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Versamento pericardico

Il versamento pericardico è una raccolta di liquido nel cavo pericardico in quantità superiore a quella fisiologicamente presente. Il versamento può essere ematico, purulento o sieroso.

Pericardio e versamento pericardico

Il pericardio è una membrana molto sottile che circonda il cuore; è costituito da due foglietti (foglietti pericardici), il primo, interno, è detto pericardio viscerale, mentre il secondo, il pericardio parietale, è posizionato esternamente. Fra i due foglietti pericardici è presente una piccola quantità di liquido (si va dai 25 ai 50 ml circa) che agisce da lubrificante e impedisce l’attrito fra i due foglietti, permettendo al cuore di muoversi liberamente durante le contrazioni. Se il pericardio si infiamma, la quantità di liquido pericardico può aumentare (è in questo caso che si parla di versamento pericardico) e limitare più o meno gravemente la funzione di pompa del cuore. Si tratta di una condizione che richiede un intervento tempestivo perché può determinare un’insufficienza cardiaca (scompenso cardiaco) e, nei casi più gravi, anche alla morte del soggetto.

Una grave forma di versamento pericardico è il tamponamento cardiaco; il versamento è abbondante e causa una compressione del cuore che non è più in grado di spingere adeguatamente il sangue in circolo. È necessario intervenire tempestivamente e ripristinare la normale attività cardiaca.

Versamento pericardico: cause

Nella gran parte dei casi il versamento pericardico è dovuto a un processo infiammatorio a carico del pericardio (pericardite) e dei tessuti a esso vicini. Molto frequentemente la pericardite è legata a un’infezione virale, ma può anche essere di origine batterica, fungina o parassitaria.

Un versamento sieroso può manifestarsi in corso di patologie autoimmuni (per esempio, artrite reumatoide, LES e sclerosi sistemica), amiloidosi, sarcoidosi e insufficienza renale; anche un infarto cardiaco può determinarne l’insorgenza.

Un versamento pericardico può essere provocato anche da eventi traumatici (contusioni, perforazioni), radioterapia toracica, chemioterapia e interventi cardiochirurgici. Talvolta può avere origine iatrogena, ovvero insorgere a causa dell’assunzione di determinati farmaci fra cui, per esempio, fenitoina (un antiepilettico), isoniazide (un antibiotico antitubercolare) e idralazina (un antipertensivo).

Talvolta un versamento pericardico può svilupparsi in seguito a tumori del cuore oppure a causa di metastasi di tumori maligni (in primis, tumore al polmone, tumore al seno, sarcomi, leucemia, linfoma e melanoma).

Sintomi associati

In caso di versamento pericardico il soggetto può accusare diversi segni e sintomi; fra i principali ricordiamo il dolore toracico, la difficoltà a respirare (dispnea) e la tachicardia (accelerazione dei battiti cardiaci). Se il versamento è particolarmente abbondante si possono avere anche febbre e disfagia.

versamento pericardico

Il versamento pericardico è una raccolta di liquido nel cavo pericardico in quantità superiore a quella fisiologicamente presente. Il versamento può essere ematico, purulento o sieroso.

Versamento pericardico: cura

È ovviamente necessario intervenire sulla causa sottostante; nell’immediato, la cura dipende soprattutto dalla quantità di liquido presente; nel caso in cui non vi sia un imminente rischio di tamponamento cardiaco, si può intervenire con una terapia farmacologica (FANS, colchicina, corticosteroidi).

Se il quadro clinico lo richiede, la rimozione del liquido in eccesso può essere effettuata tramite pericardiocentesi, una procedura medica invasiva attraverso la quale viene rimossa la quantità eccessiva di liquido.

 

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