Le vampate di calore (note popolarmente come caldane) sono con ogni probabilità il sintomo più noto della menopausa.
Il disturbo, decisamente fastidioso, interessa una percentuale considerevole dei soggetti femminili (70-75% circa) e tende a presentarsi una volta superati i 45 anni di età in associazioni a variazioni del ciclo mestruale; a partire dalle prime manifestazioni, il fenomeno si ripeterà, più o meno frequentemente, per un periodo di 3-4 anni circa.
Nelle donne che, per i più svariati motivi, entrano in menopausa anticipatamente rispetto alla popolazione femminile generale, il fenomeno è solitamente più intenso.
L’intensità e la frequenza delle vampate sono soggette a una notevole variabilità individuale; in alcune donne, infatti, il problema è di lievissima intensità o è addirittura assente; in altre è frequente e intenso.
Vampate di calore: le cause
Le cause delle vampate di calore non sono state ancora chiarite del tutto; purtuttavia, la maggior parte degli autori è propensa a ritenere che esista una forte correlazione tra la comparsa delle vampate e le variazioni ormonali che caratterizzano peri-menopausa e menopausa.
È noto, infatti, che la cessazione della fertilità femminile è caratterizzata da una diminuzione dei livelli di ormoni sessuali in circolo e sarebbe proprio questa riduzione la causa della comparsa di vampate di calore.
Il motivo sarebbe da ricercarsi nel fatto che, in carenza di ormoni estrogeni circolanti, l’ipotalamo (la ghiandola deputata alla funzione di termoregolazione dell’organismo) perde temporaneamente la capacità di valutare correttamente le temperature esterne al corpo che “risultano” più elevate; ciò determina una serie di adattamenti vascolari al calore il cui scopo è sostanzialmente quello di ridurre la temperatura corporea (vasodilatazione diffusa e sudorazione profusa).
Vampate di calore: segni e sintomi associati
Le vampate di calore sono, come accennato, uno dei fenomeni più caratteristici del periodo peri- e menopausale; la donna avverte notevoli sbalzi della temperatura, suda copiosamente, avverte una sensazione di intenso calore; molto spesso si registra anche un notevole arrossamento del viso, del collo e della nuca.
Normalmente questi episodi hanno una durata limitata (difficilmente si va oltre i 5-6 minuti), poi la temperatura scende e si può avvertire una certa sensazione di freddo, talvolta associata a brividi. La temperatura esterna ha una certa influenza sugli episodi di vampate che in caso di temperature alte tendono ad aumentare di numero.
Nel corso della vampata, la temperatura della cute ha un notevole rialzo; nel giro di pochi minuti, infatti, si passa dai normali 28-30 °C ai 34-35 °C.
Le vampate di calore possono durare per molto tempo (anche cinque anni dalla data dell’ultima mestruazione); mediamente cessano dopo uno o due anni.
Vampate di calore: cosa fare?
L’intervento farmacologico è riservato a casi che creano un particolare disagio psicofisico; in queste circostanze lo specialista ginecologo potrebbe consigliare una terapia ormonale a basso dosaggio a base di estrogeni e progesterone.

Le vampate di calore riguardano circa tre donen su quattro in menopausa.
Se vi fossero controindicazioni al ricorso alla terapia ormonale, potrebbe essere consigliata una terapia a basso dosaggio a base di determinati antidepressivi; alcuni principi attivi (per esempio venlafaxina, fluoxetina e paroxetina), infatti, pur non avendo la stessa efficacia degli ormoni, hanno mostrato di poter ridurre il numero e l’intensità delle vampate di calore. Altri farmaci talvolta utilizzati sono il gabapentin e la clonidina. Talvolta vengono consigliati integratori alimentari a base di fitoestrogeni.
Nella maggioranza dei casi, comunque, non è necessario il ricorso alla terapia farmacologica e possono essere d’aiuto alcuni accorgimenti di tipo comportamentale.
Uno degli interventi suggeriti per alleviare i disagi procurati dalle vampate di calore è quello di ricorrere a un vestiario che contempli più strati di indumenti sottili e traspiranti.
Per il riposo notturno è consigliabile utilizzare lenzuola di cotone.
Dal regime alimentare è consigliabile togliere o quanto meno ridurre il più possibile, i cibi piccanti, le bevande troppo calde, gli alcolici e i superalcolici e cibi ad alto tenore lipidico.
Fra gli alimenti consigliati i prodotti a base di soia.
Una regolare attività fisica è sicuramente d’aiuto perché aiuta a regolarizzare i meccanismi di termoregolazione. Non è infatti un caso che le donne che praticano regolarmente un’attività fisica siano meno interessate, in quanto a intensità e frequenza, dal fenomeno delle vampate di calore rispetto a quelle sedentarie.
Altro consiglio utile è quello di abolire il fumo di sigaretta, vizio che, fra le altre cose, contribuisce ad aggravare il fenomeno delle vampate di calore.