sono poi necessari controlli neuro-radiologici (TAC, RMN ed eventualmente angiografia cerebrale) a cadenza periodica; inizialmente tali controlli avranno scadenze ravvicinate; dopodiché a seconda dei casi e potranno essere diradati.
Fondamentale diventa anche l’attenzione allo stile di vita; è necessario tenere sotto controllo la pressione arteriosa, non fumare, avere un’alimentazione equilibrata, eliminare l’assunzione di superalcolici e ridurre drasticamente, se non eliminare, l’assunzione di bevande alcoliche. Per approfondire questi punti si legga attentamente il nostro articolo Buon stile di vita.
Nei casi in cui l’emorragia cerebrale abbia determinato danni motori e/o linguistici diventano fondamentali gli interventi di fisioterapia e logopedia.