L’insufficienza epatica cronica è una sindrome che può associarsi ad alcune malattie croniche del fegato, (in particolare la cirrosi epatica) e che comporta una grave compromissione delle funzioni epatiche.
I segni e i sintomi principali sono lo scadimento delle condizioni generali, con perdita delle masse muscolari e astenia, febbricola, ittero, alterazioni neurologiche (encefalopatia), fetor hepaticus, alterazioni cutanee ed endocrine (atrofia testicolare, ginecomastia, atrofia mammaria e uterina), ascite, disturbi della coagulazione, alterazioni del metabolismo azotato.
Insufficienza epatica cronica: diagnosi e terapia
La diagnosi si basa sul quadro clinico e su alcuni test, indici di sintesi epatica: albumina (elettroforesi delle proteine), colinesterasi, attività protrombinica (i fattori della coagulazione sono quasi tutti sintetizzati nel fegato), bilirubina.
Altri test utili sono gli indici di citolisi (transaminasi), di colestasi (fosfatasi alcalina, gamma GT), esami di laboratorio (marker virali, antitripsina, sideremia, ferritina) e strumentali (ecografia epatica, TAC, biopsia epatica) che consentono di diagnosticare la malattia epatica all’origine dell’insufficienza cronica.
La terapia è basata sul riposo, dieta ipercalorica a basso contenuto di proteine e, se è presente encefalopatia, lattulosio o lattitolo per sopprimere la flora batterica intestinale produttrice di ammonio e supplemento dietetico con aminoacidi a catena ramificata.

Si ricorre al trapianto di fegato quando le funzionalità dell’organo sono irrimediabilmente compromesse.