La forfora è un comunissimo disturbo del cuoio capelluto che consiste nella sua frequente desquamazione; si tratta di un problema che colpisce generalmente il sesso maschile (ma anche le donne possono soffrirne); sebbene il processo di desquamazione sia assolutamente naturale per l’epidermide, quando si parla di forfora ci si riferisce a una manifestazione piuttosto evidente per la quale il cuoio capelluto produce squame piuttosto grandi di colore biancastro (il cosiddetto effetto neve); oltre a un evidente problema estetico, la forfora provoca sovente anche disagio fisico, in quanto spesso è accompagnata da seborrea (eccessiva secrezione sebacea), prurito e arrossamento.
Come detto, la forfora interessa principalmente i maschi; gli uomini, infatti, hanno la tendenza a produrre superiori quantità di sebo, probabilmente perché nell’uomo è più elevata la presenza di ormoni androgeni.
La forfora è un disturbo che colpisce un’elevata percentuale della popolazione maschile, ma trattandosi di un problema che non ha particolari implicazioni patologiche, non si hanno dati certi sulla sua reale diffusione; il periodo di massima incidenza è quello che va dai 12 ai 40 anni, dopodiché il disturbo tende a regredire; il fenomeno è osservabile anche nei bambini e negli anziani, ma si tratta di evenienze piuttosto rare.
Nota – La forfora è anche detta pitiriasi del capo (dal latino Pityriasis capitis).
Forfora grassa e forfora secca
Una comune distinzione della forfora e quella fra forfora secca e forfora grassa.
La forfora secca è più frequente nei mesi invernali, nel sesso maschile e in genere non è collegata a caduta dei capelli. Sintomo frequente è il prurito (da cui il grattamento).
La forfora grassa è caratterizzata dalla presenza di un’intensa seborrea che tende a trattenere le squame furfuracee, impedendone l’allontanamento dal cuoio capelluto. Spesso la forfora grassa evidenzia una dermatite seborroica ed è frequentemente associata a caduta dei capelli.
Forfora – Cause
Le cause della formazione della forfora non sono del tutto chiare. Entrambi i tipi di forfora, quella secca e quella grassa, sono caratterizzati dalla presenza di focolai infiammatori, costituiti da gruppi di cellule che, probabilmente richiamate da microrganismi, rilasciano sostanze che contrastano l’infezione. Tali sostanze (mediatori chimici dell’infiammazione) alterano l’ambiente del derma e originano una maggiore desquamazione.
Il problema sta nel capire cosa genera le infiammazioni locali, cioè la causa prima della forfora.
Secondo molti dermatologi la causa sarebbe un lievito del genere Pityrosporum, scoperto da Malassez (un istologo francese) più di cento anni fa. Normalmente questo microrganismo costituisce il 45% della flora residente sul cuoio capelluto dei soggetti normali. In caso di forfora la sua presenza sale fino al 75%. Non è chiaro però se l’aumento della percentuale causa l’infiammazione locale o ne è una conseguenza.
Restano pertanto valide le altre ipotesi, dalle disfunzioni delle ghiandole sebacee in fase di secrezione a diversi fattori legati all’alimentazione, da problemi connessi alla digestione e al metabolismo dei grassi sino ai classici disturbi psicologici quali stress o ansia.
Per quanto riguarda l’alimentazione, se è vero che è spesso trascurata e non sempre in linea con le necessità dell’organismo, è altresì vero che difficilmente una causa unisex può spiegare un problema come quello della forfora che colpisce in misura maggiore i maschi.
Ricordiamo altre possibili cause secondarie legate all’igiene dei capelli, come l’impiego di shampoo non ottimali o l’eccessivo uso che si fa dell’asciugacapelli o di lozioni e gel che possono alterare l’equilibrio fisiologico dello strato cutaneo.
La forfora è un sintomo? – Probabilmente la forfora ha cause diverse e si deve pertanto considerare più un sintomo che una patologia. R. Albanesi ha per esempio notato che curiosamente soggetti trattati con cortisonici (per patologie ortopediche) hanno avuto periodi di remissione dalla forfora; ciò può spiegarsi con l’azione antinfiammatoria del cortisonico, ma anche con una causa autoimmune del problema.

La forfora interessa principalmente i maschi; gli uomini, infatti, hanno la tendenza a produrre superiori quantità di sebo
Suggerimenti
La forfora è, come detto, un disturbo non grave in sé, ma estremamente fastidioso; fortunatamente, nella stragrande maggioranza dei casi, può essere controllata con una certa efficacia. Prima di trattare in modo specifico dei molti prodotti antiforfora presenti in commercio vogliamo fornire alcuni suggerimenti che possono aiutare a limitare la formazione di forfora.
Innanzitutto sarebbe bene lasciare liberi i capelli, evitando l’uso di cappelli o foulard, spazzolarli quando possibile senza eccedere con troppa violenza, cosa che può causare danni al cuoio capelluto aumentando il rischio di infezioni che potrebbero favorire il problema.
Un altro suggerimento è quello di lavarsi i capelli con una certa frequenza; contrariamente a quanto moltissimi pensano, i lavaggi frequenti non peggiorano il problema forfora e non contribuiscono nemmeno a favorire la caduta dei capelli; anzi, una corretta pulizia quotidiana dei capelli con prodotti di buona qualità aiuta a rimuovere il sebo in eccesso e previene, perlomeno in parte, la comparsa della forfora.
Occorre invece una certa parsimonia nell’utilizzo di cosmetici quali gel e lacche che potrebbero, nei soggetti più sensibili, risultare irritanti per il cuoio capelluto e renderlo più untuoso e predisposto alla desquamazione.
Come si elimina la forfora
I prodotti studiati per combattere la forfora sono veramente tanti; devono essere valutati con molta attenzione poiché molti di essi sono antiforfora generici e non in grado di soddisfare chi ha specifiche esigenze.
Gli shampoo antiforfora presenti sugli scaffali dei negozi di cosmetici e delle farmacie sono di diverso tipo e generalmente vengono distinti in base al principio attivo che contengono; di seguito quelli più comuni:
- shampoo antiforfora all’acido salicilico
- shampoo antiforfora al catrame
- shampoo antiforfora al disolfuro di selenio
- shampoo antiforfora al ketoconazolo.
- shampoo antiforfora allo zinco piritione.
L’acido salicilico è una sostanza con spiccate proprietà cheratoplastiche e leviganti ed è in grado di causare l’esfoliazione degli strati cutanei superficiali. Viene usato nella formulazione di creme, detergenti, gel e lozioni destinati al trattamento delle pelli impure e con tendenza all’acne; grazie alla sua azione cheratoplastica viene utilizzato anche per l’alleviamento di disturbi cutanei e del cuoio capelluto come la forfora, la psoriasi, le verruche ecc. In alcuni casi, gli shampoo antiforfora all’acido salicilico provocano un’essiccazione eccessiva del cuoio capelluto e ciò potrebbe addirittura accentuare il fenomeno della desquamazione; in genere è opportuno, dopo il lavaggio, utilizzare un ottimo balsamo. Negli shampoo, l’acido salicilico è ammesso a una concentrazione massima del 3%.
Anche il catrame ha proprietà cheratoplastiche e, una volta applicato a livello locale, determina una riduzione del numero e della grandezza dei cheratinociti, le cellule dell’epidermide; al catrame inoltre sono riconosciute proprietà anti-irritative e antipruriginose. È per questi motivi che lo si trova come principio attivo negli shampoo usati per trattare la forfora e le manifestazioni di dermatite seborroica e psoriasi del capillizio. Lo shampoo al catrame deve essere applicato sui capelli bagnati, si deve poi farlo schiumare e lasciarlo qualche minuto sul cuoio capelluto prima di procedere con il risciacquo. Non tutti lo tollerano allo stesso modo e se ci si rende conto che la sua azione è di intensità eccessiva lo si può alternare con uno shampoo di più delicato. Si deve considerare che l’utilizzo frequente di shampoo al catrame può scurire leggermente i capelli, in particolar modo quelli bianchi e quelli biondi; alcuni utilizzatori lamentano il fatto che generalmente si tratta di shampoo che non hanno un buon odore e che necessitano di un risciacquo molto accurato perché sono particolarmente appiccicosi.
Il disolfuro di selenio è un composto inorganico con proprietà antimicotiche e viene utilizzato come principio attivo negli shampoo per il trattamento di forfora e dermatite seborroica sostenute da funghi del genere Malassezia. Gli shampoo antiforfora al disolfuro di selenio vanno utilizzati con una certa attenzione perché possono causare variazioni nel colore dei capelli o decolorare quelli tinti; vanno pertanto seguite scrupolosamente le istruzioni presenti sulla confezione; è fondamentale un accurato risciacquo dopo il lavaggio.
Il ketoconazolo è uno dei principi attivi più utilizzati per combattere la forfora perché, in effetti, si è spesso dimostrato efficace in situazioni nelle quali altri principi attivi non avevano risolto il problema. Di norma si consigliano due applicazioni settimanali per un periodo che può andare dalle due alle quattro settimane; il prodotto deve essere lasciato a contatto con i capelli per circa 10 minuti. In seguito, a livello preventivo, si può effettuare un’applicazione ogni 7-14 giorni circa. In alcuni soggetti, l’utilizzo a lungo termine ha dato luogo a fenomeni di tipo irritativo.
Lo zinco piritione è un composto noto da quasi un secolo che viene utilizzato come agente antibatterico e antifungino; oltre a essere utilizzato nel trattamento della forfora e di varie forme di dermatite seborroica, viene spesso suggerito nella terapia di eczema, impetigine, piede d’atleta, psoriasi, tigna ecc.
Se la terapia con gli shampoo non sembra sortire gli effetti sperati è consigliabile consultare uno specialista dermatologo che potrebbe anche prescrivere un periodo di trattamento con creme a base di corticosteroidi.
Gli oli-shampoo
Da qualche anno sono comparsi sul mercato una serie di prodotti che si trovano prevalentemente in farmacia e che vengono definiti oli-shampoo. Il sistema che sta alla base di questi speciali antiforfora è diverso da quello degli shampoo semplici, infatti è fondato sul concetto di detergenza per affinità. La presenza di uno strato lipidico artificiale provoca una sostituzione con quello naturale appartenente all’individuo, eliminando dunque la desquamazione cutanea. Sebbene siano ben tollerati dall’organismo, non sono molto amati dal consumatore per i costi, la minore accessibilità rispetto a uno shampoo classico (che si trova anche al supermercato) e la scarsa schiumosità del prodotto. Esistono inoltre alcuni prodotti che mirano a eliminare direttamente le cellule morte tramite sostanze cheratolitiche, limitando la desquamazione cutanea e quindi la forfora.
Forfora – Rimedi naturali
Per completezza citiamo anche i rimedi casalinghi antiforfora più gettonati ricordando però che, generalmente, si tratta di soluzioni la cui efficacia è spesso sopravvalutata dagli amanti dei cosiddetti “rimedi naturali”.
Uno di questi rimedi è l’aceto (sia quello di vino bianco sia quello di mele); di norma si suggerisce di diluirne alcune gocce in acqua tiepida e massaggiare con questa miscela il cuoio capelluto prima di procedere con il normale shampoo.
Altro rimedio casalingo per la lotta alla forfora è l’olio di semi di lino. Solitamente si consiglia di utilizzarlo costantemente per un lungo periodo utilizzandone poche gocce da massaggiare sul cuoio capelluto prima dello shampoo.
Un suggerimento molto gettonato è quello di un impacco preparato utilizzando olio di oliva e succo di limone. L’impacco deve essere applicato sul cuoio capelluto umido prima di procedere con lo shampoo; deve essere fatto agire per circa mezzora. Per prepararlo si devono mescolare due cucchiai da cucina di succo di limone fresco, due cucchiai di acqua e due cucchiai di olio di oliva.
Per la prevenzione della forfora o per contrastare il prurito che essa può talvolta dare, alcuni raccomandano l’utilizzo di piccole quantità di gel d’aloe vera con le quali si procederà con un massaggio del cuoio capelluto prima di procedere con lo shampoo.
Un altro rimedio antiforfora che va per la maggiore è l’olio essenziale di Tea Tree, ritenuto utile soprattutto per trattare i casi di forfora secca. Può essere usato diluendone due gocce nella quantità di shampoo che di norma si utilizza per il lavaggio dei capelli.
Un rimedio naturale per la forfora è rappresentato anche dagli infusi a base di ortica che possono essere usati per preparare una lozione che deve essere frizionata sul cuoio capelluto. Per preparare la lozione si deve mettere in infusione in 250 ml di acqua bollente un cucchiaino colmo di fiori di ortica essiccati per circa un quarto d’ora. Trascorso questo tempo si filtra l’infuso, lo si lascia raffreddare e si applica come una normale lozione per capelli.