Le vesciche ai piedi sono uno degli inconvenienti legati alla corsa o al cammino prolungato; ve ne sono altri sicuramente più gravi, ma sicuramente è un problema molto fastidioso visto che a volte può anche compromettere una gara preparata con scrupolo; l’inconveniente può inoltre interessare chi pratica determinate attività lavorative.
Generalmente una vescica insorge nelle aree che sono maggiormente sollecitate dall’attività praticata, per esempio nei piedi nel caso di runner, calciatori, cestisti oppure nelle mani nel caso sciatori, tennisti, canottieri ecc.
Le vesciche sono uno dei tanti disturbi di piccola entità che possono essere curati a casa, ma che, se trascurati o trattati nel modo errato, possono tramutarsi in problemi notevoli.
Cosa sono le vesciche?
Innanzi tutto occorre capire cos’è veramente una vescica: si tratta di una reazione di autodifesa dell’organismo, in particolare della pelle; in seguito alla sollecitazione dell’attrito (con una calza troppo ruvida, con una cucitura della scarpa) si ha un eccessivo sfregamento della cute.
Il corpo risponde producendo liquido (plasma e altri fluidi corporei) nella zona soggetta alla frizione, cercando di creare un cuscinetto morbido (la borsa piena di liquido) per diminuire lo sfregamento. La sacca di liquido ha inoltre la funzione di impedire il contatto dei batteri con la ferita riducendo il rischio di processi infettivi.
Sfortunatamente il liquido crea una notevole pressione sulla pelle (sotto e intorno) e ciò dà origine alle sensazioni dolorose. Spesso la vescica invece che di solo liquido è riempita anche di sangue; ciò avviene quando lo sfregamento coinvolge non solo lo strato molto superficiale della pelle, ma anche i piccoli capillari che si trovano appena al di sotto.
Per complicare le cose, l’effetto di sfregamento che scatena la formazione delle vesciche può essere ampliato da particolari fattori, come avere il piede umido o correre a ritmi elevati e per lungo tempo. Questa è la ragione per cui certi runner soffrono di vesciche ai piedi soltanto nel corso delle maratone o di gare particolarmente lunghe e non in allenamento. Spesso gli spugnaggi e l’abitudine di alcuni maratoneti di versarsi addosso l’acqua ha come risultato una scarpa fradicia con il piede che “sguazza” dentro per chilometri e chilometri…
In alcuni casi specifici, la presenza di una vescica può essere acuita anche da fattori anatomici, come un callo, un dito a martello o dalla forma anomala, o da patologie più serie come una spina calcaneare.
Come curare le vesciche
Ora che sappiamo esattamente cos’è e come si forma una vescica, veniamo a come curarle. Ne esistono di molto pittoreschi, presi direttamente dagli espedienti fantasiosi del mondo dei runner. Alcuni atleti sono convinti di possedere ricette miracolose, ma non è detto che, trasferite sui… piedi di altri funzionino altrettanto bene. Ci sono alcuni che vestono i calzini al contrario, oppure indossano due paia di calzini, altri mettono il cotone tra le dita o qualche altro artefatto (nastro adesivo, cerotto specifico, bendaggi…), oppure usano una marca particolare (e solo quella) di calzini.
C’è da dire che qualunque soluzione preventiva va sperimentata con cura perché un cerotto mal posizionato o un bendaggio troppo ingombrante possono modificare l’appoggio del piede e causare danni ancora peggiori.
La prevenzione della formazione di vesciche, al di là di queste soluzioni anche discutibili, deve essere condotta in modo scientifico, ovvero eliminando le possibili cause.
La prima cosa che conviene fare è mantenere morbida ed elastica la pelle del piede idratandola correttamente con prodotti specifici (per esempio una crema a base di acido salicilico).
Paradossalmente la pelle secca, al pari di quella eccessivamente umida o bagnata, è anch’essa più soggetta alle conseguenze dell’attrito meccanico. Quindi è importante anche usare creme che idratino, ma che non lascino la pelle umida e unta.
L’applicazione della crema non va fatta necessariamente appena prima di correre, basta mantenere la pelle morbida e idratata per tutto il giorno (e i nostri piedi ringrazieranno), in modo che sia ben preparata allo sforzo fisico della corsa.
Il secondo suggerimento è la scelta opportuna delle calze. Alcune (specie quelle di produzione americana) portano scritto esplicitamente che il materiale e le cuciture sono pensati proprio per minimizzare il rischio di vesciche.
Scegliete calzini specifici per la corsa (e non per il tennis, il basket ecc.) ovvero quelli progettati appositamente per il gesto atletico che compite.
Il suggerimento poi di scegliere calze e scarpe che si adattino perfettamente al piede (si veda l’articolo analogo sulla scelta delle scarpe) può essere scontato, ma mai sottolineato abbastanza.
Anche le scarpe devono essere scelte in base all’attività praticata; è decisamente sconsigliabile per esempio, praticare il running con scarpe pensate per il tennis…
Ci si ricordi inoltre che tutti i materiali che si intende utilizzare devono essere traspiranti; infatti, la combinazione fra il ristagno di liquidi e i continui sfregamenti è uno dei presupposti per l’insorgenza delle vesciche.
Tutte le misure indicate in questo paragrafo sono utili anche alla prevenzione di un altro fastidioso disturbo, il piede d’atleta, una delle micosi di più comune riscontro.

Il drenaggio della vescica si effettua pungendo la pelle e poi premendo delicatamente la zona intorno in modo che la pressione delle dita faccia uscire l’acqua
Vesciche ai piedi – Consigli utili
Qualche suggerimento può essere utile per curare una vescica, nel caso in cui i nostri tentativi di evitarla si siano rivelati vani. Innanzi tutto si deve sapere che una vescica, da fastidioso disturbo, può diventare molto pericolosa se trattata in modo non opportuno. Infatti molti atleti hanno l’abitudine di inciderla con un ago, il più delle volte non sterile. L’infezione della vescica è una conseguenza possibile da non sottovalutare, come tutte le infezioni, perché da problema locale può evolvere in una seria complicazione.
La prima cosa da fare quindi è drenare la vescica nel modo giusto, ovvero con un ago sterile (la punta di una siringa sottile può andare bene) oppure con un ago accuratamente disinfettato con alcol. L’operazione va fatta dopo essersi lavati accuratamente le mani e dopo averle asciugate con un asciugamano ben pulito.
La comune pratica di “sterilizzare” l’ago facendolo passare su un fiammifero non è assolutamente indicata, in quanto le minuscole particelle di carbone che si depositano sull’ago possono penetrare nella vescica e irritarla ulteriormente.
Il drenaggio della vescica si effettua pungendo la pelle e poi premendo delicatamente la zona intorno in modo che la pressione delle dita faccia uscire l’acqua. Una volta terminata l’operazione, si benda la zona interessata in modo molto accurato per impedire che la polvere entri nella zona drenata. Il bendaggio va cambiato spesso e prima di applicarlo nuovo si può mettere a bagno il piede in acqua salata. Il bendaggio va mantenuto fino a che la zona non si è completamente rimarginata.
Questo procedimento va praticato solo per vesciche di dimensioni tali da essere fastidiose, mentre per quelle piccole, simili a minuscole bolle, conviene non intervenire e lasciare che la reazione di difesa della pelle si riassorba spontaneamente.
Infine occorre ricordare che le vesciche piene di sangue o quelle sotto le unghie vanno trattate professionalmente da personale esperto, a causa dei rischi più elevati di infezione e della difficoltà di intervento nel drenaggio.