La leucoplachia orale (esiste anche una forma vulvare) è una lesione della mucosa del cavo orale. Il termine leucoplachia è di origine greca (leucos, bianco, plax, placca) e illustra efficacemente l’aspetto di tale lesione, una chiazza ispessita dal colore biancastro.
La leucoplachia viene considerata una condizione patologica piuttosto seria perché esiste un certo rischio che possa evolvere in una forma tumorale (viene quindi classificata fra le cosiddette lesioni precancerose). Le possibilità che una leucoplachia degeneri in un carcinoma orale cambiano a seconda che la lesione presenti o no displasia; le lesioni che interessano la lingua e il pavimento orale sono più soggette a trasformazione neoplastica perché la gran parte di esse (90% circa) presentano displasia.
In linea generale, circa il 6% delle leucoplachie subisce una trasformazione in senso maligno nel giro di dieci anni dalla diagnosi; nelle lesioni che interessano la lingua e il pavimento orale però, le percentuali di trasformazione sono maggiori; si va infatti dal 16 al 36% circa.
Le leucoplachie interessano in egual misura donne e uomini con una leggera prevalenza per questi ultimi; tendono a svilupparsi superati i 30 anni di età e il picco di insorgenza è verso i 50-60 anni.
Le placche che compaiono sulla mucosa orale sono piuttosto sgradevoli alla vista e peraltro sono generalmente responsabili dell’alterazione del gusto e di altri fastidi all’interno della bocca.
Le cause della leucoplachia
Le cause della leucoplachia orale sono ignote, ma la stragrande maggioranza degli autori concorda nel considerarla una condizione patologica fortemente correlata al fumo di sigaretta. In effetti, nei fumatori la leucoplachia si riscontra in percentuali molto superiori rispetto a quelle relative alla popolazione dei non fumatori.
Si ipotizza che sia l’azione irritante che il fumo esercita localmente sulla mucosa orale ad avere un ruolo determinante nel suo sviluppo. Peraltro, a conferma della probabile validità dell’ipotesi c’è il fatto che in molti fumatori affetti da leucoplachia si è registrata una regressione dopo che essi hanno smesso di fumare.
Nel corso degli anni sono stati poi individuati vari fattori predisponenti lo sviluppo di tale lesione; va precisato comunque che siamo ancora nel campo delle ipotesi, per quanto plausibili. Di seguito un breve elenco di tali fattori:
- abuso di bevande alcoliche e/o superalcoliche
- patologie sistemiche (anemia sideropenica, diabete mellito, epatopatie ecc.)
- traumi leggeri, ma ripetuti nel tempo (protesi malferme, presenza di denti scheggiati ecc.)
- infezioni batteriche del cavo orale
- allergia ad alcuni materiali utilizzati per la pulizia orale quotidiana.
Tipologie
Solitamente si distinguono tre forme di leucoplachia:
- piana omogenea
- verrucosa
- fissurata non omogenea.

La medicina è concorde nel considerare una delle cause principali di leucoplachia il fumo di sigaretta
La leucoplachia piana omogenea si distingue per la presenza di placche piane lievemente increspate; il colore delle macchie è bianco lievemente striato di rosso. Le possibilità che questa forma si trasformi in un carcinoma orale è sostanzialmente bassa, ma non nulla. Si tratta di una lesione con macchie bianche caratterizzata da un abnorme accumulo di cheratina e, pertanto, può essere considerata una forma di cheratosi.
Nella leucoplachia verrucosa, la superficie della lesione è piuttosto irregolare e presenta delle propaggini biancastre.
Nella leucoplachia fissurata non omogenea si osserva una superficie decisamente irregolare con zone bianche alternate a zone rosse; si tratta di una lesione nodulare che spesso è associata a eritroleucoplasia, una forma neoplastica le cui probabilità di evoluzione in senso maligno sono decisamente più alte rispetto a quelle relative alle forme indicate in precedenza. In alcuni casi, il soggetto avverte anche dolore.
Sintomi della leucoplachia
I sintomi e i segni della leucoplachia sono diversi; il segno caratteristico della malattia è la formazione di macchie biancastre di forma irregolare sulla mucosa orale; come detto, la localizzazione è estremamente variegata; si possono avere placche sulla lingua, sulle gengive, sulla mucosa labiale ecc. Spesso la lingua appare biancastra e solcata da sottili striature rossastre. I gusti dei cibi sono alterati e le placche possono creare un certo fastidio.
Diagnosi
La diagnosi della patologia è per esclusione (l’OMS definisce la leucoplachia come una placca bianca che non può essere inquadrata né dal punto di vista clinico né dal punto di vista istopatologico in nessun’altra patologia nota).
Cura
La cura della leucoplachia orale deve puntare all’eliminazione dell’elemento causale che ne è alla base. Il problema è che non sempre la diagnosi è agevole e, conseguentemente, la scelta della cura più idonea può essere complessa.
Alcune forme di leucoplachia, quelle più lievi, regrediscono spontaneamente in seguito all’adozione di un corretto stile di vita (in primis è l’eliminazione del vizio del fumo che permette la regressione della lesione). Nelle forme più gravi non è più sufficiente l’adozione di uno stile di vita adeguato ed è giocoforza prendere in considerazione la possibilità di un intervento chirurgico che prima comunque deve essere preceduto da una biopsia.