L’immunoterapia specifica (ITS), nota anche come vaccinazione allergene-specifica o desensibilizzazione o iposensibilizzazione specifica, è un trattamento che consiste nel somministrare periodicamente estratti allergenici a soggetti sensibilizzati al fine di ridurne la risposta immunologica e la risposta clinica migliorandone la qualità della vita e riducendo (o addirittura eliminando) il ricorso ai farmaci.
Generalmente la terapia viene praticata somministrando al soggetto gli allergeni che provocano la reazione allergica in dosi progressivamente crescenti, fino a quando non si raggiunge un dosaggio di mantenimento che verrà poi ripetuto periodicamente a intervalli regolari.
Attualmente l’immunoterapia specifica è considerata l’unico trattamento che consente la remissione di alcuni tipi di allergia; questa forma di terapia non agisce soltanto sulla sintomatologia, ma anche sulle cause e che quindi potrebbe modificare la storia naturale della malattia allergica.
L’immunoterapia specifca è indicata soltanto nel caso di allergie IgE-mediate (ricordiamo che le reazioni che caratterizzano le allergie possono essere mediate da anticorpi di classe IgE, e in questo caso si parla di allergie IgE-mediate, oppure da linfociti, e in questo caso si parla di allergie cellulo-mediate; esempi di allergie IgE-mediate sono l’allergia ai pollini e l’allergia alle arachidi).
La decisione di intraprendere un trattamento ITS è di stretta competenza dell’allergologo che dovrà effettuare un’accurata valutazione del singolo caso.
Indicazioni e controindicazioni all’immunoterapia specifica
Fra le principali indicazioni all’immunoterapia specifica vanno ricordate le sindromi allergiche respiratorie (asma, congiuntivite, rinite) causate da reazioni IgE-mediate verso allergeni respiratori e le allergie al veleno degli imenotteri (api, vespe, calabroni ecc.). L’immunoterapia specifica viene praticata anche nel caso di reazioni allergiche agli acari della polvere, alla muffa e ai peli di animale.
Il trattamento è controindicato nel caso di patologie immunologiche gravi, gravi patologie epatiche, neoplasie, asma non controllato, ostruzione irreversibile delle vie aeree (FEV1 <70% del valore predetto, gravi patologie cardiovascolari in cui può essere pericolosa la somministrazione di adrenalina, trattamento con beta-bloccanti o ACE-inibitori e situazioni psico-sociali che non consentono di effettuare un monitoraggio adeguato.
L’immunoterapia specifica è controindicata anche nelle donne in stato interessante, fatti salvi i casi di pazienti che stanno effettuando il mantenimento e che hanno anamnesi negativa per reazioni.
Per quanto concerne l’età minima nella quale iniziare l’immunoterapia specifica, non esistono indicazioni precise in merito; si deve però considerare la maggioranza degli studi effettuati è relativa a soggetti di età superiore ai 5 anni.
Efficacia
Dopo il trattamento con immunoterapia specifica, il 95% dei soggetti con allergia al veleno di imenotteri, l’85-95% degli allergici ai pollini, il 70-80% degli allergici agli acari della polvere e il 60-70% degli allergici alla muffa ha registrato evidenti miglioramenti.

L’immunoterapia specifica consiste nel somministrare periodicamente estratti allergenici a soggetti sensibilizzati per durne la risposta immunologica
Vie di somministrazione
Le vie di somministrazione previste dall’immunoterapia specifica sono la via sublinguale e quella sottocutanea.
Nel primo caso, l’allergene viene trattenuto alcuni minuti sotto la lingua dopodiché viene deglutito; il trattamento è generalmente quotidiano. La forma sublinguale consente di evitare le iniezioni ed è solitamente ben tollerato. Il trattamento iniziale viene effettuato in ambulatorio dopodiché la terapia può essere proseguita in ambito domestico. Oltre a essere ideale per quei pazienti che per ragioni di lavoro trovano difficoltoso recarsi quotidianamente in ambulatorio per l’iniezione sottocutanea, la via sublinguale è utile nel caso di persone che hanno paura delle iniezioni.
Nel caso di somministrazione per via sottocutanea, gli allergeni vengono iniettati ogni una o due settimane in dosi crescenti fin quando non si raggiunge il dosaggio massimo tollerato che può variare in base al tipo di preparato e alla sensibilità del soggetto trattato.
Con i preparati iniettabili tradizionali, il soggetto deve recarsi una volta al mese dal medico, mentre con i preparati più recenti possono esser sufficienti poche iniezioni annuali per ottenere un miglioramento dei disturbi.
Nel caso di allergie ai pollini, per esempio, l’immunoterapia specifica viene classicamente effettuata prima che inizi la stagione pollinica (nel caso di pollini degli alberi prima del periodo agosto-dicembre, mentre nel caso di pollini di graminacee prima del periodo ottobre-marzo).
Sulla durata dell’immunoterapia specifica non vi è ancora una definizione certa; per quanto riguarda il trattamento sottocutaneo, la maggior parte degli autori suggerisce un periodo di trattamento di 3-5 anni circa; sul trattamento sublinguale si hanno meno dati; in genere varia dai 2 mesi ai 5 anni.
Effetti collaterali dell’immunoterapia specifica
Di norma, l’immunoterapia specifica viene tollerata piuttosto bene; gli effetti collaterali, ancorché piuttosto rari, fanno la loro comparsa soprattutto nella fase di introduzione, anche se in alcuni casi si presentano durante quella di mantenimento. Fra gli effetti collaterali più frequenti vi è la comparsa, nel giro di alcune ore, di gonfiore nel punto di iniezione, gonfiore che di solito scompare nel giro di 24-48 ore. Sono possibili seppur rarissimamente reazioni allergiche gravi.