Il feticismo patologico è una delle forme più diffuse di perversione sessuale; rientra nell’ambito delle cosiddette parafilie ovvero quei disturbi che sono caratterizzati da fantasie, impulsi o comportamenti sessualmente, eccitanti, durevoli e intensi che possono coinvolgere oggetti inanimati oppure che implicano la sofferenza o l’umiliazione (che possono essere reali o immaginarie) di sé stessi, del proprio partner o di partner non consenzienti e che sono associati a disabilità o sofferenze clinicamente importanti; esempi di parafilie sono, oltre al feticismo, sadismo sessuale e masochismo sessuale, pedofilia, esibizionismo e il voyeurismo.
Ricordiamo, per completezza, che il termine feticismo viene utilizzato anche in altri ambiti, diversi da quello sessuale; il suo significato, per esempio, nell’ambito dell’etnologia, è il seguente: “Forma di religiosità primitiva, consistente nel culto di oggetti naturali, talora anche di oggetti fabbricati a fini rituali o profani, considerati come sacri e dotati di particolare potenza” (fonte: Treccani).
In etnologia si definisce feticismo una forma di religiosità primitiva che prevede l’adorazione di feticci, ovvero di oggetti (spesso manufatti antropomorfi o zoomorfi) ritenuti dotati di poteri magici.
Feticismo – Un disturbo sessuale principalmente maschile
Il feticismo è un disturbo sessuale che in buona parte dei casi, riguarda il sesso maschile, anche se non esclusivamente.
Il feticismo consiste essenzialmente nello spostamento dell’attenzione sessuale da una persona a un “feticcio”, ovvero un oggetto inanimato: indumenti e abbigliamento intimo (calze, scarpe con i tacchi alti, slip, reggiseno, gonne ecc.), una parte del corpo (glutei, piedi, gambe, ombelico ecc.) o qualsiasi altro oggetto inanimato.
Il feticista può essere attirato dai feticci sia per la loro forma (il classico esempio è quello delle scarpe con il tacco alto) oppure per la tipologia di materiale (per esempio la seta).
Va precisato che chiunque potrebbe provare una certa eccitazione per una determinata parte del corpo o per un abito o un accessorio intimo provocante, ma ciò distingue un soggetto feticista da uno che non lo è, è il fatto che nel secondo non c’è fissazione.
Il feticista può arrivare una fortissima eccitazione sessuale, tale da arrivare all’orgasmo, utilizzando solo ed esclusivamente il feticcio o, addirittura, soltanto fantasticando su esso.
In molti casi, il feticista non arriva con facilità all’orgasmo con un rapporto sessuale di tipo “tradizionale”.
In tutti i soggetti feticisti, che possono essere eterosessuali od omosessuali, e la cui attività erotica può essere effettuata sia in modo alloerotico che autoerotico, si possono osservare tre modalità:
- attiva (il feticista usa attivamente il feticcio)
- passiva (il feticista desidera che il feticcio venga usato su di lui da un’altra persona)
- contemplativa (il feticista trae piacere dalla contemplazione dei feticci che ha collezionato).
Le cause del feticismo
Si ritiene che generalmente il feticismo si sviluppi nel corso della prima giovinezza in seguito a un’associazione che il soggetto fa tra un determinato oggetto e una forte gratificazione o un’eccitazione sessuale.
Non è poi escluso che l’essere stati vittime (o testimoni) di comportamenti sessuali non appropriati nel corso dell’infanzia sia all’origine dell’insorgenza del disturbo.
Se il feticismo si rafforza nel corso dell’età adolescenziale, tende a diventare cronico nell’età adulta.
Diagnosi di feticismo
I criteri necessari per porre la diagnosi di feticismo patologico sono la presenza ricorrente e perdurante per un periodo di almeno sei mesi di intese fantasie, impulsi, comportamenti intensamente eccitanti sessualmente che comportano l’utilizzo di oggetti inanimati come per esempio la biancheria intima.
Altro criterio necessario è che tali fantasie, impulsi e comportamenti causino un disagio significativo o comunque arrivino a compromettere il funzionamento sociale, professionale e/o personale.
Trattamento del feticismo
Il trattamento del feticismo può essere individuale o di coppia.
Gli obiettivi del trattamento individuale sono sia quello di ridurre e/o eliminare la dipendenza dei feticci quali mezzi per eccitarsi sessualmente sua quello di migliorare le relazioni intime del soggetto.
Per raggiungere tale scopo il terapeuta cerca, da una parte, di creare un sentimento di avversione verso il feticcio e dall’altra di arrivare a ridurre lo stimolo eccitatorio legato al feticcio spostandolo su altro.
Le tecniche più comunemente utilizzate per raggiungere gli obbiettivi sono la sazietà masturbatoria, la sazietà verbale e il cosiddetto ricondizionamento orgasmico.
Il trattamento del feticismo può essere indirizzato anche alla coppia e si pone come obbiettivi quello di ridurre la dipendenza dal feticcio all’interno del rapporto sessuale e quello di migliorare la soddisfazione reciproca fra i partner. Per raggiungere questi scopi si ricorre alla cosiddetta focalizzazione sensoriale. Risulta poi necessario individuare un rapporto che risulti talmente eccitante da far sì che non sia necessario spostare su altro ricadendo in comportamenti feticistici.