Il dolore al gomito è un sintomo che può riconoscere diverse cause, più o meno importanti. Prima di passarle in rassegna, ricordiamo il gomito è un complesso articolare che permette vari tipi di movimento e di cui fanno parte tre distinte articolazioni, vale a dire l’articolazione omero-radiale, quella omero-ulnare e quella radio-ulnare. Le parti ossee coinvolte sono l’estremità inferiore dell’omero e l’estremità superiori di radio e ulna. Ovviamente, come tutte le articolazioni, anche il gomito è soggetto a sforzi e a eventi traumatici.
Dolore al gomito: cause
La principale causa di dolore al gomito è l’epicondilite, patologia comunemente nota come gomito del tennista; si tratta di un processo infiammatorio che interessa l’inserzione dei muscoli epicondilei sull’epicondilo, una sporgenza dell’estremità inferiore esterna dell’omero; viene quindi classificata tra le cosiddette tendinopatie inserzionali.
Il sintomo principale dell’epicondilite è rappresentato proprio dal dolore avvertito nella zona laterale del gomito, talvolta irradiato lungo il bordo radiale dell’avambraccio e che si acutizza quando si compiono movimenti di estensione o supinazione. Il dolore al gomito può essere evocato anche premendo sull’epicondilo.
Altra causa importante di dolore al gomito (avvertito nella parte interna dell’avambraccio), anche se un po’ meno frequente della precedente, è l’epitrocleite, patologia nota popolarmente come gomito del golfista; si tratta di una patologia infiammatoria che interessa il complesso di tendini (e dei relativi muscoli) che originano dall’epitroclea (epicondilo mediale dell’omero); è frequentemente causata da un sovraccarico funzionale (per esempio, ne sono spesso soggetti coloro che utilizzano frequentemente il martello pneumatico), anche sporadico, della struttura. I muscoli che originano dall’epitroclea permettono di ruotare internamente la mano nonché di flettere polso e dita.
Talvolta il dolore è associato a una certa rigidità dell’articolazione; in questo caso la patologia responsabile potrebbe essere l’artrosi; può essere primitiva (dovuta alla ripetitività di movimenti dell’articolazione per motivi professionali e/o ludico-sportivi); ne sono più soggetti i maschi di età superiore ai 50 anni; la forma secondaria è di origine post-traumatica ed è caratterizzata da un dolore piuttosto intenso.
Altra causa di dolore al gomito è l’artrite reumatoide, malattia infiammatoria cronica autoimmune alla cui base c’è un errore del sistema immunitario che attacca i tessuti articolari, producendo infiammazioni che li danneggiano; le prime articolazioni a essere interessate sono le mani, i polsi, le ginocchia, i piedi e i gomiti.

La principale causa di dolore al gomito è l’epicondilite, patologia comunemente nota come gomito del tennista.
Nel caso in cui il dolore al gomito sia associato a formicolio avvertito all’anulare e al mignolo, è possibile che la causa sia una condizione patologica nota come sindrome da compressione del verbo ulnare; qui il problema è determinato dall’intrappolamento del nervo ulnare.
Altre problematiche, più o meno frequenti, che possono causare dolore al gomito sono la lussazione, la lesione del legamento collaterale mediale del gomito, le borsiti del gomito (borsite retro-olecranica, borsite sub-olecranica e borsite bicipitale; vedasi l’articolo Borsite), le fratture (capitello radiale, olecrano, coronoide, paletta omerale), rotture tendinee (tendini distali di tricipite brachiale bicipite brachiale), patologie cervicali ecc.
Dolore al gomito: rimedi
Dal momento che il dolore al gomito è un sintomo secondario all’insorgenza di una condizione patologica, la risoluzione del dolore alla mandibola passa attraverso il trattamento della patologia a esso sottostante.
Nel caso di epicondilite (la causa più frequente), gli approcci terapeutici descritti in letteratura sono diversi e non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino una netta superiorità di un metodo rispetto all’altro. Nella fase acuta si ricorre generalmente ai farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti FANS) oppure alle infiltrazioni locali di corticosteroidi (ai quali, talvolta, si associano farmaci anestetici come la lidocaina). Anche l’applicazione di ghiaccio (crioterapia) può aiutare molto a ridurre l’eventuale gonfiore e i sintomi dolorosi legati all’infiammazione. Ovviamente in questa fase il riposo della parte è d’obbligo.
Per approfondire si consulti l’articolo Epicondilite.