I noduli di Osler sono una delle varie manifestazioni cutanee che si riscontrano nel caso di endocardite infettiva, un’infezione che interessa l’endocardio che, nella gran parte dei casi, ha origine batterica (più raramente fungina). Oltre ai noduli di Osler, altri segni cutanei che possono insorgere in caso di endocardite infettiva sono petecchie, emorragie sotto le unghie e lesioni di Janeway; queste ultime sono lesioni indolenti e possono causare la formazione di emboli.
La denominazione dei noduli rende omaggio a William Osler, un medico canadese considerato uno dei padri della medicina moderna.
Noduli di Osler – Cosa sono
I noduli di Osler sono noduli dolenti e arrossati (eritematosi) del diametro di circa un cm; hanno localizzazione sottocutanea e le sedi in cui si manifestano più comunemente sono i polpastrelli delle dita e delle mani.
I noduli di Osler rivestono una certa importanza nella diagnosi di endocardite, che non è sempre agevole, in quanto sono un segno molto caratteristico che molto raramente si riscontra in altre patologie (sono stati osservati sporadicamente in soggetti affetti da lupus eritematoso sistemico, infezioni gonococcica disseminata, endocardite non infettiva, febbre tifoide e anemia emolitica).
I noduli di Osler assumono una colorazione rosso-violacea spesso più chiara nella zona centrale; sono leggermente rialzati e morbidi al tatto. Molto spesso il dolore precede di diverse ore lo sviluppo della lesione visibile. Possono insorgere durante qualsiasi fase dell’endocardite (in genere subacuta); tendono a scomparire in breve tempo (da alcune ore a pochi giorni) senza lasciare cicatrici.
Formazione dei noduli di Osler – Cause
Sulle possibili cause della formazione dei noduli di Osler si è a lungo dibattuto; inizialmente si erano ipotizzate cause allergiche o immunologiche; attualmente si ritiene che le cause siano da ricercarsi nelle infiltrazioni batteriche.
La manifestazione dei noduli di Osler fa ritenere che la malattia principale, l’endocardite infettiva, sia insorta già da tempo e abbia assunto carattere cronico.
Fra i principali microrganismi responsabili di endocardite infettiva si ricordano principalmente i seguenti: stafilococco, streptococco, Pseudomonas e Bartonella; molti altri possono comunque essere i patogeni coinvolti nell’insorgenza della malattia.
Cosa fare
La comparsa di noduli di Osler (specialmente se in associazione alle già citate manifestazioni cutanee e a sintomi e segni quali febbricola persistente, debolezza, brividi, dolori articolari, dolori muscolari, cefalea, perdita dell’appetito, respirazione più difficoltosa, pallore, tosse ecc.) è suggestiva della presenza di endocardite infettiva; oltre ai criteri clinici risulteranno importanti per la diagnosi l’esecuzione di emocolture, ecocardiografia e altre tecniche di imaging.
Come si curano i noduli di Osler
I noduli di Osler, come già accennato, tendono a scomparire nel giro di pochi giorni al massimo; possono essere maggiormente persistenti in casi particolarmente gravi di endocardite.
Non è quindi necessaria alcuna cura specifica; la loro definitiva risoluzione passa comunque dalla terapia della malattia di base, l’endocardite infettiva che richiede un lungo trattamento (dalle 2 alle 8 settimane) a base di antibiotici, tipicamente per via endovenosa; il ricorso alla chirurgia può essere necessario in caso di complicazioni valvolari.

Le cause che portano alla formazione dei noduli di Osler non sono state ancora del tutto chiarite