Noduli al seno è un’espressione generica con la quale ci si riferisce a lesioni del tessuto ghiandolare mammario la cui tipologia e le cui cause possono essere svariate.
La presenza di uno o più noduli al seno può essere riscontrata casualmente dal soggetto durante le manovre di igiene quotidiana, nel corso dell’autopalpazione del seno, durante una visita senologica o in seguito all’esecuzione di esami clinici quali mammografia o ecografia mammaria).
I noduli al seno possono essere dolenti o indolenti e in alcuni casi la loro presenza è associata ad altri segni come alterazioni della cute nella zona interessata e/o secrezioni dal capezzolo.
La rilevazione di noduli al seno desta generalmente una certa preoccupazione, ma è doveroso ricordare che, sebbene l’evento non sia da sottovalutare e sia corretto eseguire gli opportuni controlli rivolgendosi al proprio ginecologo, nella gran parte dei casi si tratta di formazioni del tutto benigne.
Noduli al seno – Cause
Come già accennato in apertura di articolo, le cause che portano alla formazione di uno o più noduli al seno possono essere le più svariate; di seguito un loro breve elenco.
Mastopatia fibrocistica – La mastopatia fibrocistica (nota anche come displasia mammaria), una condizione benigna riscontrabile in circa il 70% della popolazione femminile; a esserne interessate sono soprattutto le donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni; la sua origine è da ricercarsi nella diversa produzione ormonale durante le varie fasi del ciclo mestruale; secondo alcuni autori è possibile che esista una certa predisposizione congenita della ghiandola mammaria che è destinata a manifestarsi nel corso della fertilità. I noduli che si formano risultano rotondeggianti, la loro massa è ben definita e mobile; non sono presenti segni di retrazione cutanea. Nei giorni che precedono le mestruazioni questi noduli aumentano di dimensione e danno luogo a mastodinia (dolore mammario); la donna avverta inoltre una sensazione di gonfiore e tensione che scompare verso il termine delle mestruazioni.
Ectasia duttale – Si tratta di una patologia non neoplastica che si caratterizza per la dilatazione di uno o più dotti lattiferi; in alcuni casi, anche se non sempre, si ha la formazione di cisti al seno che una volta rotte possono evolvere in mastite. Il disturbo si osserva soprattutto nel corso della premenopausa.
Fibroadenomi mammari – Si tratta di noduli solidi di natura benigna; sono indolenti e mobili e al tatto sembrano palline sfuggenti dai contorni ben netti. Generalmente si sviluppano nel corso dell’adolescenza, anche se possono interessare età più mature; la loro struttura può essere più o meno complessa; nel caso di noduli dalla struttura semplice sembra non esservi aumento del rischio di contrarre un tumore del seno, mentre nel caso di fibroadenomi dalla struttura più complessa si registra un lieve aumento di rischio.
Mastite – La mastite è un processo di tipo infiammatorio che colpisce la ghiandola mammaria (mammella); oltre al gonfiore, all’arrossamento e al dolore, generalmente sempre piuttosto intenso, la mastite può causare la produzione di una massa facilmente apprezzabile al tatto.
Ascesso al seno – Si tratta generalmente di una complicanza della mastite ed è causa della formazione di un nodulo doloroso che ha la tendenza ad aumentare di volume; la pelle della zona interessata si arrossa e aumenta di temperatura.
Galattocele – Anomalia piuttosto rara; si tratta essenzialmente di una cisti che si forma a livello della ghiandola mammaria ed è formata da un insieme di latte e altre sostanze. Di norma si riscontrano tumefazione della parte interessata, fuoriuscita di liquido e dolore. La causa è da ricercarsi nell’ostruzione di un dotto lattifero. Questi noduli si presentano di norma fino a 7-10 mesi dopo il termine dell’allattamento.
Tumori del seno – La formazione di noduli al seno può poi essere legata all’insorgenza di un tumore mammario, patologia di cui esistono varie forme, sia benigne che maligne.
I carcinomi della mammella, per esempio, si manifestano con la formazione di noduli duri non ben delimitati e aderenti al tessuto cutaneo o a quelli circostanti. Spesso si notano retrazione del capezzolo o deviazioni o appiattimento del profilo mammario. Possono inoltre essere presenti secrezioni ematiche e sierose, arrossamento cutaneo, ingrossamento dei linfonodi, mastodinia ecc.
Noduli al seno – Sintomi associati
I noduli al seno possono essere suddivisi in due grandi categorie: benigni e maligni.
I primi, come già accennato, sono generalmente caratterizzati da forma ovale o rotondeggiante; sono formazioni mobili e i loro contorni sono netti. La loro consistenza dipende dal processo che li ha generati.
I noduli maligni non hanno mai contorni ben definiti (questo perché il tumore tende a infiltrare i tessuti circostanti) e non sono mobili come quelli benigni.
Noduli al seno – Quando preoccuparsi
In linea generale, devono destare maggiore sospetto quei noduli al seno che si presentano in formazione multipla, sono duri, dai contorni non ben definiti e sono associati ad alterazioni del profilo mammario o del capezzolo. L’associazione ad altri segni e sintomi quali secrezioni, retrazione, arrossamenti e alterazioni cutanee, gonfiori ecc. è una condizione che deve suggerire un tempestivo controllo medico.
Diagnosi
Molto spesso alcune delle manifestazioni cliniche dei noduli al seno benigni e di quelli maligni sono sovrapponibili e, pertanto, è sempre consigliabile un consulto medico per fugare ogni dubbio.
Lo specialista, oltre all’immancabile controllo obiettivo, potrà richiedere l’esecuzione di esami diagnostici più o meno complessi (ecografia, risonanza magnetica, mammografia, analisi istologiche ecc.).

La presenza di uno o più noduli al seno può essere riscontrata casualmente dal soggetto durante le manovre di igiene quotidiana, nel corso dell’autopalpazione del seno, durante una visita senologica o in seguito all’esecuzione di esami clinici quali mammografia o ecografia mammaria.
Cura
La cura dei noduli al seno è strettamente legata alla causa della loro origine; i fibroadenomi, per esempio, possono essere rimossi con un intervento chirurgico piuttosto semplice da eseguirsi in anestesia locale; hanno purtroppo la tendenza a recidivare.
Nel caso di alterazioni fibrocistiche, il medico, allo scopo di alleviare i sintomi correlati, potrebbe prescrivere l’assunzione di farmaci antidolorifici e consigliare l’utilizzo di reggiseni idonei a ridurre la dolorabilità del seno. Se sussistono alcuni dubbi sulla natura di tali alterazioni potrebbe essere indicata la loro asportazione.