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Perdite rosa

Le perdite rosa sono un fenomeno piuttosto comune che preoccupa, spesso oltremisura, le donne che lo riscontrano.

Come vedremo, tale manifestazione, nella gran parte dei casi, non nasconde niente di particolarmente preoccupante, ma è anche vero che potrebbe trattarsi di un sintomo di qualche condizione patologica che, come tale, andrà trattata nel modo adeguato.

Com’è noto a tutte le donne in età fertile, le perdite vaginali sono un’evenienza comune e spesso fisiologica il cui colore può variare in base a diversi fattori; si possono quindi avere perdite rosa o rosse o ancora più scure, con una tendenza al colore marrone; in alcuni casi, conseguentemente alla presenza condizioni patologiche, il colore delle secrezioni vaginali può essere giallastro o addirittura verdastro (la causa in questo caso potrebbe essere un’infezione da Trichomonas vaginalis, un processo infettivo che rientra nella categoria delle infezioni sessualmente trasmissibili).

In linea generale, le perdite rosa sono secrezioni vaginali la cui colorazione rosacea dipende dal fatto che nel muco e nei fluidi vaginali (di colorazione tendenzialmente biancastra) è presente una piccola quantità di sangue.

Le perdite rosa possono verificarsi poco prima o dopo il ciclo mestruale, durante la gravidanza oppure nel corso della menopausa.

Perdite rosa prima e/o dopo il ciclo

Le perdite rosa sono un evento molto comune nei giorni che precedono o seguono il flusso mestruale; si tratta di un fenomeno che è generalmente dovuto alle alterazioni ormonali che caratterizzano il ciclo mestruale; queste determinano uno sfaldamento della mucosa che ricopre la cavità uterina interna, l’endometrio; ciò è spesso causa di piccole perdite ematiche che, mischiandosi con i fluidi vaginali, conferiscono a questi una colorazione rosacea. È un fenomeno fisiologico che non è detto sia sempre presente o che sia riferito da tutte le donne, ma che comunque non ha niente di preoccupante.

In alcune donne, perdite dal colore rosaceo si verificano durante la fase dell’ovulazione; in questo caso la perdita di sangue è dovuta allo scopo del follicolo dopo la maturazione dell’ovulo. Anche in questa circostanza si tratta di una situazione che non ha niente di patologico.

Perdite rosa in gravidanza

Le perdite rosa in gravidanza sono un evento che rende ansiose molte donne, in particolar modo se sono alla prima gravidanza. Anche in questo però, spesso si tratta di un evento che non ha connotazioni patologiche; dopo circa 7-12 giorni dal concepimento, infatti, si hanno piccole perdite di sangue conseguenti alla rottura dei vasi sanguigni dell’endometrio, rottura causata dall’annidamento dell’ovulo nell’utero; tecnicamente si parla di perdite da impianto il cui colore è generalmente rosaceo. Ciò che distingue queste perdite da quelle mestruali è proprio il colore rosaceo e la scarsa entità del flusso.

 

perdite rosa

Le perdite rosa sono un sintomo che preoccupa molto le donne e può essere messo in relazione a diverse patologie del sistema riproduttivo femminile: fondamentale è parlarne con il medico ginocologico di fiducia

Le perdite rosa in gravidanza non si verificano soltanto all’inizio di questa; spesso, infatti, si osservano nel corso del terzo trimestre; in questo periodo, infatti, il collo dell’utero è molto vascolarizzato e lievi sanguinamenti, che si manifesteranno sotto forma di perdite rosa, sono molto comuni.

Ovviamente, se le perdite sembrano eccessivamente abbondanti e se il loro colore, più che rosa, è tendente al rosso, è opportuno consultarsi con il proprio ginecologo.

Perdite rosa dopo un rapporto sessuale

Perdite rosa possono verificarsi anche dopo un rapporto sessuale; in genere si tratta di un evento che è legato a una scarsa lubrificazione o, addirittura, a una situazione di secchezza vaginale; in questi casi la penetrazione può essere causa di piccole lacerazioni che causano perdite ematiche (emorragie post-coitali) che conferiscono un colore rosaceo alle perdite vaginali.

Se si notano perdite rosacee o rosse dopo un rapporto sessuale e non si hanno problemi di secchezza vaginale è possibile che le perdite ematiche siano dovute alla presenza di polipi o fibromi. È quindi consigliabile consultare il proprio medico curante o il ginecologo di fiducia.

Perdite rosa e pillola anticoncezionale

Le perdite rosa sono uno degli effetti collaterali legati all’assunzione della pillola anticoncezionale; in genere si tratta di un problema temporaneo che, nella gran parte dei casi, tende a risolversi nel giro di alcune settimane (10-12 al massimo).

Il problema è essenzialmente legato al fatto che l’organismo ha bisogno di un certo periodo per adattarsi all’assunzione di estrogeni e progestinici; se le perdite rosa sono ancora presenti dopo tre mesi di assunzione è opportuno consultarsi con il proprio ginecologo perché è possibile che il dosaggio ormonale non sia quello adeguato al singolo caso.

Di solito queste perdite rosa o di colore più scuro (spotting) si verificano se il dosaggio estro-progestinico è eccessivamente basso; l’organismo, di conseguenza, interpreta i bassi livelli ormonali come momento per il flusso mestruale. Correggendo il dosaggio dovrebbero interrompersi anche le perdite rosa.

È anche possibile che il dosaggio sia corretto, ma che si riscontrino comunque perdite rosa; ciò potrebbe essere dovuto a un’assunzione non regolare (ci si dimentica di prendere la pillola oppure se ne prendono due).

Perdite rosa e menopausa

Le perdite rosa in menopausa sono sicuramente meno frequenti che nelle donne che si trovano in età fertile, ma non si tratta comunque di un evento poi così raro come si potrebbe essere portati a ritenere.

Nelle donne che si trovano in menopausa, in effetti, si verificano alcuni cambiamenti ormonali che possono provocare un indebolimento dell’endometrio che tenderà a sfaldarsi più facilmente dando luogo a piccole perdite di sangue che coloreranno di rosa le secrezioni vaginali.

Altre possibili cause di perdite di colore rosaceo in menopausa sono le infezioni vaginali e la presenza di polipi; durante la menopausa, infatti, si verificano cambiamenti anche a livello della flora batterica vaginale e ciò aumenta il rischio di contrarre un’infezione.

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