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Cupremia

Cupremia è un termine medico che indica la concentrazione totale di rame nel sangue (cuprum è un termine latino che significa rame).

La gran parte del rame circolante – circa il 90% – è legato alla ceruloplasmina, una proteina deputata al trasporto di tale metallo; la ceruloplasmina è per lo più sintetizzata a livello epatico; il rame epatico viene poi da essa distribuito ai vari tessuti; il 5% circa, invece, è legato all’albumina, mentre il restante è la quantità libera (non legata) che si trova nel plasma.

Il rame è un elemento necessario per l’essere umano; è infatti fondamentale per il corretto funzionamento dei vari organi e di vari processi metabolici.

Una volta che il rame è stato assunto tramite i cibi che lo contengono è assorbito nell’intestino tenue; da qui, attraverso il legame con l’albumina, è veicolato al fegato. Gli epatociti (le cellule epatiche), a loro volta, sintetizzano un complesso che è costituito dal rame e dal suo trasportatore, ovvero la ceruloplasmina; tale complesso viene poi secreto e distribuito ai vari tessuti dell’organismo.

Per effettuare il test della cupremia è sufficiente sottoporsi a un prelievo di sangue dalla vena di un braccio.

Cupremia – Perché viene richiesto il test

La cupremia non è un test di routine; in effetti, sia la carenza che l’eccesso di rame nel sangue non sono situazioni comuni e non sono poi moltissime le patologie che possono determinare tali problematiche.

Generalmente, la cupremia è richiesta dal medico curante o da uno specialista quando il paziente riferisce segni e sintomi che potrebbero far pensare alla presenza della malattia di Wilson (anche morbo di Wilson o degenerazione epatolenticolare, una rara affezione morbosa caratterizzata da un eccessivo deposito di rame in alcuni tessuti dell’organismo e che determina cirrosi epatica e degenerazione dei gangli basali dell’encefalo) oppure quando si sospettino o una carenza o un accumulo di rame nell’organismo.

Una volta diagnosticate determinate condizioni patologiche e intraprese le necessarie misure terapeutiche, la cupremia è periodicamente richiesta per monitorare il loro andamento.

Valori normali

I valori normali di cupremia oscillano dai 60 ai 150 µg/dL.

Questo intervallo di riferimento è indicativo; si deve infatti sempre ricordare che, nel caso di esami clinici, i valori di riferimento possono variare tra un laboratorio d’analisi e l’altro a seconda dei metodi e dei reagenti utilizzati. È quindi sempre necessario riferirsi agli intervalli di normalità riportati sul referto consegnato dal laboratorio presso il quale si è effettuato il test.

cupremia - bassa - alta

Cupremia è un termine medico che indica la concentrazione totale di rame nel sangue (cuprum è un termine latino che significa rame).

Cupremia bassa – Le cause

Fra le cause di cupremia bassa si ricordano in particolare:

  • morbo di Wilson (la cupruria è elevata)
  • morbo di Menkes (un grave disturbo del metabolismo del rame che si manifesta di solito entro i primi due mesi di vita)
  • eccessivo apporto di ferro
  • eccessivo apporto di zinco
  • sindrome nefrosica
  • assunzione di determinati farmaci (cisplatino)
  • mielopatie
  • patologie cardiovascolari
  • malassorbimento
  • celiachia
  • ustioni
  • malnutrizione
  • iperproteinemia

Cupremia alta – Le cause

Tra le principali cause di cupremia alta si ricordano:

  • reazioni infiammatorie sistemiche (fase acuta della malattia)
  • cirrosi biliare
  • emocromatosi
  • tireotossicosi
  • linfoma di Hodgkin
  • assunzione di contraccettivi orali
  • colangite sclerosante primaria
  • gravidanza.
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