Quando si parla di vomito caffeano ci si riferisce a una particolare tipologia di vomito (è una forma di ematemesi, termine tecnico con il quale ci riferisce al vomitare sangue); come facilmente si può intuire dalla terminologia, si tratta di un vomito costituito da materiale granulare di colore nerastro o marrone scuro che ricorda, appunto, i fondi del caffè.
Il vomito caffeano è generalmente indice di un sanguinamento verificatosi nel tratto gastrointestinale superiore che si è ridotto o è terminato; la colorazione scura che lo contraddistingue si spiega con il fatto che il sangue è rimasto per un certo periodo di tempo nello stomaco ed è stato quindi esposto all’azione dei succhi gastrici; questi, infatti, contengono acido cloridrico che quando viene a contatto con il sangue provoca una trasformazione dell’emoglobina (che è di colore rosso) in ematina (il cui colore tende al nero-marrone).
Vomito caffeano – Cause
Le possibili cause di vomito caffeano sono numerose; fra le più comuni o comunque di una certa importanza si ricordano le seguenti:
- esofagite
- gastrite
- ostruzione intestinale
- ulcera gastrica
- ulcera duodenale
- varici esofagee
- tumore al duodeno
- tumore all’esofago
- tumore allo stomaco
- traumi fisici (potrebbe per esempio essere il caso di un forte pugno nello stomaco o di un trauma da incidente stradale).
Nel caso di vomito caffeano da ulcere peptiche (gastriche o duodenali), in molte circostanze la responsabilità è da ricercarsi in un uso eccessivo o comunque prolungato di farmaci antinfiammatori non steroidei, principi attivi notoriamente gastrolesivi; è per questo motivo che generalmente si raccomanda di assumere questi farmaci a stomaco pieno (per approfondire questo punto si consulti l’articolo Farmaci: a stomaco vuoto o a stomaco pieno?). Molto spesso, a coloro che devono obbligatoriamente seguire trattamenti a medio-lungo termine con i FANS, il medico prescrive l’assunzione di farmaci gastroprotettori.

Il vomito caffeano è un sintomo da non sottovalutare perché può essere la spia di patologie importanti a carico dell’apparato gastrointestinale
Altre cause di infiammazione peptica e conseguente vomito caffeano sono il reflusso gastroesofageo grave, la gastrite da Helicobacter pylori e la gastropatia ipertensiva portale, una condizione patologica che si riscontra nei soggetti affetti da ipertensione portale.
Cosa fare?
Cosa fare in caso di vomito caffeano? Trattandosi di una condizione quantomeno anomala che può essere dovuta anche a patologie molto serie è sicuramente opportuno consultare il proprio medico curante o recarsi, se la situazione non appare stabile, al più vicino Pronto Soccorso.
Per risalire alle cause che hanno provocato il vomito caffeano saranno necessari diversi esami di laboratorio (emocromo completo, elettroliti, azotemia ecc.) e strumentali come, per esempio, l’esofagogastroduodenoscopia (EGDS).
È ovviamente necessario mettere al corrente i sanitari della propria storia medica (farmaci che si stanno eventualmente assumendo, familiarità con patologie gastrointestinali, eventi che potrebbero avere provocato un’emorragia interna ecc.).