Le ragadi delle dita delle fessurazioni (“spaccature”) che si sviluppano sui polpastrelli, negli spazi interdigitali e intorno alle unghie.
In sostanza si tratta di piccoli tagli (talvolta anche abbastanza profondi) particolarmente fastidiosi e dolorosi; possono essere più o meno lunghi, ma difficilmente superano i due cm.
Ragadi delle dita – Cause
Le ragadi delle dita si formano allorquando la pelle è secca, disidratata, sottile e meno elastica.
Talvolta sono una delle conseguenze della dermatite da contatto o della dermatite atopica di cui rappresentano una delle fastidiose complicazioni.
Fra i fattori che favoriscono l’insorgenza del disturbo vi sono le temperature molto fredde e quelle molto calde nonché le alterazioni del film idrolipidico (la sottile pellicola che si trova sulla superficie cutanea), problema quest’ultimo che è spesso dovuto all’utilizzo prolungato di detergenti aggressivi (importante in questo caso l’utilizzo dei guanti) e agli stress meccanici ripetuti nonché a traumi da sfregamento.
Ragadi delle dita- Segni e sintomi
Le lesioni sono sempre piuttosto dolorose e fastidiose e, spesso sono associate a sanguinamenti e a perdite seriose dalle ferite aperte.
Non si deve trascurare il rischio di contaminazione batterica, evenienza che finirebbe per complicare il già fastidioso quadro clinico.

Talvolta le ragadi delle dita sono accompagnate da perdita di siero e possibili complicanze infettive
Prevenzione e trattamento
Non sempre è possibile prevenire la formazione di ragadi delle dita, ma è comunque possibile ridurne l’impatto; a questo scopo è opportuno tenere le mani ben idratate ricorrendo a creme a base di glicerina, urea, pantenolo, ceramidi e vitamina E.
In casi particolari, lo specialista dermatologo potrà prescrivere l’uso di creme a base di cortisone.
Nel caso di ragadi profonde e sanguinolente è decisamente consigliabile l’applicazione di creme antibiotiche allo scopo di prevenire fenomeni infettivi.
Se trattate nel modo adeguato, le ragadi delle dita guariscono nel giro di due o tre settimane.