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Palpitazioni

Con il termine palpitazioni (o cardiopalma o cardiopalmo, dal greco cardia, cuore e palmos, palpitazione) ci si riferisce alla percezione dei battiti cardiaci che un soggetto può avvertire in modo intenso o addirittura violento.

Com’è noto, normalmente il battito cardiaco (ovvero la continua alternanza fra sistole e diastole) non viene avvertito dal soggetto e, molto frequentemente, proprio per questo motivo, le palpitazioni sono causa di forte apprensione nella persona che le percepisce; questa riferisce spesso di una sensazione fastidiosa popolarmente definita come cuore in gola, sensazione scatenata dal repentino cambio di ritmo cardiaco.

Le cause delle palpitazioni cardiache

Generalmente le palpitazioni sono provocate da problematiche di tipo cardiaco o dall’aumento del volume sistolico.

Tra le problematiche di tipo cardiaco rientrano le extrasistoli, le tachicardie sinusali, le tachicardie parossistiche, le fibrillazioni atriali (la fibrillazione atriale è, in linea generale, una patologia piuttosto rara; nella popolazione adulta, infatti, l’incidenza percentuale è di circa l’1%, ma ha la tendenza ad aumentare con l’innalzarsi dell’età ed è presente nel 6% circa della popolazione di età superiore ai 60 anni) e altri tipi di aritmia cardiaca, lo scompenso cardiaco (noto anche come insufficienza cardiaca), l’insufficienza mitralica, il prolasso mitralico, le cardiomiopatie ecc.

L’aumento del volume sistolico può verificarsi in caso di problematiche psico-emotive (ansia, paura, stress, attacchi di panico) neurovegetative o ghiandolari.

In alcuni casi le palpitazioni sono provocate da riflessi di tipo nervoso di origine epatica, gastrica, intestinale, ormonale o uterina.

Fra le condizioni patologiche che più spesso provocano cardiopalmo si ricordano l’ipotiroidismo, l’ipertiroidismo, il morbo di Basedow, la distrofia muscolare, l’ernia iatale, la mielofibrosi con metaplasia mieloide e alcune forme di ipotensione (pressione bassa).

Episodi di cardiopalmo si registrano spesso anche in chi soffre di labirintite (il problema in questo caso è legato all’ansia che accompagna spesso l’attacco).

Talvolta le palpitazioni possono essere avvertite durante una crisi ipoglicemica, durante uno stato febbrile e in caso di anemia. Anche uno stato di disidratazione può provocare le palpitazioni.

È doveroso poi segnalare che vi sono vari farmaci e sostanze stimolanti che possono causare le palpitazioni o perché fanno battere il cuore più velocemente (in alcuni casi in modo soltanto leggermente più veloce, ma comunque sufficiente ad allarmare il soggetto, in altri in modo tale da configurare un quadro di tachicardia) oppure perché causano extrasistoli.

Fra i farmaci e le sostanze potenzialmente in grado di provocare cardiopalma vanno ricordati i principi attivi utilizzati per trattare l’ipotiroidismo, i decongestionanti, gli antiasmatici, alcuni integratori alimentari, alcuni stupefacenti (amfetamine e cocaina), la caffeina ecc. Curiosamente possono dar luogo a cardiopalmo anche alcuni farmaci utilizzati per trattare le aritmie cardiache (in sostanza si effettua una terapia per una determinata tipologia di aritmia cardiaca e si finisce per causarne un’altra).

Anche il fumo di sigaretta può causare palpitazioni.

In alcuni casi le palpitazioni vengono avvertite a seguito di uno sforzo fisico particolarmente intenso.

palpitazioni

Sono molte le patologie cardiache che possono essere alla base di episodi di palpitazioni.

Le palpitazioni sono pericolose?

Nella stragrande maggioranza dei casi, le palpitazioni non sono espressione della presenza di gravi patologie cardiache e no (spesso e volentieri il problema è semplicemente da ricondursi a uno stato ansioso) ma, sopratutto nel caso che il soggetto che le avverte sia già affetto da una forma di cardiopatia, è ovviamente necessario indagarne la natura.

Palpitazioni a riposo, sotto sforzo, notturne

La prima cosa da fare è distinguere la tipologia di palpitazioni, che possono essere:

  • di tipo extrasistolico
  • di tipo tachiaritmico
  • di tipo tachicardico
  • con sensazione di concitazione cardiaca (battito forte senza, o con modesta, accelerazione del ritmo cardiaco).

Una volta che si è stabilita la tipologia si devono verificare durata e frequenza degli episodi di cardiopalmo; è inoltre importante indagare se le palpitazioni si verificano a riposo oppure sotto sforzo. In caso di palpitazioni di tipo tachiaritmico o tachicardico si dovrà stabilire se l’inizio e la fine del disturbo avviene in modo brusco oppure se c’è una certa gradualità.

Generalmente un elettrocardiogramma (sia che venga effettuato a riposo durante un episodio di palpitazioni oppure sotto sforzo) dovrebbe essere sufficiente a stabilire se gli episodi di cardiopalmo sono di natura psicosomatica o no.

Se l’elettrocardiogramma dà esito negativo, ma sussistono ancora dubbi, è possibile ricorrere a un elettrocardiogramma dinamico secondo Holter, generalmente più sensibile e accurato.

È importante valutare la presenza associata di sintomi quali astenia, lipotimia, sincope, sensazione di svenimento ecc.

Particolarmente fastidiose sono le palpitazioni notturne che spesso vengono confuse con disturbi del sonno. Non sempre la causa è l’ansia o lo stress. In estate possono essere causate dal caldo (la temperatura della stanza dovrebbe essere di 18-20 gradi con un’umidità del 45%) o da un’alimentazione scorretta (che causa una cattiva digestione). Anche la menopausa può essere causa di palpitazioni notturne. Ovviamente, se c’è continuità nel sintomo, è opportuno rivolgersi al medico.

Cosa fare

L’approccio terapeutico alle palpitazioni è, ovviamente, causa-dipendente e la loro scomparsa (o il loro ridimensionamento in termini di frequenza) è legata al trattamento dell’eventuale patologia sottostante (che sia cardiaca o no).

Nel caso in cui il cardiopalmo sia da attribuire all’assunzione di determinati farmaci, va presa in considerazione, dietro consulto medico, la possibilità di modificare il tipo di trattamento farmacologico.

Comunque sia, se le palpitazioni non sono legate a gravi patologie, spesso è sufficiente adottare un corretto stile di vita (alimentazione equilibrata, abolizione di fumo e droghe, attività fisica a medio-alta intensità, riduzione dell’assunzione di alcolici, eliminazione fonti di stress ecc.) senza il bisogno di ricorrere a farmaci sedativi o a improbabili rimedi fitoterapici (biancospino, valeriana ecc.).

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