Le lenti a contatto sono lenti sottilissime che vengono poste a contatto con la cornea per correggere le ametropie (difetti visivi che consistono nell’incapacità di mettere correttamente a fuoco l’immagine sulla retina senza il ricorso a determinati correttori ottici); tramite l’utilizzo di lenti a contatto è quindi possibile correggere difetti visivi quali afachia unilaterale (condizione conseguente all’assenza di cristallino), anisometropia (condizione caratterizzata dal fatto che i due occhi hanno una rifrazione diversa), astigmatismo, ipermetropia, cheratocono e miopia.
Peraltro, da qualche tempo, sul mercato sono disponibili anche delle lenti a contatto progressive o multifocali che sono efficaci nella correzione di presbiopie fino a 1,5-2 diottrie (ma possono coprire un range che va da +1 a +2,50) e che possono correggere presbiopie associate a miopia e ipermetropia e anche astigmatismi miopici o ipermetropici.
Le lenti a contatto vengono ormai usate da milioni di persone in tutto il mondo in sostituzione degli occhiali; quasi tutte le persone con difetti visivi possono portare le lenti a contatto, anche se esistono alcune eccezioni.
Non vi è concordanza delle fonti per quanto riguarda la data di nascita delle lenti a contatto, c’è addirittura chi vede nel grande Leonardo da Vinci il primo artefice di tale sistema ottico. La verità è che la nascita delle lenti a contatto modernamente intese si deve a Otto Wichterle e Drahoslav Lim che nel 1960 inventarono le lenti a contatto morbide, entrate in commercio pochi anni dopo.
Occhiali o lenti a contatto?
Nonostante le lenti a contatto siano un presidio medico-sanitario ampiamente utilizzato e la cui efficacia è ormai comprovata, sono ancora molte le persone che mostrano indecisione nella scelta fra lenti a contatto e occhiali. A nostro parere gli occhiali possono essere una scelta più opportuna nelle fasi iniziali della presbiopia, un disturbo caratterizzato dalla difficoltà nel leggere da vicino; gli occhiali hanno il pregio di poter essere tolti in qualsiasi momento, non richiedono una particolare manutenzione se non una sommaria e rapida pulizia delle lenti e possono essere indossati dalla totalità delle persone; non sono pochi però gli svantaggi; sono sicuramente molto limitanti per chi pratica determinate attività sportive o comunque attività che richiedono un certo movimento, impediscono di indossare gli occhiali da sole (esistono accessori appositi da applicarsi sugli occhiali da vista, ma da un punto di vista estetico lasciano alquanto a desiderare…), possono risultare antiestetici e creare qualche difficoltà al make-up degli occhi.
Con le lenti a contatto si risolvono brillantemente i problemi citati poc’anzi; si potranno forse incontrare alcune difficoltà all’inizio; non tutti, infatti, trovano agevole indossare e rimuovere le lenti a contatto, ma bastano pochi giorni di pratica e il tutto risulterà estremamente semplice.
Rimane il problema della manutenzione, più complessa rispetto a quella degli occhiali (che è praticamente inesistente), ma anche questo problema può essere ormai efficacemente risolto optando per lenti a contatto giornaliere.
Le varie tipologie
Le lenti a contatto possono essere suddivise in due grandi categorie:
1) Lenti a contatto rigide
- gas permeabili
- non gas permeabili
2) Lenti a contatto morbide
- idrofile
- non idrofile
Una suddivisione più pratica (e alla quale ci atterremo in questo articolo) delle lenti a contatto è la seguente:
- rigide
- semirigide
- morbide
- cosmetiche
Lenti a contatto rigide – Sono costituite da un materiale resistente e non flessibile, il PMMA (polimetilmetacrilato); la loro particolare struttura impedisce all’ossigeno di raggiungere la cornea per cui è solo grazie ai movimenti della lente sulle superficie corneale (dovuti al fatto che la rigidezza del materiale non consente un perfetto adattamento alla forma della cornea) che può concretizzarsi lo scambio con l’esterno. Hanno dalla loro il vantaggio di una notevole durata, sicuramente superiore a quella di altri tipi di lente a contatto, ma stanno ormai praticamente andando in disuso in quanto presentano notevoli problemi di tolleranza iniziale che costringono chi le indossa a lunghi periodi di adattamento; inoltre la loro manutenzione è alquanto lunga e laboriosa; si deve poi considerare che tali lenti sono difficilmente usabili in caso di svolgimento di un’attività sportiva. È vero che le lenti rigide sono più adatte delle morbide a correggere determinati difetti visivi (per esempio l’astigmatismo), ma questa caratteristica è ormai superata grazie all’adozione delle cosiddette lenti semirigide che potremmo definire come la naturale evoluzione delle prime.
Lenti a contatto semirigide – Sono leggermente più flessibili delle precedenti; sono fabbricate con polimeri che permettono, rispetto alle lenti rigide, una migliore ossigenazione del tessuto corneale. La tolleranza iniziale è migliore, ma è consigliabile comunque un adattamento graduale che può essere fatto alternando il loro uso a quello degli occhiali. La loro tolleranza non può competere con quella delle lenti morbide, si deve però sottolineare che, rispetto a queste ultime, sono migliori dal punto di vista igienico in quanto assorbono più difficilmente le sostanze estranee che vengono a depositarsi sopra di esse.
Lenti a contatto morbide – I polimeri che le compongono sono caratterizzati da un’alta idrofilia (si va dal 36 al 70% di acqua), è per questo che le lenti a contatto morbide vengono anche dette “idrofile”. Sono caratterizzate da un’altissima adattabilità e garantiscono inoltre un corretto apporto di ossigeno, peculiarità che le fa preferire alle rigide e alle semirigide. Come già accennato nel paragrafo precedente, il loro difetto principale consiste nell’assorbire con facilità materiali di deposito e microrganismi. È quindi richiesta una manutenzione molto accurata allo scopo di evitare fastidiose infezioni o fenomeni allergici o di intolleranza. A tale scopo si stanno sempre più diffondendo lenti idrofile caratterizzate da un uso temporale ridotto; esistono infatti in commercio lenti giornaliere, quindicinali e mensili e persino annuali.
Lenti a contatto cosmetiche – Le lenti cosmetiche non hanno lo scopo di correggere la ridotta acuità visiva bensì quello di modificare il colore o la forma degli occhi. Il loro uso, tranne rare eccezioni, è da riferirsi a “esigenze di immagine”. A seconda dei materiali usati sono in grado infatti di alterare totalmente la colorazione dell’occhio. A causa dell’alto contenuto di colorante la loro gas-permeabilità è notevolmente ridotta rispetto alle lenti idrofile; è questo il motivo per cui in genere si raccomanda un uso limitato di questo tipo di protesi.
Le lenti a contatto giornaliere: una scelta moderna
Le lenti a contatto, come accennato nel paragrafo precedente, possono avere scadenze diverse; in commercio, infatti, sono disponibili lenti a scadenza giornaliera, settimanale, quindicinale, mensile, semestrale e annuale.
Come orientarsi nella scelta? La soluzione più moderna è sicuramente quella di optare per le lenti a scadenza giornaliera.
Le lenti giornaliere si mettono all’inizio della giornata e una volta tolte, alla sera, devono essere gettate. Sono molto pratiche perché non richiedono di fatto alcuna manutenzione dal momento che il giorno successivo si ricorre a un nuovo paio di lenti. Si eliminano quindi tutti quei problemi legati alla gestione di un paio di lenti a contatto da riutilizzarsi per un dato periodo, innanzitutto quello relativo alla manutenzione, che molti utilizzatori trovano alquanto seccante, ma anche quello legato all’eventuale smarrimento. Le lenti giornaliere, infatti, vengono generalmente vendute in confezioni di 30 o 90 pezzi, ma le offerte in questo senso sono decisamente variegate, dipende dalla casa produttrice.
La scelta all’interno di questa categoria può essere legata alle necessità fisiologiche dei propri occhi; coloro che tendono a soffrire di secchezza corneale possono orientarsi su lenti a contatto giornaliere all’acido ialuronico, mentre chi pratica attività sportiva può optare per quelle al silicone idrogel.
La modernità della scelta delle lenti giornaliere è confermata anche dalla politica aziendale di grandi marche del settore che non supportano più modalità di porto superiori ai quindici giorni.
Le cose da sapere
Ci sono diverse cose che è opportuno sapere prima di iniziare a indossare le lenti a contatto:
- La prima cosa da fare è, ovviamente, una visita oculistica. L’oculista verificherà le condizioni di salute dei nostri occhi e verificherà che ci siano le condizioni per poter iniziare a mettere le lenti a contatto.
- Saranno necessari esami periodici per verificare che lenti a contatto non stiano creando alcun tipo di problema. Un esame utile è la topografia corneale perché può fornire utili informazioni sulla compatibilità delle lenti a contatto con i nostri occhi; il traumatismo corneale continuato, infatti, pur essendo molto lieve, potrebbe favorire l’insorgenza di patologie corneali come, per esempio, il cheratocono.
- La scelta del tipo di lenti a contatto deve essere concordata con l’oculista e con il contattologo; sono queste due le figure che devono valutare quale sia la soluzione più adeguata alle nostre esigenze.
- Le moderne lenti a contatto sono molto confortevoli, ma non si dovrebbe mai esagerare con l’uso. A lungo termine, un utilizzo giornaliero che supera le 12 ore può essere deleterio perché l’ossigenazione della cornea non è mai ottimale quando si indossano le lenti contatto.
- L’igiene è fondamentale; le lenti a contatto possono essere il veicolo di gravi infezioni (virali, batteriche ecc.) che possono essere causa di danni gravissimi alla vista; non sono quindi concesse deroghe a una scrupolosa igiene. Da questo punto di vista, le lenti a contatto giornaliere sono la migliore soluzione; richiedono infatti una minima manutenzione; va da sé che sono realizzate con materiali di qualità più scadente.
- È sempre necessario ricordare che un uso scorretto delle lenti può causare problematiche molto serie, da lievi congiuntiviti a danni corneali che potrebbero richiedere il ricorso alla chirurgia.
Come mettere le lenti a contatto
La procedura che descriviamo può essere personalizzata a seconda della comodità individuale. Si deve premettere che, sebbene la procedura sia molto semplice, chi non ha mai usato lenti a contatto può trovare delle difficoltà iniziali dovute alla naturale repulsione dell’occhio a essere indagato (nel nostro caso il dito che posiziona la lente) da un agente esterno. In genere sono necessarie da 2 a 4 settimane per un apprendimento corretto.
- Ricordarsi di iniziare dall’occhio destro (un’abitudine che serve a evitare lo scambio delle lenti). Una volta che la lente è stata esaminata e si è certi che non è rovesciata, si pone la lente sul dito indice della parte dell’occhio in questione.
- Con l’indice dell’altra mano si solleva delicatamente la palpebra superiore.
- Con il medio della mano con cui si sta operando l’applicazione della lente si abbassa la palpebra inferiore e si appoggia centralmente la lente nell’occhio.
- Dopo che la lente si è adagiata nell’occhio si possono rilasciare delicatamente le palpebre.
Per quanto non sia strettamente necessario si consiglia di effettuare tali operazioni di fronte a uno specchio.
Normalmente la parte centrale della lente si posiziona automaticamente in mezzo all’occhio; se si posizionasse nella zona bianca dell’occhio, si può chiudere le palpebre e massaggiare delicatamente la lente attraverso la palpebra chiusa oppure maanipolare delicatamente la lente decentrata verso il centro dell’occhio mentre questo è aperto, usando la pressione del dito sul bordo della palpebra superiore o inferiore.
Il verso della lente – Per controllare che la lente non si sia rovesciata, si posiziona la lente sulla punta dell’indice e se ne controlla il profilo. La lente dovrebbe assumere una forma curva naturale, simile a una ciotola. Se il bordo della lente tende a puntare verso l’esterno, la lente è rovesciata. Un altro metodo è spremere delicatamente la lente tra il pollice e l’indice. I bordi dovrebbero voltarsi verso l’interno. Se la lente è rovesciata, i bordi si volteranno leggermente verso l’esterno.

Le lenti a contatto sono una valida alternativa agli occhiali
Come togliere le lenti a contatto
Dopo essersi accertati che la lente sia posizionata correttamente si potrà rimuoverla abbassando, con il medio della mano con cui si rimuove la lente, la palpebra inferiore, dopodiché, ponendo l’indice e il pollice sul bordo inferiore della lente si dovrà farla scorrere verso la parte bianca dell’occhio, la si dovrà premere tenendola tra pollice e indice e staccarla. Si eviti di stringere eccessivamente la lente per non causarne la rottura cercando inoltre di non far combaciare i bordi della lente stessa.
Manutenzione
Le lenti a contatto sono destinate a un progressivo degrado. Scopo di una corretta manutenzione è quello di mantenerne il più possibile inalterate le caratteristiche iniziali. La manutenzione passa attraverso diverse fasi: pulizia, disinfezione, risciacquo e lubrificazione. Una manutenzione corretta consente di evitare tutta una serie di problemi i più comuni dei quali sono l’ipossia oculare, infezioni e congiuntivite.
La pulizia consente di rimuovere dalla superficie delle lenti il muco e altre sostanze di deposito, la disinfezione ha invece lo scopo di prevenire l’insorgere di infezioni, il risciacquo permette la totale rimozione degli scarti dell’azione precedente mentre la lubrificazione è necessaria a mantenere il più alto possibile il livello di idrofilia delle lenti.
Lenti a contatto e attività sportiva
L’uso degli occhiali nell’attività sportiva (amatoriale o agonistica che sia) può essere estremamente limitante o addirittura impossibile (si pensi a quegli sport in cui è necessario indossare una maschera); del resto anche le lenti rigide e quelle semirigide tendono a spostarsi nel caso di bruschi movimenti e ciò potrebbe causare non pochi problemi. Le lenti a contatto morbide invece, grazie alla loro alta adattabilità alla forma della cornea, sono la soluzione ideale. In quasi tutti gli sport è preferibile usare lenti morbide; sono da preferirsi le rigide per quegli sport (golf, tiro ecc.) in cui la visione non deve essere minimamente compromessa da inconvenienti associati alla lente, inconvenienti che, seppure di lieve entità, sono più frequenti con le morbide.
Qualche consiglio pratico – Si eviti, nei limiti del possibile, di indossare le lenti più di dodici ore al giorno. Chi ha una bassa tolleranza all’uso delle lenti dovrebbe evitare di superare le otto ore giornaliere. Esistono lenti predisposte all’uso prolungato, ma è buona norma evitare di addormentarsi senza rimuoverle. Talvolta la visione può non essere perfettamente nitida; le cause possono essere diverse: errata collocazione, inversione, sporcizia ecc. In questi casi è necessario rimuoverle, pulirle e riapplicarle correttamente. Le lenti, salvo diversa indicazione medica, non dovrebbero essere indossate nel caso di malattie oculari.
Potere diottrico: le differenze fra lenti a contatto e occhiali
Una cosa non a tutti nota è che il potere diottrico effettivo deve essere modificato quando si passa dagli occhiali alle lenti a contatto (o viceversa); in un soggetto ipermetrope che passa da occhiali a lenti a contatto il potere diottrico deve essere aumentato, mentre in un miope che opera lo stesso passaggio il potere diottrico deve essere diminuito.
Com’è noto la vista viene misurata con degli occhialini di prova; la lente di questi occhiali si trova a una certa distanza dall’apice corneale (generalmente 13 mm, ovvero 0,013 m), la lente a contatto invece no; è quindi necessario considerare questa distanza.
Vediamo un esempio pratico. Supponiamo che il potere diottrico dell’occhiale di prova risulti essere 4,75; si esegue 1/4,75 e si ottiene 0,210526; a questo risultato sommiamo 0,013 e otteniamo 0,223526; questo valore viene arrotondato a 0,25; nel caso di un ipermetrope con occhiale con potere diottrico +4,75, la lente a contatto dovrà avere un potere di +5 (4,75+0,25), mentre nel caso di un miope con occhiale con potere diottrico -4,75, la lente a contatto dovrà avere un potere di -4,50 (-4,75+0,25).
La discrepanza fra i vari valori aumenta in modo direttamente proporzionale all’aumentare del valore diottrico. Per valori diottrici inferiori a +/- 4 diottrie, tale discrepanza è ininfluente e non viene considerata.
La curiosità
Le trovano 27 lenti a contatto negli occhi. Negli anni non se n’era mai accorta. Leggi l’articolo.