Le gengive sanguinanti (sanguinamento gengivale) sono un segno che nella stragrande maggioranza dei casi è legato a una gengivite, ovvero un processo infiammatorio a carico dei tessuti gengivali che si caratterizza per la presenza di arrossamento, gonfiore, calore e, appunto, sanguinamento. Peraltro, molto spesso la gengivite rappresenta l’esordio di una patologia piuttosto seria nota come parodontite (più popolarmente “piorrea” che intacca la parte ossea minando la stabilità del dente che comincia a “dondolare” (per approfondimenti su questa insidiosa patologia si consulti l’articolo Piorrea (parodontite)).

Le gengive sanguinanti sono spesso la conseguenza di gengiviti, ma possono essere anche la spia di patologie più gravi.
Gengive sanguinanti: cause
Le gengive sanguinanti, comunque, non si manifestano soltanto in caso di gengivite o piorrea, ma possono anche essere legate a cause del tutto diverse, più o meno importanti quali:
- anemia aplastica e anemia perniciosa
- assunzione di farmaci anticoagulanti
- assunzione di farmaci antiaggreganti
- carenze vitaminiche (vitamina C e vitamina K)
- cirrosi epatica
- diabete mellito
- emofilia
- esposizione al benzene
- granuloma piogenico
- leucemia
- manovre di igiene orale traumatiche
- morbo di Werlhof (porpora trombocitopenica idiopatica).
Condizioni che aumentano il rischio di andare incontro a sanguinamento gengivale sono una scorretta igiene orale, la gravidanza, le malocclusioni dentali e l’abitudine al fumo.
- Anemia aplastica e anemia perniciosa – Si tratta di due forme di anemia in cui le gengive sanguinanti sono un segno che si riscontra con una certa frequenza.
- Assunzione di anticoagulanti o di antiaggreganti – In chi assume queste tipologie di farmaci è piuttosto comune il fenomeno delle gengive sanguinanti; gli anticoagulanti agiscono sulla cascata della coagulazione, mentre gli antiaggreganti sull’aggregazione piastrinica. Tra i principali farmaci antiaggreganti si ricordano il warfarin, l’acenocumarolo e il fenprocumone; l’antiaggregante per eccellenza è l’acido acetilsalicilico (l’aspirina per intendersi), ma in linea generale, tutti i farmaci antinfiammatori non steroidei sono dotati di azione antiaggregante più o meno marcata. Entrambe le tipologie di farmaci possono indurre sanguinamenti spontanei oppure in seguito a traumi di lieve entità nella zona interessata (anche uno spazzolamento dei denti fatto con delicatezza può causare sanguinamento in chi assume i principi attivi in questione.
- Carenze vitaminiche – Una grave e protratta carenza di vitamina C (evenienza invero rara nelle popolazioni occidentali) conduce all’insorgenza di scorbuto, una patologia caratterizzata da molti segni e sintomi fra cui, anemia, sanguinamenti (le gengive sanguinanti sono un’evenienza comunissima), disturbi digestivi e macchie cutanee. La vitamina K è una sostanza essenziale per un corretto processo di coagulazione del sangue. La vitamina K ha infatti il compito di controllare la sintesi epatica del fattore di coagulazione II (la protrombina), del fattore di coagulazione VII (la proconvertina), del fattore di coagulazione IX (il fattore Christmas) e del fattore di coagulazione X (il fattore Stuart). Vi sono poi altri fattori della coagulazione che dipendono dalla vitamina K ovvero le proteine C, S e Z; le prime due sono proteine anticoagulanti. La carenza di vitamina K o i disturbi della funzionalità del fegato (per esempio una grave insufficienza epatica) possono portare a deficienze relative ai fattori di coagulazione e al rischio di sanguinamenti.
- Cirrosi epatica – Le gengive sanguinanti sono uno dei segni tardivi che caratterizzano la cirrosi epatica.
- Emofilia – In un soggetto emofiliaco si possono verificare emorragie in diverse sedi del cavo orale, in particolar modo nelle gengive.
- Esposizione al benzene – Prolungate esposizioni al benzene per ragioni professionali possono essere responsabili di gengive sanguinanti.
- Granuloma piogenico – Si tratta di un fastidioso disturbo che interessa spesso labbra, gengive, lingua e mucosa buccale; il granuloma piogenico è caratterizzato da ulcerazioni e sanguinamenti che possono essere spontanei o causati da traumi anche molto leggeri.
- Leucemia – Le gengive sanguinanti sono uno dei segni precoci di leucemia monocitica, linfocitica o mielocitica; generalmente è associato a edema gengivale.
- Manovre di igiene orale traumatiche – Un utilizzo scorretto di spazzolino (spazzolamento eccessivamente energico dei denti) e filo interdentale può essere causa di gengive sanguinanti.
- Morbo di Werlhof – Si tratta di una patologia in cui il sanguinamento gengivale profuso è un segno caratteristico.
- Telangiectasia emorragica ereditaria – Una condizione patologica in cui si registrano varie aree emorragiche (gengive, labbra, palato ecc.).
Altre condizioni patologiche che possono essere causa di gengive sanguinanti sono agranulocitosi, ipofibrinogenemia, malattia di Ehlers-Danlos, policitemia vera e tromboastenia familiare.
Gengive sanguinanti: rimedi
Se non si è assolutamente certi della causa del sanguinamento delle gengive (per esempio si è esagerato nell’utilizzo del filo interdentale o dello spazzolino da denti) è opportuno consultare o il proprio dentista oppure il proprio medico curante. Se queste figure di riferimento sono in grado di diagnosticare con certezza il problema prescriveranno anche gli opportuni rimedi o indirizzeranno verso altre figure specialistiche; se vi sono dei dubbi sulla natura dell’evento emorragico sarà necessario il ricorso a indagini cliniche più approfondite.
Qualora il problema delle gengive sanguinanti sia legato a un’igiene dentale scorretta e/o insufficiente, si dovranno prendere provvedimenti in tal senso. A tale proposito rimandiamo al nostro articolo Prevenzione dentale.