L’Enterococcus faecium è un batterio Gram-positivo appartenente al genere Enterococcus (enterococchi); fino al 1984, gli enterococchi erano parte dell’ampio gruppo degli streptococchi non-emolitici di gruppo D, dopodiché fu creato questo nuovo genere di cui l’Enterococcus faecium, insieme all’Enterococcus faecalis, è uno dei rappresentanti più importanti; nell’ambiente, entrambi questi microrganismi sono praticamente onnipresenti, grazie anche alle loro notevoli capacità di sopravvivenza e adattamento alle varie condizioni ambientali, superiore a quella di molti altri cocchi.
L’Enterococcus faecium e l’Enterococcus faecalis sono microrganismi presenti abitualmente nell’organismo umano a livello intestinale, tant’è vero che possono essere isolati di frequente nei campioni di feci umane (siamo a percentuali vicine al 10% circa per quanto riguarda l’Enterococcus faecium e al 95% circa per quanto concerne l’Enterococcus faecium); quando questi cocchi vengono riscontrati nelle acque (un evento che comunque non è particolarmente frequente) significa che siamo di fronte o a un problema di importante inquinamento fecale oppure che il sistema di purificazione delle acque non è efficiente.
In linea generale, sia l’Enterococcus faecium che il faecalis sono organismi commensali**, ma, in alcune occasioni, possono subire una trasformazione che li rende dannosi per l’organismo che li ospita; nel nostro caso, per l’uomo.
Quando l’Enterococcus faecium e l’Enterococcus faecalis si trasformano in microrganismi patogeni possono diventare molto pericolosi dal momento che sono in grado di causare malattie di una certa gravità fra cui endocardite, infezioni a carico delle vie urinarie (per esempio, cistite, uretrite, prostatite), celluliti, infezioni di ferite, ascessi, batteriemie, infezioni pelviche e intra-addominali, mastoidite, balanopostite ecc. Nel caso di infezioni del tratto urinario è possibile il riscontro di Enterococcus faecium nelle urine.
Per quanto la virulenza dell’Enterococcus faecium e degli altri enterococchi in generale risulti inferiore a quella di altri batteri (ci riferiamo in particolare a streptococchi e stafilococchi), le infezioni da essi provocate non devono essere assolutamente sottovalutate, in particolar modo quando interessano persone anziane o immunodepresse, perché nei casi più gravi potrebbero essere addirittura fatali. Il problema maggiore è rappresentato dal fatto che l’Enterococcus faecium, e allo stesso modo anche gli altri cocchi appartenenti al medesimo genere, sono caratterizzati da una notevole resistenza agli antibiotici, una caratteristica che rende decisamente più complesso il percorso terapeutico e, ovviamente, più incerta la prognosi nei casi più delicati.
Negli ultimi anni, la resistenza a vari farmaci antibiotici è aumentata molto rapidamente, in particolar modo proprio per quanto riguarda l’Enterococcus faecium; continua a emergere, per esempio, la resistenza agli aminoglicosidi (streptomicina, gentamicina ecc.).
L’OMS ha messo in guardia dai ceppi di Enterococcus faecium (e di altri enterococchi) in grado di opporre resistenza alla vancomicina (un antibiotico che ha uno spettro d’azione ristretto ai batteri Gram+ e che risulta particolarmente utile contro i batteri multiresistenti); questi microrganismi sono noti come VRE (Vancomycin-resistant Enterococcus ovvero enterococchi resistenti alla vancomicina) che risultano spesso coinvolti nella comparsa di infezioni nosocomiali (ovvero contratte in ambiente ospedaliero).
Infezioni da Enterococcus faecium – Trasmissione
Le infezioni da Enterococcus faecium che si riscontrano con maggiore frequenza nella pratica clinica sono le infezioni del tratto urinario, le endocarditi subacute, la setticemia e la batteriemia. Le meningiti da enterococchi sono una complicazione abbastanza rara che in genere si registra in seguito a interventi neurochirurgici.

L’Enterococcus faecium è un batterio che normalmente è osservabili nelle feci umane, ma può dare origini a infezioni anche molto gravi, come le endocarditi neonatali
È noto ormai da tempo che la trasmissione di infezioni da Enterococcus faecium ed Enterococcus faecalis avviene nell’ambito di strutture ospedaliere e sanitarie in genere; questi cocchi al momento attuale sono fra i microrganismi patogeni più temuti negli ambienti ospedalieri, ma vale la pena ricordare che sono anche una causa piuttosto frequente di infezioni delle vie urinarie anche per quanto riguarda le persone non ricoverate in una struttura sanitaria.
Per quanto concerne le infezioni nosocomiali, si tratta di un problema grave che è favorito da fattori quali:
- immunodepressione
- lungodegenza
- età avanzata
- presenza di catetere vescicale.
La trasmissione del microrganismo patogeno può avvenire anche in seguito all’impiego di strumenti infetti.
I reparti maggiormente interessati dalle infezioni da Enterococcus faecium sono quelli di urologia, oncologia e terapia intensiva.
Infezioni da Enterococcus faecium – Sintomi
I sintomi che possono essere determinate da infezioni da Enterococcus faecium dipendono dalla sede interessata da processo infettivo; per esempio, nel caso in cui il batterio sia causa di endocardite subacuta potrebbero essere presenti i seguenti sintomi e segni:
- astenia
- febbre alta
- brividi
- mal di testa
- dolori articolari
- dolori muscolari
- perdita di appetito.
Se, invece, l’Enterococcus faecium causa un’infezione del tratto urinario, si potrebbero manifestare i classici sintomi e segni che caratterizzano tale patologia:
- difficoltà a urinare (disuria) anche in presenza dello stimolo alla minzione
- aumento del numero delle minzioni giornaliere (pollachiuria)
- urgenza
- minzione difficoltosa associata a dolore (stranguria)
- dolore e/o bruciore durante la minzione
- dolori più o meno intensi nelle regioni pelvica e lombare
- tracce di sangue nelle urine (ematuria)
- urine maleodoranti
- febbre
- brividi
- nausea
- vomito.
Diagnosi
Diagnosticare un’infezione da Enterococcus faecium, come del resto quella da Enterococcus faecalis, potrebbe non risultare semplice e spesso la risposta ai test standard effettuati per isolare tale microrganismo richiede tempi non brevissimi oltre a non essere del tutto attendibile.
Si hanno comunque a disposizione tecniche di biologia molecolare che consentono, grazie all’amplificazione del DNA, di formulare la diagnosi in modo rapido e soprattutto attendibile.
Di notevole importanza è anche l’effettuazione di un antibiogramma, un test eseguito dopo l’individuazione e l’isolamento di un agente batterico (rilevato per esempio su materiali biologici quali l’urina o il muco); serve a scegliere l’antibiotico più indicato al caso in questione.
Enterococcus faecium – Terapia dell’infezione
La terapia di un’infezione da Enterococcus faecium può essere particolarmente complessa e può richiedere tempi abbastanza lunghi (la cura può richiedere diverse settimane); come detto, le infezioni da enterococchi non sono particolarmente virulente, ma sfortunatamente si tratta di batteri che non rispondono facilmente alla terapia antibiotica; lo sviluppo di antibiotico-resistenza è forse il principale problema che si deve affrontare quando si ha a che fare con l’Enterococcus faecium. Peraltro, a complicare la situazione c’è il fatto che gli enterococchi, in particolare il faecium e il faecalis, in vari casi acquisiscono resistenza anche nei confronti di farmaci ai quali precedentemente risultavano sensibili.
Attualmente, una terapia che mostra una certa efficacia, sia per quanto riguarda l’Enterococcus faecium e l’Enterococcus faecalis è quella basata sull’associazione fra quinupristina e dalfopristina (nome commerciale Synercid, 150 mg e 350 mg rispettivamente); altri antibiotici non sempre danno risposte adeguate. Il Synercid è indicato anche nel trattamento di infezioni da stafilococchi.
Altri farmaci talvolta prescritti sono la rifampicina e la tigeciclina.
* Si definiscono Gram-positivi o Gram+ quei batteri che risultano positivi alla colorazione di Gram, un esame di laboratorio.
** Il commensalismo è una relazione fra due organismi viventi in cui una delle specie trae un vantaggio mentre l’altra non ottiene né benefici né svantaggi.