La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia che colpisce l’arto superiore, in particolare il nervo mediano che collega il plesso brachiale alle prime tre dita della mano, attraversando longitudinalmente tutto il braccio. È la più frequente fra le cosiddette sindromi canicolari (espressione con la quale si fa riferimento a quelle sindromi che si manifestano a causa di una compressione dei nervi che decorrono nelle strutture articolari od osteo-legamentose; oltre alla sindrome del tunnel carpale sono molto note anche la sindrome del tunnel radiale e la sindrome del tunnel cubitale).
Nel caso della sindrome del tunnel carpale il problema è causato dalla compressione del nervo mediano all’altezza del canale carpale del polso (il tunnel carpale è un canale che oltre al nervo contiene tutti i tendini flessori delle dita e le loro guaine), dovuto a un ispessimento patologico del legamento traverso del carpo, il più tipico dei disturbi che colpiscono l’arto superiore, soprattutto per ciò che riguarda il tratto distale.
Come accennato in apertura, la sindrome del tunnel carpale è una neuropatia di riscontro piuttosto frequente (la sua prevalenza, infatti, si aggira fra il 5 e il 16% della popolazione generale); il disturbo colpisce in particolare le donne (rapporto 3:1), in prevalenza quelle di età compresa tra 35 e 60 anni ed è spesso legata ad attività amanuensi, tipiche di chi svolge attività di sartoria o dattilografia o di chi lavora come casalinga.
Nel 70% circa dei casi la patologia è bilaterale e prevale nella mano dominante.
Cause
Dal punto di vista anatomico la sindrome del tunnel carpale è facilmente riconducibile al nervo mediano, questo si diparte da un’area all’altezza dell’ascella, passando per tutto l’arto anteriore sino alle prime tre dita della mano. La zona coinvolta nell’insorgere di questa patologia, come già accennato in precedenza, si trova proprio a livello del polso e del palmo sotto al pollice, all’interno di essa si trova appunto il tunnel carpale (anche canale carpale o canale del carpo), una specie di “galleria” sovrastata dal legamento del carpo, vero responsabile della sindrome in questione poiché il suo ispessimento può portare a una compressione del nervo mediano e conseguentemente alla sua sofferenza. Varie possono essere le cause di questo ispessimento, come alcune patologie degenerative e croniche in grado di aumentare la pressione all’interno del tunnel carpale (vari tipi di artrosi e di artrite, il diabete, la gotta), traumi esterni come la frattura del polso o squilibri ormonali (tipico delle donne in stato di gravidanza). Inoltre vanno considerate come potenziali cause di sindrome del tunnel carpale tutte quelle attività ripetitive che sollecitano intensamente il nervo mediano e dunque le dita e il polso (oltre alle attività sopra citate segnaliamo anche quelle svolte dai musicisti, in particolare chitarristi e pianisti, e chi lavora frequentemente al computer).
Sindrome del tunnel carpale – Sintomi
La sintomatologia della sindrome del tunnel carpale è spesso progressiva; in linea generale si possono distinguere tre fasi della malattia; nel corso della prima fase, quella algico-irritativa, il soggetto avverte fastidiose sensazioni di formicolio o di insensibilità alla mano che si manifestano soprattutto nel corso della notte (si ritiene che ciò sia dovuto alle stasi linfatica e circolatoria legate all’immobilità dell’arto durante il sonno), rendendo difficile il riposo; in questa fase è presente anche una certa dolenzia di intensità variabile nella zona di distribuzione del nervo mediano (le prime quattro dita).
In seguito la patologia può progredire e il soggetto riferisce una maggiore intensità del dolore che fa la sua comparsa anche durante il periodo diurno; la dolenzia, spesso accompagnata da fastidiose parestesie, può estendersi dalla mano a tutto l’arto superiore e persino alla spalla. In questa seconda fase, detta parestetico-dolorosa, come facilmente si può intuire, si assiste a un notevole peggioramento della qualità della vita in quanto l’acutizzarsi della patologia rende piuttosto difficoltoso compiere determinati movimenti ed è causa di numerosi risvegli durante le ore notturne.
La terza fase della malattia, quella atrofico-paralitica, è caratterizzata da un notevole peggioramento della sintomatologia e si arriva persino all’impossibilità di compiere determinati gesti o movimenti o di stringere oggetti, sino a giungere all’atrofia muscolare, in prevalenza per i muscoli alla base del pollice.

La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia che colpisce in particolare le donne (rapporto 3:1), in prevalenza quelle di età compresa tra 35 e 60 anni.
Diagnosi
Per quanto la sintomatologia sia soggettiva, esistono comunque alcuni fattori comuni come il formicolio e l’apparente paralisi delle prime tre dita (pollice, indice e medio) e di parte dell’anulare nelle ore notturne, talmente fastidiosi da costringere chi ne soffre ad alzarsi nel sonno per scuotere e risvegliare l’arto.
Esistono comunque dei test in grado di verificare l’esistenza di questa sindrome, come quelli di Phalen, consistente nel mantenere forzatamente in flessione o in estensione il polso e valutare se ciò provoca formicolio, e di Tinel, basato sulla reazione del nervo mediano alla percussione del polso con dito o martelletto (la presenza della sindrome è indicata dalla “scarica elettrica” del nervo), test validi in fase di compressione avanzata del nervo mediano.
Tra gli esami diagnostici ricordiamo inoltre l’elettroneurografia (valuta la velocità di conduzione dell’impulso nervoso da parte del nervo) e l’elettromiografia, analoga alla precedente, ma efficace in caso di danni ai muscoli della mano.
Sindrome del tunnel carpale – Rimedi – Interventi
Per quanto riguarda i possibili rimedi, se ne possono indicare alcuni quali la ionoforesi, gli ultrasuoni o il laser oppure le infiltrazioni locali con farmaci corticosteroidi o con antinfiammatori, ma il loro effetto è sempre temporaneo e mai risolutivo, quindi si consiglia di sottoporsi all’intervento chirurgico, pratica indolore e in grado di eliminare definitivamente il problema in tempi brevissimi.
Esistono vari interventi grazie ai quali si può giungere a una risoluzione della sindrome del tunnel carpale, sia a cielo aperto che per via endoscopica, ossia attraverso una cannula inserita nel palmo della mano per mezzo di una piccola incisione. Generalmente il paziente è ricoverato in regime di day-hospital e viene operato in anestesia locale tramite un intervento che dura mediamente dai 10 ai 15 minuti. Viene praticata un’incisione sull’area interessata, interrompendo il legamento traverso del carpo per liberare il nervo mediano, decomprimendolo e conseguentemente apportando un beneficio immediato al paziente, che può essere così dimesso anche subito dopo l’intervento.
Dal punto di vista della ripresa della funzionalità dell’arto c’è da dire che è possibile muovere la mano anche subito, ma si consiglia di tenerla a riposo per qualche giorno senza forzare i gesti.
La ripresa totale varia a seconda della gravità della situazione precedente all’intervento, ma mediamente bastano una-due settimane per ottenere una guarigione completa. Infine, l’operazione non comporta un danno estetico alla mano, poiché l’incisione è di ottima qualità e tende a scomparire nell’arco di tre mesi dall’intervento.