L’ozonoterapia è una terapia che si basa sull’utilizzazione dell’ozono. Attualmente è riconosciuta la sua validità nel trattamento di ernie discali non importanti, per le quali la percentuale di successo può arrivare al 90%.

L’ozonosfera è lo strato dell’atmosfera in cui si concentra la maggior parte dell’ozono; essa trattiene e assorbe parte dell’energia proveniente direttamente dal Sole, in particolare raggi ultravioletti. L’ozono si forma direttamente nella stratosfera: la radiazione UV-C “rompe” gli atomi di ossigeno che poi si aggregano in molecole di ozono.
Che cos’è l’ozono
L’ozono è un gas formato da tre molecole di ossigeno; la sua formula molecolare è infatti O3 (è quindi una forma allotropa dell’ossigeno; l’allotropia è la proprietà che una sostanza ha di esistere in diverse forme); fu scoperto nel 1839 da Christian Friedrich Schönbein, un chimico tedesco naturalizzato svizzero. L’ozono è una sostanza presente in grandi quantità nell’atmosfera terrestre dove viene prodotto grazie all’azione dei raggi ultravioletti sull’ossigeno.
L’ozono viene sfruttato in vari campi, in particolare in ambito industriale e in campo medico; in quest’ultimo settore viene utilizzato miscelandolo a O2 (si parla di ozono medicale, noto anche come O2-O3); la miscela è composta per il 97% da ossigeno e per il 3% da ozono.
L’ozonoterapia non è certo una tecnica nuova; è infatti praticata da quasi un secolo (sembra che le prime applicazioni di ozonoterapia risalgano alla Grande Guerra; attraverso di essa si curavano le ferite agli arti sfruttando il potere disinfettante dell’ozono per evitare la diffusione della cancrena), ma per un approfondimento delle ricerche sulle possibili applicazioni dell’ozonoterapia si sono dovuti attendere moltissimi anni (ultimo ventennio del XX secolo).
L’ozonoterapia sfrutta le proprietà biochimiche dell’ozono; impiega, come già accennato, una particolare combinazione di ossigeno e ozono; l’ossigeno introdotto ha un effetto antiossidante; inoltre, poiché l’ozono è prodotto naturalmente dai globuli bianchi per difendersi dai corpi estranei al nostro organismo, la tecnica ha anche un effetto antinfiammatorio. Infine ha anche un effetto antidolorifico perché inattiva i mediatori algogeni e favorisce la produzione di endorfine.
Inoltre, esplicherebbe azioni battericida, fungicida e virustatica; la somministrazione di ozono medicale dovrebbe favorire il rilascio e l’utilizzo dell’ossigeno del corpo nonché il rilascio dei fattori di crescita in grado di stimolare la rigenerazione osteoarticolare.
Ozonoterapia ed ernia del disco
Oggi l’ozonoterapia è praticata in centri di eccellenza per la cura dell’ernia discale, ma si pensa già al futuro con un possibile utilizzo per le articolazioni.
L’ozono potrebbe essere iniettato con uso intra-articolare per sfruttarne l’efficacia antinfiammatoria e analgesica; oppure potrebbe essere interessante utilizzarlo insieme all’acido ialuronico potenziando mutuamente gli effetti delle due sostanze. Lo scopo finale è quello di sostituire l’impiego del cortisone nelle articolazioni per evitare gli effetti collaterali di quest’ultimo.
Durante la seduta di ozonoterapia con un’iniezione si somministra la miscela di ossigeno e ozono medicale, preparata al momento (l’ozono è instabile e non si può conservare) in concentrazioni e quantità ben definite. La sede dell’iniezione è in corrispondenza del disco intervertebrale interessato dall’ernia.
Grazie all’ozonoterapia si ha la disidratazione del tessuto del disco intervertebrale che viene causata dalla disgregazione dei doppi legami di zolfo del contorno discale. Il disco si riduce, diminuendo la pressione intradiscale causa dell’infiammazione.
L’ozonoterapia è poco invasiva, non richiede anestesia e non ha particolari effetti collaterali e/o controindicazioni (in particolare non provoca allergie).
Gli aghi utilizzati sono molto sottili e basta un po’ di ghiaccio spray (quello usato dai massaggiatori sportivi durante le partite di calcio) per eliminare ogni fastidio.
Come scegliere il terapeuta
L’ozonoterapia:
- Deve essere eseguita da un medico
- Si devono prevedere da 6 a 12 sedute – Il numero è relazionato alle possibilità di successo senza derive commerciali (le classiche dieci sedute, con dieci numero magico). Il numero di sedute può essere ulteriormente ridotto a 4 se si usa un amplificatore di brillanza che permette d’iniettare la miscela di gas a pochi millimetri dall’ernia e dalla radice del nervo infiammato.
- Devono essere utilizzati aghi lunghi; l’impiego di aghi corti non consente la necessaria precisione.
- Devono essere utilizzate siringhe monouso di volume massimo pari o inferiore a 20 ml in modo da avere una precisa quantificazione dei volumi e non si devonomai somministrare in singola dose volumi superiori ai 5-7 ml
Effetti collaterali e rischi dell’ozonoterapia
L’ozonoterapia non viene effettuata attraverso inalazione perché l’ozono è tossico se viene inalato, ma non sembra dar luogo a effetti indesiderati se somministrato per altre vie e a corretti dosaggi, dosaggi che non devono eccedere le capacità che il glutatione e gli enzimi deputati all’anti-ossidazione (l’enzima superossido dismutasi e l’enzima catalasi) hanno di impedire che vi sia un accumulo di perossido di idrogeno e di anione superossido.
Negli ultimi dieci anni l’ozonoterapia ha migliorato la sua fama nel trattamento dell’ernia discale soprattutto perché è passata nelle mani di personale sicuramente più qualificato. Ancora quindici anni fa si era raccolta un’ampia casistica di complicazioni importanti, legate all’uso dell’ozono sia intramuscolare paravertebrale che intradiscale.
Da quanto detto, emerge il fatto che, se ben fatta da personale qualificato, l’ozonoterapia ha effetti collaterali e rischi modesti. Gli effetti collaterali si limitano a fastidio o gonfiore nella zona di inoculazione per una decina di minuti; rari sono sanguinamenti e infezioni.
Controindicazioni
L’ozonoterapia è controindicata in caso di gravidanza, ipertiroidismo, favismo, gravi patologie cardiovascolari e/o ematologiche e/o respiratorie in fase clinica di scompenso.
Altri campi di applicazione: funziona?
L’obiettivo essenziale del trattamento con ozono medicale è essenzialmente quello di aumentare la quantità di ossigeno (o dei suoi radicali) introducendo ozono nell’organismo. L’ozonoterapia è stata proposta per il trattamento di molte condizioni patologiche, ma nel mondo scientifico non c’è la stessa concordanza che si ha sulla validità dell’ozonoterapia nel trattamento dell’ernia discale.
Nei vari trattamenti l’ozonoterapia può essere effettuata attraverso diverse modalità di somministrazione; la miscela di ozono e ossigeno può infatti essere somministrata per via intrarteriosa, per via intravenosa, con iniezione intrarticolare, con iniezione sottocutanea, con insufflazione intestinale, attraverso piccola autoemotrasfusione, attraverso grande autoemotrasfusione, con applicazioni locali, con acqua ozonizzata, con creme a base di ozono e con olio ozonizzato.
Un brevissimo cenno alle modalità di autoemotrasfusione; questa tipologia di somministrazione dell’ozonoterapia consiste nel prelevare un determinato quantitativo di sangue, nell’ozonizzarlo e nel reinfonderlo a circuito chiuso. Questa pratica peraltro è stata al centro di alcuni casi di doping sportivo (il trattamento di sangue con ozono medicale è considerata dalla WADA come una vera e propria forma di doping).
Secondo i fautori dell’ozonoterapia, il suo campo di applicazione è decisamente vasto e le patologie che possono trarne giovamento non sono certo affezioni di poco conto. L’ozonoterapia sarebbe infatti efficace nel trattare numerose patologie di tipo vascolare e di tipo neurologico nonché tutta una serie di malattie a carattere artroreumatico; l’ozonoterapia sarebbe altresì utile per trattare i problemi di immunodepressione, le epatiti virali di tipo acuto o cronico e l’herpes zoster.
L’elenco delle patologie vascolari e neurologiche è impressionante, si va da ulcere necrotiche, vascolari e diabetiche alla maculopatia degenerativa, dal morbo di Parkinson all’Alzheimer, dalla disfunzione erettile alla sclerosi multipla, ma se ne potrebbero citare molte altre ancora.
Il puro buon senso dovrebbe spingere a essere molto cauti verso tutte quelle terapie che promettono di curare tutto o quasi tutto, in particolar modo quando si parla di patologie estremamente gravi (basti pensare al morbo di Parkinson o alla sclerosi multipla). Attualmente infatti non esistono studi scientificamente incontestabili che abbiano dimostrato l’efficacia dell’ozonoterapia; secondo la medicina ufficiale, molte delle malattie citate poco prima sono ritenute ancora non curabili.