Poliglobulia è un termine medico alquanto generico con il quale si fa riferimento a un aumento della massa eritrocitaria (volume dei globuli rossi per kg di peso corporeo); in soggetto maschio adulto i valori normali della massa eritrocitaria vanno dai 26 ai 32 ml/kg di peso corporeo mentre nella donna si va dai 23 ai 29 ml/kg di peso.
Poliglobulia o policitemia?
Molto spesso i termini poliglobulia e policitemia vengono usati in qualità di sinonimi, ma diversi autori preferiscono distinguerli considerando la policitemia una condizione patologica che dà luogo a poliglobulia.
Assoluta e poliglobulia relativa
È importante distinguere le poliglobulie assolute (dette anche vere) da quelle relative (dette anche false); nelle prime si registra un aumento assoluto della massa eritrocitaria, mentre nelle seconde l’aumento è relativo in rapporto alla diminuzione della massa plasmatica (volume di plasma per kg di peso corporeo); in altri termini, nella poliglobulia relativa (anche pseudopoliglobulia) il numero degli eritrociti circolanti è invariato, ma la loro concentrazione è aumentata perché si è avuta una diminuzione della componente liquida del sangue; è per esempio il caso di un soggetto che va incontro a disidratazione e non compensa la perdita di acqua assumendo i liquidi necessari.

In soggetto maschio adulto i valori normali della massa eritrocitaria vanno dai 26 ai 32 ml/kg di peso corporeo mentre nella donna si va dai 23 ai 29 ml/kg di peso.
Le poliglobulie vere possono essere distinte in primarie e secondarie; fra le primarie si ricordano la malattia di Osler-Vaquez (detta anche policitemia vera) e la policitemia familiare benigna, mentre fra quelle secondarie si distinguono forme ipossiemiche (l’aumento della massa eritrocitaria si manifesta in risposta a una situazione di ipossia, ovvero di carenza di ossigeno) e forme non ipossiemiche (l’aumento della massa eritrocitaria si verifica a causa di iperproduzione anomala o inappropriata di eritropoietina).
Le poliglobulie false si manifestano in tutte quelle situazioni in cui si ha una copiosa dispersione di liquidi (ustioni estese, diarrea incoercibile, vomito grave, prolungata mancata assunzione di liquidi, diabete scompensato ecc.). Tendono a regredire quando il patrimonio idrico dell’organismo ritorna a livelli considerati normali.