La vaccinazione antitetanica è il metodo più efficace per la prevenzione del tetano, una patologia infettiva molto grave (si ricorda che la mortalità da tetano a livello mondiale è decisamente elevata dal momento che il 50% dei soggetti che vengono colpiti va incontro a esito fatale).
La vaccinazione antitetanica
La vaccinazione antitetanica è disponibile dagli anni ’20 del secolo scorso ed è costituito dalla anatossina tetanica, cioè dalla tossina resa innocua, ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi specifici da parte dell’organismo.
La vaccinazione antitetanica garantisce una protezione pressoché totale, ma per mantenerne l’efficacia va comunque ripetuta ogni dieci anni.
In Italia, grazie alla pratica diffusa della vaccinazione antitetanica nell’infanzia, i casi di tetano sono drasticamente calati (negli anni ’60 si registravano circa 700 casi all’anno; attualmente se ne registrano poco più di un decimo).
Se siamo certi sull’elevata copertura in età infantile, non si hanno informazioni certe sui richiami effettuati in età adulta e chiaramente nemmeno sulla copertura di persone adulte e anziane.
È bene ricordare che la profilassi contro l’infezione da tetano prevede di ricorrere alla vaccinazione anche dopo un infortunio caratterizzato da ferite o lesioni cutanee; è compito del medico stabilire se sia più opportuno un richiamo di vaccino antitetanico oppure se sia sufficiente un’iniezione di immunoglobuline antitetaniche.
Nel nostro Paese, l’antitetanica rientra fra le varie vaccinazioni obbligatorie per tutti i nuovi nati; lo schema vaccinale attualmente in vigore prevede la somministrazione di una prima dose al terzo mese di vita, una seconda dose al quinto e una terza dose al compimento di un anno.
Il richiamo
A distanza di circa 4-5 anni dalla terza iniezione vaccinale, è prevista una dose di richiamo, praticamente prima che inizi il ciclo delle scuole elementari. In seguito si dovrebbero effettuare richiami ogni 10 anni.

Per mantenere l’efficacia della vaccinazione antitenica va ripetuta ogni 10 anni
Quando farla
Oggigiorno contrae l’infezione chi non è mai stato sottoposto a vaccinazione oppure chi non ha più seguito la profilassi dei richiami periodici.
La ripetizione della vaccinazione infatti è obbligatoria solo per alcune categorie professionali particolarmente esposte al rischio (stallieri, muratori, pastori ecc.); tuttavia sarebbe sempre consigliabile immunizzarsi contro questa patologia, specialmente se si hanno in programma viaggi in Paesi esteri con una situazione sanitaria carente o se si praticano attività sportive od hobbistiche che presentano un certo livello di rischio (si ricorda tra l’altro che la vaccinazione antitetanica è obbligatoria per gli sportivi affiliati al CONI).
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità l’80% dei casi italiani riguarda gli over 68, in particolare donne, che vengono ricoverate con questo tipo d’infezione da 1,4 a 1,7 volte in più dei maschi.
Risulta interessante un crescente fenomeno: sempre più frequentemente l’ingresso delle spore tetaniche non è la classica ferita con un chiodo o con un ferro arrugginito, bensì le piaghe da decubito, lesioni che si registrano piuttosto frequentemente nelle persone anziane obbligate a lunghe degenze a letto a causa di una delle tante malattie che interessano le fasce delle età più avanzate.
Vaccinazione antitetanica: controindicazioni e precauzioni
La vaccinazione antitetanica è controindicata in quei soggetti che hanno manifestato reazioni allergiche gravi a uno o più componenti del vaccino oppure a precedenti somministrazioni dello stesso.
Nel caso in cui il soggetto sia affetto da una patologia infettiva, e in particolar modo se è febbricitante, è opportuno rimandare la somministrazione dell’antitetanica fino al giorno in cui sarà dichiarato clinicamente guarito.
Sono opportune particolari cautele nel caso si debba somministrare il vaccino a persone che hanno la tendenza alle convulsioni, a soggetti che sono in trattamento con farmaci anticoagulanti nonché a chi è affetto da una patologia autoimmune.
Effetti collaterali della vaccinazione antitetanica
La somministrazione dell’antitetanica non è di solito gravata dalla comparsa di importanti effetti collaterali; entro 48 ore possono manifestarsi arrossamento e dolore nel punto di iniezione. La durata di questi fastidi non supera di solito i tre giorni.
Rari i casi di comparsa di febbre, malessere generale e di sintomatologia simil-influenzale.