Il riscontro di transaminasi alte è spesso fonte di forte preoccupazione; molte persone, infatti, tendono subito ad associare tale condizione a seri problemi a carico del cuore o del fegato; se è vero che un modesto rialzo di tali enzimi può essere il segno di una steatosi epatica (il cosiddetto “fegato grasso”, condizione da non sottovalutare caratterizzata dalla presenza di grasso a livello del fegato in quantità superiori al 5% del peso di questo organo) è altrettanto vero che talvolta il superamento dei livelli di normalità è determinato da problematiche non sempre particolarmente preoccupanti come, per esempio un affaticamento legato a situazioni transitorie o problemi muscolari temporanei; anche un’attività fisica piuttosto intensa (sportiva o no che sia) può essere causa di un rialzo, più o meno accentuato delle transaminasi. È questo uno dei motivi per i quali gli esami del sangue dovrebbero essere effettuati non soltanto dopo un certo numero di ore di digiuno, ma anche dopo aver riposato almeno 8 ore.
Transaminasi alte: cause
Le cause di transaminasi alte, oltre alle epatopatie (si pensi per esempio alla cirrosi epatica) e all’infarto del miocardio, sono veramente numerose; fra queste si ricordano condizioni e patologie quali la celiachia, l’emocromatosi, l’ipertiroidismo, le miopatie (per esempio le distrofie muscolari), la miosite (processo infiammatorio a carico dei muscoli), la dermatomiosite (una malattia reumatica), l’emolisi (processo di distruzione dei globuli rossi con fuoriuscita di emoglobina), l’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti, l’assunzione di determinati prodotti erboristici (kava e senna per esempio) e integratori (ferro e vitamina A) e anche di farmaci (per esempio, acido acetilsalicilico, aminoglucosidi, amiodarone, antifungini, azitromicina, barbiturici, carbamazepina, cotrimosazolo, eparina, estrogeni, fenitoina, isoniazide, metoprololo, metronidazolo, nifedipina, nitrofurantoina, progesterone, penicilline, piroxicam, ranitidina, tetraciclina, ticlopidina e verapamil).
Interpretazione dei risultati

Il riscontro di transaminasi alte è spesso fonte di forte preoccupazione; quali sono le principali cause?
La corretta interpretazione di un rialzo delle transaminasi non è sempre facile e immediata. Come abbiamo visto, infatti, le cause alla base di transaminasi alte sono molte e non sempre di tipo patologico. Quindi, al fine di interpretare correttamente l’aumento di tali enzimi nel circolo ematico, è necessario effettuare una valutazione accurata e completa del quadro clinico del soggetto.
Ciò detto, a seconda delle circostanze, il riscontro di transaminasi alte può essere più facilmente ricondotto a un determinato tipo di patologia piuttosto che a un altro; per esempio, mentre nel caso di un infarto del miocardio si assiste a un rialzo non particolarmente importante (i valori massimi che possono essere raggiunti in questa circostanza sono quadruplicati) e inoltre di durata piuttosto limitata (2-3 giorni al massimo), nel caso di un problema epatico l’innalzamento dei valori delle transaminasi può essere decisamente elevato (anche se non è detto che ciò se verifichi sempre), si possono infatti registrare valori che vanno dai 500 a oltre 1.000 UI/l e per una durata molto più lunga. In genere, ciò si verifica in caso di problemi epatici di tipo acuto e comunque solo nel caso di processi patologici di una certa gravità.
Un’altra indicazione che può far sospettare la presenza di una patologia epatica è un maggiore incremento dei valori della GPT (o ALT) rispetto alla GOT (o AST), al contrario di quanto generalmente si verifica nel caso di un problema a carico del miocardio.
Queste indicazioni comunque vanno valutate in modo molto critico in quanto esse hanno validità soltanto in quei casi in cui si verifichino aumenti particolarmente elevati; infatti, se i rialzi delle transaminasi sono di entità modesta è possibile che i rapporti siano invertiti (è per esempio il caso di patologie epatiche a carattere cronico).
Nel caso di transaminasi alte, per discriminare un problema epatico da uno di tipo muscolare, può essere d’aiuto il dosaggio della creatinfosfochinasi (CPK), un enzima endocellulare utilizzato nel valutare il danno cardiaco e muscolare; se siamo di fronte a un problema epatico, si rileveranno livelli di transaminasi più elevati del normale, ma la CPK risulterà nel range di normalità; se invece il danno è muscolare, il rialzo oltre il range di normalità riguarderà sia le transaminasi che la CPK.
Di seguito forniremo una serie di indicazioni che, sulla sola base degli esami ematici, possono darci un’idea (anche se non la certezza diagnostica) del tipo di patologia che può avere causato transaminasi alte.
Valutazione del rapporto AST/ALT – Di norma, in un soggetto sano, i valori delle transaminasi sono piuttosto bassi e anche abbastanza simili (comunque, normalmente, il rapporto AST/ALT è maggiore di 1). Nel caso di una patologia epatica si riscontra generalmente un più significativo rialzo delle ALT e si registra l’inversione del rapporto; spesso è presente anche un rialzo dei valori relativi all’LDH e alla bilirubina.
Nel caso di un infarto del miocardio si ha un rialzo minore dei valori di ALT rispetto a quelli dell’AST; di norma, in questa circostanza, si rilevano anche aumenti dell’LDH e della creatinchinasi (CK).
Un aumento del rapporto AST/ALT si registra anche nel caso di patologie epatiche alcol-correlate; in questo caso si registrano anche alti livelli di gamma-GT. L’aumento del rapporto AST/ALT è di norma presente anche nei soggetti affetti da cirrosi biliare e in coloro che hanno subito traumi di tipo muscolo-scheletrico.
Livelli molto alti delle transaminasi – Se i livelli delle transaminasi sono particolarmente alti (maggiori di 10 o più volte i valori normali) si può sospettare la presenza di un problema epatico di tipo acuto e di notevole entità; ciò può accadere, per esempio, in caso di epatite virale acuta, ischemia epatica o assunzione di farmaci o tossine in dosi elevate.
Modesto rialzo del livello delle transaminasi – Modesti e cronici rialzi delle transaminasi si osservano spesso in caso di steatosi, steatoepatite, epatite virale (fase non acuta) e danni farmacologici. Anche nel caso di neoplasie epatiche (siano esse primarie che secondarie) i livelli delle transaminasi aumentano in modo non particolarmente significativo, si registra però spesso un rialzo dei livelli dell’alfafetoproteina.
Transaminasi alte in gravidanza
Le transaminasi alte in gravidanza sono un’evenienza relativamente comuni (dai dati presenti nella letteratura medica sembra che interessi il 3-10% di tutte le donne in stato interessante).
Le cause possono essere molteplici, ovviamente in esse sono comprese tutte quelle che possono riguardare qualsiasi altra persona. Vi sono poi cause più specifiche; per esempio, rialzo delle transaminasi in gravidanza può essere dovuto agli squilibri ormonali causati dalla gestazione.
Altre cause di transaminasi in gravidanza e relative a questa particolare condizione sono la colestasi gravidica e la steatosi acuta epatica della gravidanza. Non si deve poi dimenticare che la gravidanza può poi riacutizzare alcune patologie epatiche presenti prima della gestazione e causare di conseguenza un aumento dei livelli delle transaminasi.
La colestasi gravidica è una malattia epatica che interessa un numero limitato di gravidanze; gli esami di laboratorio evidenziano aumento dei livelli degli acidi biliari e transaminasi alte; sono anche possibili alterazioni della bilirubinemia e dei livelli di gamma GT e fosfatasi alcalina.
La steatosi acuta epatica della gravidanza è una patologia rara che di solito fa la sua comparsa nel terzo trimestre di gestazione e può manifestarsi sotto forma di insufficienza epatica o di encefalopatia. La patologia può andare incontro a remissione, ma può anche aggravarsi e, in alcuni casi, potrebbe essere necessario il trapianto di fegato.
I rialzi di transaminasi sono in genere modesti; di solito si ha anche un minimo aumento dei livelli di bilirubina.